Bronn: differenze tra le versioni
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Si trova alla [[Locanda dell'Incrocio]], in compagnia di un altro mercenario di nome [[Chiggen]], al momento della cattura di [[Tyrion Lannister]] da parte di [[Catelyn Tully|Catelyn Stark]]. Sperando in un'adeguata ricompensa | Si trova alla [[Locanda dell'Incrocio]], in compagnia di un altro mercenario di nome [[Chiggen]], al momento della cattura di [[Tyrion Lannister]] da parte di [[Catelyn Tully|Catelyn Stark]]. Sperando in un'adeguata ricompensa, si schiera dalla parte della donna, disarmando il [[Tyrion Lannister|Folletto]] e i suoi servitori [[Morrec]] e [[Jyck]] per ordine di [[Rodrik Cassel]]. È tra gli uomini che accettano di aiutarla a scortare il prigioniero a [[Grande Inverno]], ma durante il viaggio scopre che la vera destinazione è [[Nido dell'Aquila]], quindi percorre la pericolosa [[Strada alta|strada alta]] insieme al resto del gruppo.<ref name="AGOT31" /> | ||
Durante una sosta, mentre [[Chiggen]] macella il cavallo di [[Tyrion Lannister|Tyrion]], vengono attaccati da una ventina di uomini dei [[Clan delle Montagne della Luna|Clan delle Montagne]], e quando [[Catelyn Tully|Catelyn]] decide che anche i prigionieri devono essere armati Bronn passa al [[Tyrion Lannister|Folletto]] un'ascia bipenne, consigliandogli di usarla come se stesse spaccando della legna. Poi sguaina la spada e avanza a formare una linea difensiva insieme a [[Chiggen]], [[Rodrik Cassel]] e [[Willis Wode]]. Si getta quindi contro i nemici menando fendenti e continuando a combattere anche dopo essere stato sbalzato da cavallo, impugnando una spada in ciascuna mano. A battaglia conclusa, Bronn si china sul corpo senza vita di [[Jyck]] per prendergli stivali, di qualità molto migliore rispetto a quelli indossati dal mercenario. Poi si rivolge a [[Tyrion Lannister|Tyrion]], scoprendo che è il suo primo combattimento e commentando che gli ci vorrebbe una donna, e ride quando il [[Tyrion Lannister|Folletto]] allude scherzando a [[Catelyn Tully|Catelyn]]. Respinge l'idea di quest'ultima di seppellire fermarsi a seppellire i morti e sostiene la necessità di proseguire in fretta se vogliono sopravvivere, riuscendo a convincere il resto del gruppo.<ref name="AGOT31" /> | Durante una sosta, mentre [[Chiggen]] macella il cavallo di [[Tyrion Lannister|Tyrion]], vengono attaccati da una ventina di uomini dei [[Clan delle Montagne della Luna|Clan delle Montagne]], e quando [[Catelyn Tully|Catelyn]] decide che anche i prigionieri devono essere armati Bronn passa al [[Tyrion Lannister|Folletto]] un'ascia bipenne, consigliandogli di usarla come se stesse spaccando della legna. Poi sguaina la spada e avanza a formare una linea difensiva insieme a [[Chiggen]], [[Rodrik Cassel]] e [[Willis Wode]]. Si getta quindi contro i nemici menando fendenti e continuando a combattere anche dopo essere stato sbalzato da cavallo, impugnando una spada in ciascuna mano. A battaglia conclusa, Bronn si china sul corpo senza vita di [[Jyck]] per prendergli stivali, di qualità molto migliore rispetto a quelli indossati dal mercenario. Poi si rivolge a [[Tyrion Lannister|Tyrion]], scoprendo che è il suo primo combattimento e commentando che gli ci vorrebbe una donna, e ride quando il [[Tyrion Lannister|Folletto]] allude scherzando a [[Catelyn Tully|Catelyn]]. Respinge l'idea di quest'ultima di seppellire fermarsi a seppellire i morti e sostiene la necessità di proseguire in fretta se vogliono sopravvivere, riuscendo a convincere il resto del gruppo.<ref name="AGOT31" /> |
Versione delle 08:33, 22 mag 2014
Bronn | |
Apparizioni | |
A Game of Thrones | |
Serie TV | |
Attore | Jerome Flynn |
Doppiatore | Pasquale Anselmo |
Apparizioni | Prima stagione |
Bronn è un mercenario al servizio di Catelyn Stark[1] e successivamente di Tyrion Lannister[2].
Descrizione fisica
È un uomo magro, con i capelli e gli occhi neri e una barba spelacchiata.[1] Perde un dente nel duello con Ser Vardis Egen.[3]
Porta una spada lunga che tiene di traverso sulla schiena[1] e un pugnale[4].
Descrizione psicologica
È un guerriero molto abile e coraggioso.[2] In combattimento si muove con agilità e rapidità.[3]
Possiede un grande sarcasmo e senso dell'umorismo.[1]
Ha un approccio alla vita cinico[2] e pragmatico[1]. Tende a schierarsi con le persone che gli offrono maggiori possibilità di guadagno, senza stringere legami di amicizia e senza preoccuparsi di cambiare bandiera all'occorrenza. Ha un carattere schietto e poco portato alle adulazioni, persino nei confronti dei propri clienti.[4] È dotato di poca compassione e non si fa scrupoli ad abbandonare al loro destino coloro che non gli recano profitto.[2]
Non nutre alcuna riverenza verso i corpi dei defunti: ne ritiene inutile la sepoltura e non si fa scrupoli a depredarli.[1] Ama le donne e il vino[4], ed è abituato a dormire molto poco[5].
Sviluppa una grande intesa con Tyrion Lannister, fondata sulle loro affinità caratteriali e sulla reciproca convenienza.[2]
Resoconto biografico
Nella Valle di Arryn
"Non fare sbagli, nano. Ho combattuto per te, ma questo non significa che provo affetto per te." | |
Si trova alla Locanda dell'Incrocio, in compagnia di un altro mercenario di nome Chiggen, al momento della cattura di Tyrion Lannister da parte di Catelyn Stark. Sperando in un'adeguata ricompensa, si schiera dalla parte della donna, disarmando il Folletto e i suoi servitori Morrec e Jyck per ordine di Rodrik Cassel. È tra gli uomini che accettano di aiutarla a scortare il prigioniero a Grande Inverno, ma durante il viaggio scopre che la vera destinazione è Nido dell'Aquila, quindi percorre la pericolosa strada alta insieme al resto del gruppo.[1]
Durante una sosta, mentre Chiggen macella il cavallo di Tyrion, vengono attaccati da una ventina di uomini dei Clan delle Montagne, e quando Catelyn decide che anche i prigionieri devono essere armati Bronn passa al Folletto un'ascia bipenne, consigliandogli di usarla come se stesse spaccando della legna. Poi sguaina la spada e avanza a formare una linea difensiva insieme a Chiggen, Rodrik Cassel e Willis Wode. Si getta quindi contro i nemici menando fendenti e continuando a combattere anche dopo essere stato sbalzato da cavallo, impugnando una spada in ciascuna mano. A battaglia conclusa, Bronn si china sul corpo senza vita di Jyck per prendergli stivali, di qualità molto migliore rispetto a quelli indossati dal mercenario. Poi si rivolge a Tyrion, scoprendo che è il suo primo combattimento e commentando che gli ci vorrebbe una donna, e ride quando il Folletto allude scherzando a Catelyn. Respinge l'idea di quest'ultima di seppellire fermarsi a seppellire i morti e sostiene la necessità di proseguire in fretta se vogliono sopravvivere, riuscendo a convincere il resto del gruppo.[1]
Proseguendo il viaggio subiscono un altro attacco da parte dei Clan delle Montagne e Bronn è uno dei pochi che riescono a sopravvivere, dimostrandosi molto utile al gruppo con le sue abilità in combattimento. Instaura un rapporto sempre più amichevole con Tyrion e inizia a cavalcare al suo fianco. Propone invece di abbandonare sulla strada Rodrik Cassel, rimasto ferito, ma Catelyn rifiuta.[2] Vedendo gravemente ferito anche il suo compagno Chiggen, lo uccide infilandogli il pugnale sotto l'orecchio.[4]
Ad un certo punto il gruppo vede avvicinarsi altri uomini a cavallo e credendo essere di nuovo in pericolo si prepara a una difesa disperata, ma poi Bronn nota che si tratta invece di cavalieri al servizio della Casa Arryn, capitanati da Ser Donnel Waynwood, che li scorta fino alla Porta Insanguinata. Dopo aver raggiunto la fortezza, Bronn e Marillion decidono di continuare il viaggio verso Nido dell'Aquila insieme a Catelyn rifiuta e Tyrion. Arrivano quindi alle Porte della Luna, dove il mercenario si ferma per la notte prima di intraprendere la tappa finale del viaggio, ridendo di fronte alle richieste scherzose che Tyrion rivolge a Lord Nestor Royce.[2]
A Nido dell'Aquila Bronn assiste al processo a Tyrion e alla sua richiesta di un verdetto per singolar terzone. Quando Lysa Arryn invita uno dei presenti nella sala a combattere per il Folletto contro il suo campione, Vardis Egen, convinta che nessuno accetterà, il mercenario si fa avanti offrendosi volontario[6] nella speranza di guadagnarsi una ricompensa da parte dei Lannister[4].
Il giorno del duello si presenta nei giardini dei quartieri di Lady Lysa, dove lo scontro avrà luogo. Bronn indossa solo una cotta di maglia di ferro su una giubba di cuoio e un mezzo elmo con protezione sul naso. Durante il duello punta sulla propria agilità, schivando i colpi di Ser Vardis e facendolo stancare. Inizialmente i suoi contrattacchi vengono assorbiti dalla pesante armatura del cavaliere, ma a un certo punto Bronn, approfittando di uno sbilanciamento dell'avversario e della sua visuale ristretta a causa dell'elmo, riesce a colpirlo e ferirlo al braccio della spada, rendendo più lenti i suoi movimenti successivi. Più tardi viene però colto impreparato e colpito al volto con lo scudo, perdendo un dente, ma riesce presto a riprendersi e a schivare un altro fendente. Dopo aver mancato il mercenario, la spada di Ser Vardis si spezza contro la statua di Alyssa Arryn presente nel giardino, che casca a terra schiacciando il cavaliere sotto di sé. Bronn si avventa prontamente su di lui, trafiggendolo al torace e uccidendolo. La sua vittoria decreta la liberazione di Tyrion. Costretta a mantenere la propria promessa, Lysa fa scortare i due fino alla Porta Insanguinata, costringendoli a ripercorrere da soli tutta la strada alta fino al Tridente.[3]
Malgrado i consigli di Bronn di muoversi rapidamente per non farsi individuare dai Clan delle Montagne, non appena cala la sera Tyrion decide di fare una sosta e accendere un fuoco. Quando il mercenario gli confessa la propria tentazione di abbandonarlo, mettendolo in guardia dall'illudersi sulla sua amicizia, il Folletto gli promette una grossa ricompensa se riuscirà a tenerlo in vita e lo avvisa di essere sempre disposto a offrire più dei propri nemici per mantenerlo dalla propria parte. Per cena, Bronn riesce a cacciare una capra, che i due mangiano riprendendo la conversazione. In quell'occasione Tyrion gli racconta la storia del suo amore giovanile, Tysha, e del grave torto subito dal padre. Poco dopo si mettono a dormire, solo per essere svegliati dagli uomini dei Clan delle Montagne intenzionati a derubarli e ucciderli; il Folletto riesce tuttavia a dissuaderli con le promesse di altre ricompense.[4]
In guerra
"Infine c'è Bronn, mercenario di nessuna particolare lealtà. Infatti, nel breve tempo della nostra conoscenza, ha già saltato il fosso due volte. Tu e lui, padre, dovreste andare magnificamente d’accordo." | |
Insieme a molti uomini dei Clan delle Montagne richiamati dalle promesse del Folletto, Bronn e Tyrion raggiungono le Terre dei Fiumi e si avvicinano all'accampamento di Tywin Lannister, sceso in guerra dopo il rapimento del figlio. Il Folletto entra nella Locanda dell'Incrocio per incontrare il padre, ma presto Bronn e i capoclan lo raggiungono e fanno la conoscenza di Lord Tywin.[7]
Il mercenario segue quindi verso nord l'esercito Lannister, fermandosi insieme ad esso nei pressi della Forca Verde. In quell'occasione si impegna a procurare una donna per Tyrion: notando una graziosa prostituta di nome Shae, già in compagnia di un altro cavaliere, spinge quest'ultimo a rinunciare alla ragazza puntandogli un pugnale alla gola.[5]
Il giorno seguente combatte nella Battaglia della Forca Verde contro l'esercito Stark, posizionandosi nell'avanguardia dell'ala sinistra, comandata da Ser Gregor Clegane, insieme a Tyrion e agli uomini dei Clan delle Montagne. Poco prima dello scontro, vedendo la mole della Montagna che Cavalca, consiglia al Folletto di stargli dietro per proteggersi della frecce degli arcieri. Si lancia quindi all'attacco, trovandosi di fronte i lancieri Karstark, ma Ser Gregor riesce ad aprire una breccia permettendo anche a Bronn di penetrare tra le linee nemiche. Il mercenario si ritrova presto a combattere contro tre nemici, decapitandone uno e tagliando in due la faccia di un altro. Nel frattempo perde di vista Tyrion, non riuscendo così a proteggerlo, ma a battaglia conclusa scopre che il Folletto è sopravvissuto comunque.[5]
Note