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[[Sansa Stark|Sansa]] giunge nel [[Fortezza Rossa#Il Parco degli Dei|Parco degli Dei della Fortezza Rossa]] per un nuovo incontro con [[Dontos Hollard|Dontos]], che le racconta degli assalti organizzati da [[Tyrion Lannister (Folletto)|Tyrion]] alle truppe di [[Stannis Baratheon|Stannis]] nel [[Bosco del Re]]. Quando [[Sansa Stark|Sansa]] esprime la propria impazienza di fuggire da [[Approdo del Re]], la invita ad aspettare il momento opportuno, accennando all'esistenza di un misterioso amico che procurerà una nave per farli salpare. La ragazza vorrebbe partire al più presto, ma [[Dontos Hollard|Dontos]] le fa notare che allo stato attuale è impossibile, in quanto il porto è rigidamente sorvegliato in vista della battaglia contro la flotta di [[Stannis Baratheon|Stannis]]. Si dichiara quindi contento di essere un giullare, cosa che lo esime dell'obbligo di combattere nello scontro. | [[Sansa Stark|Sansa]] giunge nel [[Fortezza Rossa#Il Parco degli Dei|Parco degli Dei della Fortezza Rossa]] per un nuovo incontro con [[Dontos Hollard|Dontos]], che le racconta degli assalti organizzati da [[Tyrion Lannister (Folletto)|Tyrion]] alle truppe di [[Stannis Baratheon|Stannis]] nel [[Bosco del Re]]. Quando [[Sansa Stark|Sansa]] esprime la propria impazienza di fuggire da [[Approdo del Re]], la invita ad aspettare il momento opportuno, accennando all'esistenza di un misterioso amico che procurerà una nave per farli salpare. La ragazza vorrebbe partire al più presto, ma [[Dontos Hollard|Dontos]] le fa notare che allo stato attuale è impossibile, in quanto il porto è rigidamente sorvegliato in vista della battaglia contro la flotta di [[Stannis Baratheon|Stannis]]. Si dichiara quindi contento di essere un giullare, cosa che lo esime dell'obbligo di combattere nello scontro. | ||
[[Sansa Stark|Sansa]] torna al [[Fortezza Rossa#Il Fortino di Maegor|Fortino di Maegor]], dove l'impegno dei soldati nei preparativi militari ha comportato un allentamento della sorveglianza. Non volendo rientrare nella propria stanza, sale sul tetto per osservare dall'alto la città e le [[Tre Puttane|catapulte]] poste a sua difesa. Colta da un improvviso dolore allo stomaco che la fa sbilanciare, viene afferrata da [[Sandor Clegane]], apparso all'improvviso. Vedendola di nuovo distogliere istintivamente lo sguardo dal suo volto, il [[Sandor Clegane|Mastino]] la rinfaccia questa sua paura e le ricorda di averla salvata durante la [[Sommossa del pane]]. Richiamando alla mente i terribili avvenimenti, [[Sansa Stark|Sansa]] lo ringrazia con cortesia e si complimenta per il suo coraggio | [[Sansa Stark|Sansa]] torna al [[Fortezza Rossa#Il Fortino di Maegor|Fortino di Maegor]], dove l'impegno dei soldati nei preparativi militari ha comportato un allentamento della sorveglianza. Non volendo rientrare nella propria stanza, sale sul tetto per osservare dall'alto la città e le [[Tre Puttane|catapulte]] poste a sua difesa. Colta da un improvviso dolore allo stomaco che la fa sbilanciare, viene afferrata da [[Sandor Clegane]], apparso all'improvviso. Vedendola di nuovo distogliere istintivamente lo sguardo dal suo volto, il [[Sandor Clegane|Mastino]] la rinfaccia questa sua paura e le ricorda di averla salvata durante la [[Sommossa del Pane|sommossa del pane]]. Richiamando alla mente i terribili avvenimenti, [[Sansa Stark|Sansa]] lo ringrazia con cortesia e si complimenta per il suo coraggio; [[Sandor Clegane|Sandor]] però in risposta inizia a parlare della gioia che prova nell'uccidere e commenta in modo sprezzante la reazione indignata della ragazza, ironizzando sugli insegnamenti morali e sulla morte di suo padre [[Eddard Stark|Lord Eddard]]. Quando [[Sansa Stark|Sansa]] gli chiede il motivo di quelle parole crudeli, il [[Sandor Clegane|Mastino]] le ricorda di non possedere la gentilezza dei cavalieri delle ballate e poi ripercorre le brutali uccisioni che ha commesso nel corso della vita. Dichiara inoltre di non credere agli dei e alla loro giustizia, vivendo in un mondo in cui i forti prevaricano i più deboli, i quali secondo [[Sandor Clegane|Sandor]] possono solo morire per lasciare spazio a chi è in grado di difendersi. Sconcertata da tali parole, [[Sansa Stark|Sansa]] si allontana, cercando di convincersi che i veri cavalieri esistano ancora. | ||
Dopo una notte in preda a incubi sulla sommossa popolare, [[Sansa Stark|Sansa]] si sveglia accorgendosi che sono arrivate le sue prime mestruazioni. Consapevole che questo significa dover presto sposare [[Joffrey Baratheon|Joffrey]], reagisce con disperazione e cerca di bruciare le lenzuola sporche di sangue per nascondere l'evento, arrivando a spingere nel fuoco persino il materasso macchiato. Attirate dal fumo, le ancelle accorrono per fermarla. Dopo essere stata lavata a tranquillizzata, [[Sansa Stark|Sansa]] viene convocata dalla regina. | Dopo una notte in preda a incubi sulla sommossa popolare, [[Sansa Stark|Sansa]] si sveglia accorgendosi che sono arrivate le sue prime mestruazioni. Consapevole che questo significa dover presto sposare [[Joffrey Baratheon|Joffrey]], reagisce con disperazione e cerca di bruciare le lenzuola sporche di sangue per nascondere l'evento, arrivando a spingere nel fuoco persino il materasso macchiato. Attirate dal fumo, le ancelle accorrono per fermarla. Dopo essere stata lavata a tranquillizzata, [[Sansa Stark|Sansa]] viene convocata dalla regina. | ||
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*[[File:Fla_ita.png|32px]] - ''La regina dei draghi'', edizione ''hardcover'', Mondadori, ISBN 978-88-04-49656-4, 2001, pagg. 264-274 | |||
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Versione attuale delle 12:21, 12 lug 2020
ACOK52 - SANSA | ||||||||||||||||
POV | Sansa Stark | |||||||||||||||
Ambientazione | Fortezza Rossa | |||||||||||||||
Serie TV | 02x07 Un uomo senza onore | |||||||||||||||
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ACOK52 il cinquantaduesimo capitolo de A Clash of Kings e il ventunesimo de La regina dei draghi.
È il secondo capitolo dedicato a Sansa Stark de La regina dei draghi e il quarto di de A Clash of Kings e de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Sinossi
"Dimmi, ragazzina, a cosa pensi che serva un cavaliere? Magari ad accettare il favore delle nobili signore, a fare bella figura in una corazza placcata d'oro? Un cavaliere serve per uccidere!" | |
Sansa giunge nel Parco degli Dei della Fortezza Rossa per un nuovo incontro con Dontos, che le racconta degli assalti organizzati da Tyrion alle truppe di Stannis nel Bosco del Re. Quando Sansa esprime la propria impazienza di fuggire da Approdo del Re, la invita ad aspettare il momento opportuno, accennando all'esistenza di un misterioso amico che procurerà una nave per farli salpare. La ragazza vorrebbe partire al più presto, ma Dontos le fa notare che allo stato attuale è impossibile, in quanto il porto è rigidamente sorvegliato in vista della battaglia contro la flotta di Stannis. Si dichiara quindi contento di essere un giullare, cosa che lo esime dell'obbligo di combattere nello scontro.
Sansa torna al Fortino di Maegor, dove l'impegno dei soldati nei preparativi militari ha comportato un allentamento della sorveglianza. Non volendo rientrare nella propria stanza, sale sul tetto per osservare dall'alto la città e le catapulte poste a sua difesa. Colta da un improvviso dolore allo stomaco che la fa sbilanciare, viene afferrata da Sandor Clegane, apparso all'improvviso. Vedendola di nuovo distogliere istintivamente lo sguardo dal suo volto, il Mastino la rinfaccia questa sua paura e le ricorda di averla salvata durante la sommossa del pane. Richiamando alla mente i terribili avvenimenti, Sansa lo ringrazia con cortesia e si complimenta per il suo coraggio; Sandor però in risposta inizia a parlare della gioia che prova nell'uccidere e commenta in modo sprezzante la reazione indignata della ragazza, ironizzando sugli insegnamenti morali e sulla morte di suo padre Lord Eddard. Quando Sansa gli chiede il motivo di quelle parole crudeli, il Mastino le ricorda di non possedere la gentilezza dei cavalieri delle ballate e poi ripercorre le brutali uccisioni che ha commesso nel corso della vita. Dichiara inoltre di non credere agli dei e alla loro giustizia, vivendo in un mondo in cui i forti prevaricano i più deboli, i quali secondo Sandor possono solo morire per lasciare spazio a chi è in grado di difendersi. Sconcertata da tali parole, Sansa si allontana, cercando di convincersi che i veri cavalieri esistano ancora.
Dopo una notte in preda a incubi sulla sommossa popolare, Sansa si sveglia accorgendosi che sono arrivate le sue prime mestruazioni. Consapevole che questo significa dover presto sposare Joffrey, reagisce con disperazione e cerca di bruciare le lenzuola sporche di sangue per nascondere l'evento, arrivando a spingere nel fuoco persino il materasso macchiato. Attirate dal fumo, le ancelle accorrono per fermarla. Dopo essere stata lavata a tranquillizzata, Sansa viene convocata dalla regina.
Cersei la accoglie la con cortesia, facendole però notare la follia del suo gesto e ricordandole i suoi doveri di promessa sposa ora che è diventata donna. Confessa anche di comprendere lo scarso entusiasmo di Sansa a sposare suo figlio Joffrey e le racconta di aver avuto a propria volta un matrimonio infelice con Robert Baratheon, cosa che però non le ha impedito di amare i generati con lui. Ricorda infine come il suo defunto marito avesse la pretesa di essere amato a tutti i costi, e consiglia a Sansa di non fare affidamento sull'amore.
Prime apparizioni
In questo capitolo non appare nessun nuovo personaggio.
Paginazione
- - A Clash of Kings, edizione hardcover, Bantam Spectra, ISBN 978-0-553-10803-3, 1999, pagg. 564-572
- - La regina dei draghi, edizione hardcover, Mondadori, ISBN 978-88-04-49656-4, 2001, pagg. 264-274