Ribellione di Robert Baratheon: differenze tra le versioni
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Versione delle 15:06, 16 mag 2018
La Ribellione di Robert Baratheon, anche conosciuta come Guerra dell'Usurpatore, è una guerra scatenata dalle casate Arryn, Baratheon e Stark che tra il 282 ed il 283[1] segna la fine del secolare dominio della dinastia Targaryen sui Sette Regni[2].
Cause del conflitto
Nel 282 il Principe Rhaegar Targaryen rapisce Lyanna Stark, figlia di Lord Rickard Stark di Grande Inverno e promessa sposa di Lord Robert Baratheon di Capo Tempesta.
Re Aerys II convoca alla Fortezza Rossa Lord Stark ed il suo figlio maggiore ed erede Brandon, facendoli mettere a morte. Successivamente comanda a Lord Jon Arryn di Nido dell'Aquila di consegnargli i suoi protetti, Robert Baratheon ed Eddard Stark, divenuto Lord di Grande Inverno dopo la morte del padre e del fratello maggiore. Tuttavia, piuttosto che tradire i giovani a lui affidati, Lord Arryn chiama a raccolta i vessilli di guerra dando il via alle ostilità contro la corona.[2]
Fazioni
Lealisti:
- Nobile Casa Targaryen[1]
- Nobile Casa Tyrell[3]
- Nobile Casa Darry[4]
- Nobile Casa Mooton[5]
- Nobile Casa Ryger[5]
Ribelli:
- Nobile Casa Baratheon[2]
- Nobile Casa Arryn[2]
- Nobile Casa Lannister (precedentemente neutrale)[2]
- Nobile Casa Stark[2]
- Nobile Casa Tully[2]
Neutrali:
- Nobile Casa Lannister (successivamente schierata con i ribelli)[2]
Eventi
L'assedio di Capo Tempesta
Lord Mace Tyrell con le sue truppe invade le Terre della Tempesta e mette sotto assedio Capo Tempesta, retto solo da Stannis Baratheon e da una ridotta guarnigione. Stannis resiste per circa un anno agli stenti e alle privazioni dell'assedio, impedendo che la fortezza cada nelle mani dei lealisti.[6]
La Battaglia del Tridente
Lo scontro che decreta l'esito della rivolta è la grande battaglia tenutasi al Tridente, in cui le forze ribelli comandate da Robert Baratheon si scontrano con l'esercito guidato dal principe ereditario Rhaegar Targaryen.[7]
Il momento cruciale dello scontro è il duello che vede coinvolti, in mezzo al furore della battaglia, i due comandanti rivali: Robert e Rhaegar si affrontano nelle acque del Tridente, e dopo un duro scontro il giovane Lord di Capo Tempesta riesce a prevalere sull'avversario sfondandogli il petto con un la sua mazza da guerra.[1]
La morte di Rhaegar ha un effetto devastante sulle forze lealiste, che rompono le righe e si danno ad una fuga disordinata.[7]
Ferito durante lo scontro con il principe, Robert cede il comando della sua armata a Eddard Stark ordinandogli di marciare su Approdo del Re.[7]
Il sacco di Approdo del Re
In seguito alla caduta di Rhaegar Targaryen i Lannister rompono la loro neutralità e marciano a loro volta sulla capitale, forti di un esercito di dodicimila uomini. Convincono Re Aerys ad aprire loro le porte della città dichiarando la loro fedeltà alla corona, ma appena varcati i cancelli si dedicano al saccheggio della città e della Fortezza Rossa, costringendo Re Aerys ad asserragliarsi nella Fortezza Rossa con alcune migliaia di lealisti.[7]
Alla fine un manipolo di uomini comandati da Ser Gregor Clegane massacra la Principessa Elia Martell ed i suoi figli Rhaenys e Aegon, ancora infanti, mentre Jaime Lannister, tradendo il suo voto di cavaliere Guardia Reale, uccide il sovrano. Solo la Regina Rhaella, incinta, ed il suo figlio minore Viserys riescono a venire imbarcati per Roccia del Drago prima di finire nelle mani dei conquistatori.[1]
Quando Eddard Stark ed i suoi uomini arrivano ad Approdo del Re la città è già saldamente nelle mani dei Lannister. Lord Tywin Lannister dichiara la sua lealtà a Robert, nel frattempo giunto in città, e gli presenta davanti i cadaveri dei due figli di Elia come pegno di fedeltà.[7]
La liberazione di Capo Tempesta
Dopo che la capitale cade nelle mani dei ribelli, Eddard Stark procede verso sud dirigendosi verso Capo Tempesta, ancora stretto d'assedio dalle forze congiunte dei Tyrell e dei Redwyne.[6]
Alla notizia della caduta definitiva dei Targaryen e della morte di Re Aerys, Lord Mace Tyrell dichiara la resa e smobilita l'assedio.[6]
Torre della Gioia
Dopo la liberazione di Capo Tempesta Eddard Stark, accompagnato da un manipolo di compagni, si inoltra tra le Montagne di Dorne verso Torre della Gioia, dove il Principe Rhaegar aveva fatto condurre Lyanna mettendola sotto la sorveglianza di tre membri della Guardia Reale, Ser Oswell Whent, Ser Arthur Dayne ed il Lord Comandante Gerold Hightower.[6]
Sebbene Eddard li metta al corrente della caduta dei Targaryen e della fine della guerra i tre rifiutano di depporre le armi, dando inizio ad uno scontro all'ultimo sangue ai piedi della torre, da cui escono vivi solo Lord Eddard stesso ed il suo compagno Howland Reed. Ned entra poi nella torre, dove trova la sorella in fin di vita e la vede morire tra le proprie braccia.[6]
La presa di Roccia del Drago
In seguito alla liberazione di Capo Tempesta Stannis Baratheon fa costruire rapidamente una flotta per conquistare l'ultimo caposaldo dei Sette Regni ancora in mano ai Nobile Casa Targaryen, l'isola di Roccia del Drago.[1]
L'assalto alla fortezza ha successo e Lord Stannis conquista l'isola senza incontrare resistenza, in quanto la flotta Targaryen viene distrutta da una tempesta. La guarnigione del castello, desiderosa di compiacere i conquistatori, decide di vendere a Stannis gli ultim Nobile Casa Targaryen, Viserys e la neonata Daenerys, ma Ser Willem Darry riesce a portarli in salvo oltre il Mare Stretto.[1]
Note