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Rimasta sola sulla piattaforma reale, [[Sansa Stark]] si sforza di controllare la propria paura e si adopera per calmare le donne radunate nella sala. Poi rivolge le proprie attenzioni a [[Lancel Lannister|Ser Lancel]] ordinando ai servitori di aiutarlo, pur ripetendosi di essere una debole per il soccorso offerto a un nemico. | Rimasta sola sulla piattaforma reale, [[Sansa Stark]] si sforza di controllare la propria paura e si adopera per calmare le donne radunate nella sala. Poi rivolge le proprie attenzioni a [[Lancel Lannister|Ser Lancel]] ordinando ai servitori di aiutarlo, pur ripetendosi di essere una debole per il soccorso offerto a un nemico. | ||
Più tardi le si avvicina [[Dontos Hollard|Dontos]], che la convince a chiudersi nella sua camera promettendole di passare da lei alla fine della [[Battaglia delle Acque Nere|battaglia]]. La ragazza sale quindi nella sua stanza e apre le tende, ritrovandosi davanti lo spettacolo degli incendi verdi e arancioni provocati | Più tardi le si avvicina [[Dontos Hollard|Dontos]], che la convince a chiudersi nella sua camera promettendole di passare da lei alla fine della [[Battaglia delle Acque Nere|battaglia]]. La ragazza sale quindi nella sua stanza e apre le tende, ritrovandosi davanti lo spettacolo degli incendi verdi e arancioni provocati dall'[[Altofuoco|altofuoco]]. Decide quindi di mettersi a letto, ma viene afferrata all'improvviso da [[Sandor Clegane]], rimasto nascosto nella stanza ubriaco e ferito. Il [[Sandor Clegane|Mastino]] inveisce contro [[Tyrion Lannister (Folletto)|Tyrion]] e dice a [[Sansa Stark|Sansa]] che sta per lasciare la città, ma prima esige che la ragazza canti per lui come promesso. [[Sansa Stark|Sansa]] cerca di sottrarsi, ma lui la forza a guardarlo. Lei sostiene il suo sguardo per un po', ma quando pensa che lui stia per baciarla chiude gli occhi in preda alla rassegnazione. [[Sandor Clegane|Sandor]] però insiste ancora per avere la sua canzone puntandole un coltello alla gola, e [[Sansa Stark|Sansa]] canta quindi una preghiera rivolta alla [[Sette Dei#La Madre|Madre]], l'unica che le viene in mente in quel momento. Al termine [[Sandor Clegane|Sandor]] esce dalla stanza dopo essersi strappato di dosso mantello della [[Guardia Reale]], che rimane alla ragazza. | ||
Rimasta a lungo sola nella stanza, alle prime luci dell'alba [[Sansa Stark|Sansa ]] sente le campane della città suonare tutte assieme, accompagnate da grida di gioia per le strade cittadine. [[Dontos Hollard|Dontos]] entra nella sua stanza per annunciarle la fine della battaglia: [[Stannis Baratheon]] è stato sconfitto dalle forze unite di [[Tywin Lannister|Lord Tywin Lannister]] e [[Mace Tyrell|Lord Mace Tyrell]] e dall'avanguardia del loro esercito, guidata da [[Garlan Tyrell|Ser Garlan Tyrell]] con indosso l'armatura di [[Renly Baratheon]], scambiato dai nemici per lo stesso [[Lord di Capo Tempesta]] reincarnato. | Rimasta a lungo sola nella stanza, alle prime luci dell'alba [[Sansa Stark|Sansa ]] sente le campane della città suonare tutte assieme, accompagnate da grida di gioia per le strade cittadine. [[Dontos Hollard|Dontos]] entra nella sua stanza per annunciarle la fine della battaglia: [[Stannis Baratheon]] è stato sconfitto dalle forze unite di [[Tywin Lannister|Lord Tywin Lannister]] e [[Mace Tyrell|Lord Mace Tyrell]] e dall'avanguardia del loro esercito, guidata da [[Garlan Tyrell|Ser Garlan Tyrell]] con indosso l'armatura di [[Renly Baratheon]], scambiato dai nemici per lo stesso [[Lord di Capo Tempesta]] reincarnato. | ||
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*[[File:Fla_usa.png|32px]] - ''A Clash of Kings'', edizione ''hardcover'', Bantam Spectra, ISBN 978-0-553-10803-3, 1999, pagg. 649-655 | |||
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Versione attuale delle 12:25, 12 lug 2020
ACOT62 - SANSA | ||||||||||||||||
POV | Sansa Stark | |||||||||||||||
Ambientazione | Fortezza Rossa | |||||||||||||||
Serie TV | 02x09 - L'assedio | |||||||||||||||
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ACOK62 è il sessantaduesimo capitolo de A Clash of Kings e il trentunesimo de La regina dei draghi.
È il quinto capitolo dedicato a Sansa Stark de La regina dei draghi, il settimo de A Clash of Kings e il tredicesimo de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Sinossi
Sansa si ritrovò sola sulla piattaforma reale. E adesso? Rimanere là, oppure correre dietro alla regina e implorarla di risparmiarle la vita? Non seppe mai che cosa la spinse ad alzarsi in piedi, ma si alzò, "Non abbiate paura," disse a tutti loro a voce alta. | |
Ser Lancel Lannister, ferito durante gli scontri, riferisce alla Regina Cersei che la battaglia è ormai perduta, Tyrion e Ser Mandon Moore sono probabilmente morti e Sandor Clegane è scomparso. Rimprovera Cersei per aver fatto rientrare Re Joffrey nella Fortezza Rossa, osservando che ciò ha demoralizzato gli uomini della Guardia Cittadina che ora stanno disertando in massa. Osney Kettleblack racconta che vi sono scontri su entrambi i lati delle Rapide Nere, poiché pare che alcuni lord dell'esercito di Stannis Baratheon stiano combattendo tra di loro. Prosegue dicendo che Ser Balon Swann è stato costretto a ritirarsi all'interno delle mura e che i nemici stanno tentando di sfondare con un ariete la Porta del Re, mentre una folla inferocita imperversa in varie zone della città. La regina si limita a ordinare che venga sollevato il ponte levatoio del Fortino di Maegor e che Joffrey, in quel momento al comando di una squadra di balestrieri, venga portato al suo interno. La decisione suscita le forti proteste di Lancel, ma Cersei si limita a schiaffeggiarlo sulle ferite aperte per poi lasciare la stanza.
Rimasta sola sulla piattaforma reale, Sansa Stark si sforza di controllare la propria paura e si adopera per calmare le donne radunate nella sala. Poi rivolge le proprie attenzioni a Ser Lancel ordinando ai servitori di aiutarlo, pur ripetendosi di essere una debole per il soccorso offerto a un nemico.
Più tardi le si avvicina Dontos, che la convince a chiudersi nella sua camera promettendole di passare da lei alla fine della battaglia. La ragazza sale quindi nella sua stanza e apre le tende, ritrovandosi davanti lo spettacolo degli incendi verdi e arancioni provocati dall'altofuoco. Decide quindi di mettersi a letto, ma viene afferrata all'improvviso da Sandor Clegane, rimasto nascosto nella stanza ubriaco e ferito. Il Mastino inveisce contro Tyrion e dice a Sansa che sta per lasciare la città, ma prima esige che la ragazza canti per lui come promesso. Sansa cerca di sottrarsi, ma lui la forza a guardarlo. Lei sostiene il suo sguardo per un po', ma quando pensa che lui stia per baciarla chiude gli occhi in preda alla rassegnazione. Sandor però insiste ancora per avere la sua canzone puntandole un coltello alla gola, e Sansa canta quindi una preghiera rivolta alla Madre, l'unica che le viene in mente in quel momento. Al termine Sandor esce dalla stanza dopo essersi strappato di dosso mantello della Guardia Reale, che rimane alla ragazza.
Rimasta a lungo sola nella stanza, alle prime luci dell'alba Sansa sente le campane della città suonare tutte assieme, accompagnate da grida di gioia per le strade cittadine. Dontos entra nella sua stanza per annunciarle la fine della battaglia: Stannis Baratheon è stato sconfitto dalle forze unite di Lord Tywin Lannister e Lord Mace Tyrell e dall'avanguardia del loro esercito, guidata da Ser Garlan Tyrell con indosso l'armatura di Renly Baratheon, scambiato dai nemici per lo stesso Lord di Capo Tempesta reincarnato.
Prime apparizioni
In questo capitolo non appare nessun nuovo personaggio.
Paginazione
- - A Clash of Kings, edizione hardcover, Bantam Spectra, ISBN 978-0-553-10803-3, 1999, pagg. 649-655
- - La regina dei draghi, edizione hardcover, Mondadori, ISBN 978-88-04-49656-4, 2001, pagg. 370-377