Mandon Moore: differenze tra le versioni
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== Resoconto biografico == | == Resoconto biografico == | ||
Ser Mandon Moore entra a far parte della [[Guardia Reale]] nel corso del regno di [[Re dei Sette Regni|Re]] [[Robert Baratheon]].<ref name="AGOT13">[[AGOT13]]</ref> | |||
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Durante la prima corte di giustizia del regno di [[Joffrey Baratheon|Joffrey]] entra nella [[Fortezza Rossa#Sala del Trono|Sala del Trono]] facendo da scorta al giovane sovrano e alla [[Cersei Lannister|Regina Cersei]]. Dopo essersi sistemato ai piedi del [[Trono di Spade]], assiste senza opporsi alla destituzione di [[Barristan Selmy|Ser Barristan Selmy]] dalla [[Guardia Reale]], ridendo insieme agli altri cavalieri della [[Guardia Reale|Guardia]] e al resto della corte quando [[Petyr Baelish]] prende in giro l'anziano cavaliere con una battuta.<ref name="AGOT57">[[AGOT57]]</ref> | |||
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Versione attuale delle 10:25, 14 mag 2019
Mandon Moore | |
Dati personali | |
Morte | 299 |
Titoli | Ser |
Casata | Nobile Casa Moore |
Organizzazioni: | Guardia Reale |
Apparizioni | |
A Game of Thrones - A Clash of Kings | |
Serie TV | |
Attore | James Doran |
Apparizioni | Prima stagione - Seconda stagione |
Ser Mandon Moore è un cavaliere della Guardia Reale di Re Robert Baratheon[1] e del suo successore Re Joffrey Baratheon.[2]
Descrizione fisica
Ha occhi grigio chiaro, piatti e senza espressione.[3]
L'abbigliamento tipico della Guardia Reale, corazza di smalto bianco immacolato[4] e cappa bianca, unito al suo atteggiamento apatico lo fa sembrare un cadavere avvolto in un sudario.[3]
Cavalca un destriero nero come il carbone.[4]
Descrizione psicologica
Ser Mandon è un uomo inespressivo e imperturbabile[5], che riesce a non far trapelare le sue intenzioni e le sue emozioni; in combattimento, questa sua capacità lo rende un avversario temibile.[3]
Dimostra di essere un valido combattente[6], ma non ha carisma e non è il tipo d'uomo che dei soldati seguirebbero in battaglia.[4]
Resoconto biografico
Ser Mandon Moore entra a far parte della Guardia Reale nel corso del regno di Re Robert Baratheon.[7]
Nel 298 partecipa al torneo indetto per celebrare la nomina del Lord di Grande Inverno Eddard Stark a Primo Cavaliere.[8]
Dopo la morte di Re Robert, si trova nella Sala del Trono quando suo figlio Joffrey convoca i membri del Concilio Ristretto per ricevere il loro giuramento di fedeltà, assistendo all'arresto di Eddard Stark e al massacro dei suoi uomini.[2].
Durante la prima corte di giustizia del regno di Joffrey entra nella Sala del Trono facendo da scorta al giovane sovrano e alla Regina Cersei. Dopo essersi sistemato ai piedi del Trono di Spade, assiste senza opporsi alla destituzione di Ser Barristan Selmy dalla Guardia Reale, ridendo insieme agli altri cavalieri della Guardia e al resto della corte quando Petyr Baelish prende in giro l'anziano cavaliere con una battuta.[9]
Dopo lo scoppio della Guerra dei Cinque Re Joffrey incarica i membri della Guardia Reale di picchiare Sansa Stark ogni volta che suo fratello Robb ottiene una vittoria militare.[10]
Tempo dopo, mentre è di guardia durante una riunione del Concilio Ristretto, cerca di impedire l'accesso a Tyrion Lannister quando questi chiede di essere ammesso, nonostante l'uomo sia latore di una lettera del Primo Cavaliere Lord Tywin Lannister. Il Folletto gli racconta della morte di Ser Vardis Egen per mano del suo mercenario Bronn, e sebbene Ser Mandon non si mostri impressionato ammette tuttavia Tyrion nella sala.[3]
Diverse settimane dopo viene coinvolto nella sollevazione popolare scatenatasi in occasione del passaggio in città della corte reale dopo la partenza per Dorne della Principessa Myrcella; nonostante Ser Mandon sia assegnato come scudo giurato di Sansa, ben presto il cavaliere si stacca dalla ragazza per concentrarsi sulla protezione del re. Una volta in salvo dentro la Fortezza Rossa aiuta Joffrey a scendere da cavallo, e poi lo protegge da Tyrion quando questi lo prende a calci ritenendolo responsabile della rivolta.[5]
Quando Approdo del Re viene presa d'assalto dalle forze di Stannis Baratheon Ser Mandon viene assegnato alla scorta di Joffrey e Tyrion. Giunta la notizia che gli assedianti sono riusciti a far sbarcare degli uomini sulla riva, Ser Mandon accompagna Tyrion nel lungo fiume, dove incontrano il Mastino e i suoi uomini. Tyrion ordina quindi a Sandor di organizzare una sortita, ma questi rifiuta e il Folletto si vede costretto a guidare personalmente la carica con Ser Mandon al suo fianco come vessillifero.[4] Durante la battaglia lungo i moli Ser Mandon viene separato da Tyrion, e lo raggiunge poco dopo trovandolo aggrappato ai relitti spinti dalla corrente delle Rapide Nere. Il cavaliere gli tende la mano sinistra nel gesto di volerlo aiutare ma con la destra impugna la spada, pronto a colpirlo. Il Folletto riesce appena in tempo a scostarsi, finendo sfregiato in mezzo agli occhi. Ser Mandon ritorna quindi all'attacco di Tyrion, appoggia la punta della spada contro la sua gola e si accinge a sgozzarlo, ma all'ultimo momento viene colpito da Podrick Payne, che lo fa cadere nel fiume dove è trascinato sul fondo dal peso dell’armatura.[6]
Note