Khal: differenze tra le versioni
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Versione delle 19:37, 26 lug 2016
Un khal è il guerriero dothraki posto al comando di un khalasar.[1]
Descrizione
Presso i Dothraki il khal è considerato la massima autorità, da cui nessun uomo di rango inferiore può pretendere o esigere qualcosa.[2] Le uniche persone a cui un khal è tenuto a portare rispetto sono le anziane del Dosh Khaleen.[3] Tuttavia la stabilità del potere di un khal e il consenso di cui gode presso il suo khalasar sono fondati sulla sua abilità in combattimento, in quanto i Dothraki hanno l'abitudine di seguire i più forti. Anche la capacità di cavalcare è una qualità indispensabile per mantenere il potere, al punto che un khal che non è in grado di stare a cavallo, per quanto gloriosa sia stata la sua reputazione precedente, viene subito considerato incapace di guidare il khalasar e abbandonato.[4]
La moglie del khal è chiamata khaleesi[2], mentre i suoi figli prendono il nome di khalakka. A un khal è consentito avere più di una moglie.[5]
Le guardie del corpo dei khal prendono il nome di cavalieri di sangue e tradizionalmente hanno con lui un legame molto profondo, al punto da essere chiamati "sangue del mio sangue" e doversi uccidere a loro volta poco dopo la sua morte. Alcuni khal arrivano a dividere persino le proprie mogli con loro.[3]
Storia
Il khal più potente verso la fine del terzo secolo dalla Conquista è Drogo, che attraverso una serie di battaglie da cui esce sempre vincitore arriva a guidare un khalasar di centomila uomini.[1] Dopo aver sposato nel 297 la principessa in esilio Daenerys Targaryen[2] viene persuaso dalla moglie a tentare, primo tra i khal Dothraki, l'invasione del Continente Occidentale[6].
Nelle fasi iniziali dell'attuazione del suo progetto viene tuttavia gravemente ferito durante una battaglia con il khalasar di Ogo. In poco tempo, in seguito all'infettarsi della ferita, la sua condizione si aggrava al punto da impedirgli di continuare a cavalcare, e il suo khalasar si disgrega in una dozzina di formazioni guidate nuovi guerrieri, tra cui Pono e Jhaqo.[7]
Possessori
Note