Ribellione di Robert Baratheon: differenze tra le versioni
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La Ribellione di Robert Baratheon, anche conosciuta come Guerra dell'Usurpatore, è una guerra scatenata dalle casate Arryn, Baratheon e Stark che tra il 282 ed il 283[1] segna la fine del secolare dominio della dinastia Targaryen sui Sette Regni[2].
Cause del conflitto
Nel 282 il Principe Rhaegar Targaryen rapisce Lyanna Stark, figlia di Lord Rickard Stark di Grande Inverno e promessa sposa di Lord Robert Baratheon di Capo Tempesta.[3]
Brandon Stark, fratello di Lyanna, si reca allora alla Fortezza Rossa per chiedere soddisfazione a Rhaegar, ma viene arrestato assieme al suo seguito che comprende tra gli altri Elbert Arryn, nipote ed erede di Lord Jon Arryn.[4]
Re Aerys II convoca alla Fortezza Rossa i genitori dei ragazzi imprigionati, tra cui Lord Stark, facendoli mettere a morte insieme ai loro figli.[4]
Successivamente comanda a Lord Jon Arryn di Nido dell'Aquila di consegnargli i suoi protetti, Robert Baratheon ed Eddard Stark, divenuto Lord di Grande Inverno dopo la morte del padre e del fratello maggiore. Tuttavia, piuttosto che tradire i giovani a lui affidati, Lord Arryn chiama a raccolta i vessilli di guerra dando il via alle ostilità contro la corona.[2]
Fazioni
Lealisti:
- Nobile Casa Targaryen[1]
- Nobile Casa Tyrell[5]
- Nobile Casa Darry[6]
- Nobile Casa Mooton[7]
- Nobile Casa Ryger[7]
Ribelli:
- Nobile Casa Baratheon[2]
- Nobile Casa Arryn[2]
- Nobile Casa Stark[2]
- Nobile Casa Tully[2]
- Nobile Casa Frey (precedentemente neutrale)[7]
- Nobile Casa Lannister (precedentemente neutrale)[2]
Neutrali:
- Nobile Casa Lannister (successivamente schierata con i ribelli)[2]
- Nobile Casa Frey (successivamente schierata con i ribelli)[7]
Eventi
L'assedio di Capo Tempesta
Lord Mace Tyrell con le sue truppe invade le Terre della Tempesta e mette sotto assedio Capo Tempesta, retto solo da Stannis Baratheon e da una ridotta guarnigione.[5] Grazie all'appoggio del suo alfiere Paxter Redwyne e della sua flotta, il Lord di Alto Giardino riesce a isolare completamente la fortezza della Casa Baratheon, tagliando ogni via di accesso o fuga anche dal mare.[8]
Stannis resiste per circa un anno agli stenti e alle privazioni dell'assedio, impedendo che la fortezza cada nelle mani dei lealisti.[5] Ogni tentativo di diserzione viene punito in modo esemplare, allo scopo di mantenere la disciplina.[9] Esaurite le provviste, i difensori del castello passano a nutrirsi di cani, gatti e cavalli, per poi ridursi a ratti e radici. Nel momento in cui sembrava impossibile resistere oltre, il contrabbandiere Davos riesce a infiltrarsi tra le linee navali dei Redwyne portando a Capo Tempesta un carico di pesce salato e cipolle, cambiando le sorti dell'assedio e quelle dell'intero conflitto.[8]
La Battaglia del Tridente
Lo scontro che decreta l'esito della rivolta è la grande battaglia tenutasi al Tridente, in cui le forze ribelli comandate da Robert Baratheon si scontrano con l'esercito guidato dal principe ereditario Rhaegar Targaryen[10], forte di quarantamila uomini.[11]
Il momento cruciale dello scontro è il duello che vede coinvolti, in mezzo al furore della battaglia, i due comandanti rivali: Robert e Rhaegar si affrontano nelle acque del Tridente, e dopo un duro scontro il giovane Lord di Capo Tempesta riesce a prevalere sull'avversario sfondandogli il petto con la sua mazza da guerra.[3]
La morte di Rhaegar ha un effetto devastante sulle forze lealiste, che rompono le righe e si danno ad una fuga disordinata.[10]
Ferito durante lo scontro con il principe, Robert cede il comando della sua armata a Eddard Stark ordinandogli di marciare su Approdo del Re.[10]
Il sacco di Approdo del Re
In seguito alla caduta di Rhaegar Targaryen i Lannister rompono la loro neutralità e marciano a loro volta sulla capitale, forti di un esercito di dodicimila uomini.[10] Su consiglio del Gran Maestro Pycelle[12], Re Aerys apre loro le porte della città, ma appena varcati i cancelli i soldati iniziano a saccheggiare la città, costringendo Re Aerys ad asserragliarsi nella Fortezza Rossa con alcune migliaia di lealisti.[10]
Alla fine un manipolo di uomini comandati da Ser Gregor Clegane massacra la Principessa Elia Martell, moglie di Rhaegar, ed i suoi figli Rhaenys e Aegon, ancora infanti, mentre Jaime Lannister, tradendo il suo voto di cavaliere della Guardia Reale, uccide il sovrano.[1] Nel corso del saccheggio del castello anche il Primo Cavaliere, il piromante Rossart, viene ucciso[13], e con lui molti altri membri della sua gilda.[14] Solo la Regina Rhaella, incinta, ed il suo figlio minore Viserys riescono a venire imbarcati per Roccia del Drago prima di finire nelle mani dei conquistatori.[1]
Quando Eddard Stark ed i suoi uomini arrivano ad Approdo del Re la città è già saldamente nelle mani dei Lannister. Lord Tywin Lannister dichiara la sua lealtà a Robert, nel frattempo giunto in città, e gli presenta davanti i cadaveri dei due figli di Rhaegar come pegno di fedeltà.[10]
La liberazione di Capo Tempesta
Dopo che la capitale cade nelle mani dei ribelli, Eddard Stark procede verso sud dirigendosi verso Capo Tempesta, ancora stretto d'assedio dalle forze congiunte dei Tyrell e dei Redwyne.[15]
Alla notizia della caduta definitiva dei Targaryen e della morte di Re Aerys, Lord Mace Tyrell dichiara la resa e smobilita l'assedio.[15]
Torre della Gioia
Dopo la liberazione di Capo Tempesta Eddard Stark, accompagnato da un manipolo di compagni, si inoltra tra le Montagne di Dorne verso la Torre della Gioia, dove il Principe Rhaegar aveva fatto condurre Lyanna mettendola sotto la sorveglianza di tre membri della Guardia Reale: Ser Oswell Whent, Ser Arthur Dayne ed il Lord Comandante Gerold Hightower.[15]
Sebbene Eddard li metta al corrente della caduta dei Targaryen e della fine della guerra i tre rifiutano di deporre le armi, dando inizio ad uno scontro all'ultimo sangue ai piedi della torre, da cui escono vivi solo Lord Eddard stesso ed il suo compagno Howland Reed. Eddard entra poi nella torre, dove trova la sorella in fin di vita e la vede morire tra le proprie braccia.[15]
La presa di Roccia del Drago
In seguito alla liberazione di Capo Tempesta Stannis Baratheon, su ordine di Robert[8], fa costruire rapidamente una flotta per conquistare l'ultimo caposaldo dei Sette Regni ancora in mano ai Targaryen, l'isola di Roccia del Drago.[1]
L'assalto alla fortezza ha successo e Stannis conquista l'isola senza incontrare resistenza, in quanto la flotta Targaryen viene distrutta da una tempesta. La guarnigione del castello, desiderosa di compiacere i conquistatori, decide di consegnare a Stannis gli ultimi Targaryen, Viserys e la neonata Daenerys, ma Ser Willem Darry riesce a portarli in salvo oltre il Mare Stretto.[1]
Esito
La guerra si conclude con la detronizzazione della Casa Targaryen e la salita al Trono di Spade di Robert Baratheon.[2] I lord e i cavalieri che avevano appoggiato i Targaryen ricevono il perdono del nuovo sovrano in cambio di un giuramento di fedeltà[16]; inoltre, su consiglio di Lord Jon Arryn, nominato Primo Cavaliere[2], per assicurarsi la fedeltà dei Lannister Re Robert sposa Cersei Lannister, figlia di Lord Tywin[17].
La Casa Baratheon di Capo Tempesta si scinde quindi in tre tronconi: uno sul Trono di Spade, uno che prende il possesso di Roccia del Drago e uno alla guida della dimora ancestrale della casata.[18]
Gli ultimi Targaryen, Viserys e Daenerys, intraprendono una vita da esuli nelle Città Libere, cercando invano per anni appoggi politici e militari per tentare la riconquista del trono.[1]
Note
- ↑ 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 AGOT03
- ↑ 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 2,6 2,7 2,8 2,9 AGOT02
- ↑ 3,0 3,1 AGOT04
- ↑ 4,0 4,1 ACOK55
- ↑ 5,0 5,1 5,2 AGOT27
- ↑ AGOT16
- ↑ 7,0 7,1 7,2 7,3 AGOT28
- ↑ 8,0 8,1 8,2 ACOK00
- ↑ ACOK33
- ↑ 10,0 10,1 10,2 10,3 10,4 10,5 AGOT12
- ↑ AGOT36
- ↑ ACOK25
- ↑ ACOK03
- ↑ ACOK20
- ↑ 15,0 15,1 15,2 15,3 AGOT39
- ↑ AGOT45
- ↑ AGOT30
- ↑ AGOT - Appendice A