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Il bambino riferisce ad [[Osha]] il suo sogno. La donna dei [[Popolo Libero|Bruti]] è restia a lasciare il loro rifugio, ma fidandosi delle visioni di [[Brandon Stark (Bran)|Bran]] il gruppo decide di avventurarsi in superficie. Al termine della risalita [[Osha]] trova la porta d'ingresso delle [[Grande Inverno#Le Cripte|cripte]] bloccata, ma [[Walder (Hodor)|Hodor]] riesce a forzarla malgrado i cumuli di pietre e macerie che la ostruiscono. | Il bambino riferisce ad [[Osha]] il suo sogno. La donna dei [[Popolo Libero|Bruti]] è restia a lasciare il loro rifugio, ma fidandosi delle visioni di [[Brandon Stark (Bran)|Bran]] il gruppo decide di avventurarsi in superficie. Al termine della risalita [[Osha]] trova la porta d'ingresso delle [[Grande Inverno#Le Cripte|cripte]] bloccata, ma [[Walder (Hodor)|Hodor]] riesce a forzarla malgrado i cumuli di pietre e macerie che la ostruiscono. | ||
Come nella visione di [[Brandon Stark (Bran)|Bran]] il castello è in rovina: alcune pareti della [[Grande Inverno#La Prima Fortezza|Prima Fortezza]] sono completamente crollate, i gargoyle che le sormontavano schiantati a terra. Prima di procedere oltre il gruppo viene raggiunto da [[Estate]] e [[Cagnaccio]], e in compagnia dei due [[Metalupi|metalupi]] riprende l'esplorazione del castello. Solo i muri principali sono ancora in piedi, mentre la maggior parte dei ballatori e delle torri sono in rovina. [[Brandon Stark (Bran)|Bran]] e i suoi compagni si imbattono in numerosi cadaveri, alcuni degli abitanti di [[Grande Inverno]], altri degli [[Uomini di | Come nella visione di [[Brandon Stark (Bran)|Bran]] il castello è in rovina: alcune pareti della [[Grande Inverno#La Prima Fortezza|Prima Fortezza]] sono completamente crollate, i gargoyle che le sormontavano schiantati a terra. Prima di procedere oltre il gruppo viene raggiunto da [[Estate]] e [[Cagnaccio]], e in compagnia dei due [[Metalupi|metalupi]] riprende l'esplorazione del castello. Solo i muri principali sono ancora in piedi, mentre la maggior parte dei ballatori e delle torri sono in rovina. [[Brandon Stark (Bran)|Bran]] e i suoi compagni si imbattono in numerosi cadaveri, alcuni degli abitanti di [[Grande Inverno]], altri degli [[Uomini di Ferro]], e altri ancora con indosso il sigillo della [[Nobile Casa Bolton|Casa Bolton]]. Da questo capiscono che la devastazione non è stata opera di [[Theon Greyjoy]]. | ||
Si recano quindi al [[Grande Inverno#Il Parco degli Dei|Parco degli Dei]], scampato agli incendi. Lì, presso l'[[Alberi del cuore|albero del cuore]], trovano [[Maestri|Maestro]] [[Luwin]] morente. Il vecchio si mostra felice di rivedere vivi [[Brandon Stark (Bran)|Bran]] e [[Rickon Stark|Rickon]], sebbene avesse già intuito che i bambini fatti uccidere da [[Theon Greyjoy|Theon]] non potevano essere loro. [[Osha]] gli chiede consiglio sul da farsi, e il vecchio la informa che gli [[Uomini di | Si recano quindi al [[Grande Inverno#Il Parco degli Dei|Parco degli Dei]], scampato agli incendi. Lì, presso l'[[Alberi del cuore|albero del cuore]], trovano [[Maestri della Cittadella|Maestro]] [[Luwin]] morente. Il vecchio si mostra felice di rivedere vivi [[Brandon Stark (Bran)|Bran]] e [[Rickon Stark|Rickon]], sebbene avesse già intuito che i bambini fatti uccidere da [[Theon Greyjoy|Theon]] non potevano essere loro. [[Osha]] gli chiede consiglio sul da farsi, e il vecchio la informa che gli [[Uomini di Ferro]] controllano ormai tutta la porzione occidentale del [[Nord]], mentre la via orientale è sbarrata dai [[Nobile Casa Bolton|Bolton]]; inoltre le suggerisce di tenere separati [[Brandon Stark (Bran)|Bran]] e [[Rickon Stark|Rickon]], in modo che evitare che possano cadere entrambi nelle mani dei loro nemici. Le chiede infine di ucciderlo, e prima di esaudire il suo desiderio [[Osha]] fa allontanare tutti gli altri allontanare tutti gli altri. | ||
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Versione attuale delle 13:01, 6 ott 2021
ACOK69 è il sessantanovesimo capitolo de A Clash of Kings e il trentottesimo de La regina dei draghi.
È il terzo capitolo dedicato a Brandon Stark de La regina dei draghi, il settimo de A Clash of Kings e il quattordicesimo de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Sinossi
Bran sentiva lo stomaco stranamente vuoto. Sapeva quello che lo aspettava lassù, ma questo non rendeva la spedizione meno spaventosa. Quando si misero in modo si girò per dare un'ultima occhiata a suo padre. Gli parve che ci fosse una certa tristezza negli occhi di Lord Eddard, come se non volesse che loro andassero. "Dobbiamo andare. È tempo." | |
Attraverso gli occhi di Estate Bran assiste al rogo di Grande Inverno. Assieme a Cagnaccio osserva il fuoco divorare la fortezza per una notte intera, accompagnato da versi di terrore di uomini e animali, per poi estinguersi all'alba. I due metalupi lasciano allora il Parco degli Dei per avventurarsi nel castello e, giunti alle stalle, uccidono un cavallo agonizzante per poi cibarsene.
Meera sveglia improvvisamente Bran dal suo sogno, riportandolo nel buio delle cripte di Grande Inverno. Jojen gli dice che ha passato tre giorni interi nel corpo di Estate e lo mette quindi in guardia: durante i sogni il metalupo può cacciare e nutrirsi, ma il corpo di Bran non può essere sfamato in questo modo, e il bambino rischia di morire di fame se non torna in tempo nel suo corpo umano. Bran però preferirebbe passare più tempo nei suoi sogni di lupo, specialmente adesso che ha imparato a controllarli e a entrare in Estate quando vuole.
Il bambino riferisce ad Osha il suo sogno. La donna dei Bruti è restia a lasciare il loro rifugio, ma fidandosi delle visioni di Bran il gruppo decide di avventurarsi in superficie. Al termine della risalita Osha trova la porta d'ingresso delle cripte bloccata, ma Hodor riesce a forzarla malgrado i cumuli di pietre e macerie che la ostruiscono.
Come nella visione di Bran il castello è in rovina: alcune pareti della Prima Fortezza sono completamente crollate, i gargoyle che le sormontavano schiantati a terra. Prima di procedere oltre il gruppo viene raggiunto da Estate e Cagnaccio, e in compagnia dei due metalupi riprende l'esplorazione del castello. Solo i muri principali sono ancora in piedi, mentre la maggior parte dei ballatori e delle torri sono in rovina. Bran e i suoi compagni si imbattono in numerosi cadaveri, alcuni degli abitanti di Grande Inverno, altri degli Uomini di Ferro, e altri ancora con indosso il sigillo della Casa Bolton. Da questo capiscono che la devastazione non è stata opera di Theon Greyjoy.
Si recano quindi al Parco degli Dei, scampato agli incendi. Lì, presso l'albero del cuore, trovano Maestro Luwin morente. Il vecchio si mostra felice di rivedere vivi Bran e Rickon, sebbene avesse già intuito che i bambini fatti uccidere da Theon non potevano essere loro. Osha gli chiede consiglio sul da farsi, e il vecchio la informa che gli Uomini di Ferro controllano ormai tutta la porzione occidentale del Nord, mentre la via orientale è sbarrata dai Bolton; inoltre le suggerisce di tenere separati Bran e Rickon, in modo che evitare che possano cadere entrambi nelle mani dei loro nemici. Le chiede infine di ucciderlo, e prima di esaudire il suo desiderio Osha fa allontanare tutti gli altri allontanare tutti gli altri.
Il gruppo decide quindi di dividersi: Osha sceglie di incamminarsi lungo la Strada del Re in direzione sud assieme a Rickon e Cagnaccio, mentre Bran, Hodor, Estate e i fratelli Reed, su suggerimento di Jojen, lasciano il castello diretti a nord.
Giunto al limitare della Foresta del Lupo Bran si volta un'ultima volta verso Grande Inverno: visto da lontano il castello sembra solo spezzato e non distrutto, proprio come lui, e questo pensiero gli è di grande conforto.
Prime apparizioni
In questo capitolo non appare nessun nuovo personaggio.
Paginazione
- - A Clash of Kings, edizione hardcover, Bantam Spectra, ISBN 978-0-553-10803-3, 1999, pagg. 719-728
- - La regina dei draghi, edizione hardcover, Mondadori, ISBN 978-88-04-49656-4, 2001, pagg. 458-470