Joffrey Baratheon
Joffrey Baratheon | |
Dati personali | |
Nascita | 286 |
Soprannomi | Joff |
Titoli | Principe Re dei Sette Regni |
Casata | Nobile Casa Baratheon |
Apparizioni | |
A Game of Thrones – A Clash of Kings | |
Serie TV | |
Attore | Jack Gleeson |
Doppiatore | Manuel Meli |
Apparizioni | Prima stagione – Seconda stagione |
Joffrey Baratheon, familiarmente abbreviato in Joff[1], è ufficialmente il primogenito di Re Robert Baratheon e sua moglie Cersei Lannister[2], generato in realtà dall'incesto della regina con il fratello Jaime[3]. Alla morte del padre diventa a sua volta Re dei Sette Regni.[4]
Descrizione fisica
È alto di statura[5] e fisicamente attraente[6]. Ha capelli ricci e biondi, che talvolta porta raccolti in una coda, gli occhi verdi e le labbra carnose.[7]
È solito vestirsi in modo sfarzoso ed elegante.[8] Quando sale al trono inizia a indossare una corona d'oro tempestata di rubini.[9]
Possiede una spada che ha chiamato Dente di Leone, che però finisce gettata nel Tridente da Arya Stark.[10] In seguito gli viene forgiata una nuova spada, Divoratrice di Cuori.[11]
Il suo stemma personale racchiude gli emblemi delle casate paterna e materna, con il cervo incoronato della casa reale da un lato e il leone dei Lannister dall'altro, riservando quindi a entrambe lo stesso onore.[6]
Descrizione psicologica
Joffrey ha un carattere estremamente egoista: si dimostra insensibile verso le disgrazie altrui[12] e completamente disinteressato al governo del reame e al benessere del suo popolo una volta salito al trono[13]. Interpreta infatti il suo ruolo di sovrano come possibilità di agire arbitrariamente secondo i propri desideri, ignorando il più delle volte i suggerimenti dei suoi consiglieri.[14] Non ha il coraggio di ammettere le proprie colpe e preferisce mentire per nasconderle.[15]
Ha una forte vena sadica, che emerge più chiaramente quando è annoiato o irritato[1]; una volta divenuto re inizia a sfruttare il proprio potere per esercitare la sua crudeltà in modo gratuito[16]. Ama gli aspetti più violenti della caccia[17] e della guerra: è spietato con quelli che considera suoi nemici[18] e dopo lo scoppio della Guerra dei Cinque Re desidera uccidere in duello i propri nemici Robb Stark[1] e Stannis Baratheon, pur non essendo ancora in grado di affrontare personalmente un combattimento[11]. Gli piace anche vedere la gente duellare fino alla morte.[1]
È molto orgoglioso della propria posizione sociale, che fa pesare rivolgendosi agli altri in modo sprezzante e trattando con prepotenza i più deboli.[10] Non tollera essere contraddetto, specialmente se in pubblico[1], e tende a serbare rancore per le umiliazioni subite[19].
Prima di diventare re cerca spesso la protezione di sua madre[12], ma dopo l'incoronazione, consapevole che la madre non oserebbe mai punirlo[14], inizia ad acquisire più autonomia, prendendo decisioni drastiche contrarie ai desideri di Cersei e diventando difficile da tenere sotto controllo.[20]
È molto impulsivo. Per brevi periodi riesce a dissimulare la propria indole dietro una facciata cavalleresca[10] o solenne adatta alle occasioni in cui si trova, ma ogni minimo incidente è in grado di farlo crollare, mostrando in pubblico la sua scarsa capacità di autocontrollo.[21] Malgrado ciò, si ritiene un adulto e pretende di essere trattato come tale.[6]
Non è dotato di particolare acume, e non è in grado di rispondere a tono a battute ironiche e sottili allusioni. [1]
Ritiene che le donne siano tutte deboli.[16]
Mostra poco affetto anche verso suo fratello Tommen, trattandolo con derisione e disinteressandosi della sua salute.[1] Da piccolo piange quando il padre Robert lo prende in braccio[19], e anche una volta cresciuto non si mostra particolarmente addolorato per la sua morte.[1]
Sa cantare con voce alta e suadente.[10]
Resoconto biografico
Erede al Trono di Spade
"Non aver paura, mia lady. Sono quasi un uomo adulto, e per combattere non uso certo spade di legno come i tuoi fratelli. L'unica cosa che mi serve è questa." Sfoderò la spada e gliela mostrò. | |
Dopo un lungo e difficile travaglio[19], Joffrey Baratheon viene alla luce nel 286 da un incesto tra Cersei e Jaime Lannister, che però resta nascosto. Viene quindi considerato ufficialmente un principe, figlio legittimo di Re Robert Baratheon.[3]
Un giorno, quando il fratello minore Tommen adotta un cerbiatto, Joffrey scuoia l'animale per farsi un gilet.[22]
Nel 298 viene organizzato un torneo in occasione del suo dodicesimo compleanno. Dopo l'evento Joffrey si mette in viaggio con la famiglia della madre alla volta di Castel Granito, ma ben presto vengono raggiunti da una missiva del Gran Maestro Pycelle che comunica la morte del Primo Cavaliere Jon Arryn.[23]
Quando Re Robert Baratheon decide di recarsi a Grande Inverno per proporre a Eddard Stark il posto di Primo Cavaliere, Joffrey lascia Approdo del Re e si dirige verso il Nord insieme alla sua famiglia e alla corte reale.[24]
Una volta giunto al castello della Casa Stark, in occasione del banchetto di benvenuto organizzato in onore del re sfila insieme a Sansa Stark guardando la sala in modo annoiato e disdegnoso. Cena seduto ai piedi della piattaforma rialzata insieme ai suoi fratelli e ai figli legittimi di Lord Eddard[7] e si complimenta con Sansa per la sua bellezza.[6]
Pochi giorni dopo Eddard e Catelyn Stark decidono di accettare la proposta di Robert di fidanzare Sansa con Joffrey.[25]
Partecipa agli allenamenti nel cortile di Grande Inverno e si scontra con Robb Stark, ma dopo una pausa evita di rimettersi in gioco in altri allenamenti pretendendo di poter usare armi d'acciaio. Al rifiuto del maestro d'armi Rodrik Cassel, che ritiene delle vere spade troppo pericolose per dei ragazzi così giovani, sbeffeggia Robb accusandolo di essere un bambino e lascia il cortile.[6]
Il giorno precedente al previsto ritorno per Approdo del Re partecipa, assieme al padre ed altri uomini, ad una battuta di caccia.[26] Il rientro nella capitale viene però posticipato a causa della caduta di Bran dai tetti della Prima Fortezza, che fa entrare il bambino in coma. In quei giorni Joffrey fatica a dormire per gli ululati di Estate davanti alla finestra del bambino; una mattina inizia a lamentarsi dell'animale con Sandor Clegane, approvando la sua idea di ucciderlo. Quando Tyrion lo rimprovera per non aver ancora porto i propri rispetti a Lord Eddard e Lady Catelyn per la tragedia capitata a loro figlio, si rifiuta esprimendo il proprio disinteresse per le condizioni del piccolo Bran. In risposta, lo zio lo schiaffeggia ripetutamente, e Joffrey si trova costretto a sottomettersi al suo volere, minacciando però di raccontare tutto alla madre.[12] Alcuni giorni dopo riparte verso sud insieme alla carovana reale, di cui questa volta fanno parte anche Eddard Stark e le sue due figlie.[27]
Nel corso del viaggio, un giorno il gruppo si ferma in una locanda vicino al Tridente. In quell'occasione, sollecitato da sua madre, Joffrey difende la propria promessa sposa Sansa, spaventata dalla vista di Ilyn Payne, e poi si offre di tenerle compagnia. Insieme cavalcano lontani dal resto del gruppo, visitando caverne e seguendo le tracce di una pantera ombra. Si fermano a pranzare con trota appena pescata e Joffrey offre a Sansa del vino. Dopo il pranzo le canta una canzone e poi le propone di vedere il luogo dove suo padre Robert ha ucciso Rhaegar Targaryen quindici anni prima.[10]
Giunti in vicinanza del posto si imbattono in Arya e Mycah, intenti a combattere con dei bastoni di legno. Vedendo la ragazzina colpita alle dita da un colpo sferrato dal garzone del macellaio, gli si avvicina e lo sfida a duello. Al rifiuto di Mycah lo sbeffeggia per la sua posizione sociale e lo accusa di essersi permesso di colpire la sorella della sua promessa sposa; poi punta la sua spada Dente di Leone contro il viso del ragazzo e inizia a ferirlo alla guancia. All'improvviso Arya interviene in difesa dell'amico e colpisce Joffrey con il proprio bastone, ferendolo alla testa e consentendo così a Mycah di fuggire. Ne segue una lotta, in cui Joffrey contrattacca tirando fendenti con Dente di Leone, urlando parole oscene alla bambina e riuscendo presto a metterla in difficoltà. Proprio in quel momento però compare Nymeria, che lo morde al braccio facendogli perdere la presa sulla spada. Dopo aver richiamato la metalupa, Arya afferra Dente di Leone e la punta contro il principe, e alla sua preghiera di non fargli del male getta la spada nel Tridente. Quando Sansa cerca di assisterlo e si offre di chiamare aiuto, Joffrey le risponde di sbrigarsi con fare aggressivo.[10]
Quattro giorni dopo, durante una sosta al castello di Darry, Arya e Joffrey vengono invitati a raccontare l'accaduto davanti a Re Robert. Il principe narra una versione falsata degli eventi, presentando Arya e Mycah come unici aggressori. Viene poi deriso da Renly per essersi lasciato disarmare da una bambina più piccola di lui. Robert decide di chiudere la faccenda senza incolpare nessuna delle due controparti, ma acconsente alla richiesta di Cersei di far uccidere Lady, cosa che strappa un sorriso a Joffrey.[15]
Durante il resto del viaggio si riprende in fretta dalla ferita inflittagli da Nymeria.[28]
Ad Approdo del Re assiste al Torneo del Primo Cavaliere, e durante il banchetto che si svolge alla fine della prima giornata si siede alla destra di Sansa, ignorata da dopo l'incidente al Tridente. Per tutta la sera si comporta in modo galante, versando vino dell'estate ghiacciato a lei e a Septa Mordane, e spiegandole le arguzie di Ragazzo di Luna. Le mostra inoltre come rompere l'involucro di argilla in cui sono state cotte le trote e come estrarre le lumache dal guscio, facendole assaggiare il primo boccone. Dopo il litigio tra Cersei e Robert però si incupisce improvvisamente e ordina a Sandor di scortare la ragazza fino ai suoi alloggi.[8]
Alcuni mesi dopo partecipa ad una battuta di caccia nel Bosco del Re insieme a Re Robert e a svariati armigeri.[17] Quando il re viene ferito mortalmente da un cinghiale, rientra al castello insieme a Sandor Clegane e Ser Balon Swann.[3]
Dopo la morte del padre Joffrey si affretta a convocare il Concilio Ristretto nella Sala del Trono e ordina di preparare la sua incoronazione, pretendendo che essa avvenga entro quindici giorni e chiedendo ai consiglieri di giurargli fedeltà. Eddard Stark lo accusa tuttavia di essere un figlio illegittimo, al che Joffrey si infuria e lo definisce bugiardo, ordinando alle guardie di uccidere il Primo Cavaliere e tutti i suoi uomini. Assiste quindi al massacro di soldati compiuto dalle Cappe Dorate e all'arresto di Eddard.[4]
Poco tempo dopo viene celebrata l'incoronazione di Joffrey, che diventa ufficialmente Re dei Sette Regni.[29]
L'ascesa al trono
"Entrambe hanno il cuore molle, come tutte le donne. Fino a quando io sarò re, mai il tradimento resterà impunito. Ser Ilyn, portami la sua testa!" | |
Joffrey riceve da Cersei e dagli altri membri del Concilio Ristretto il suggerimento di concedere la grazia a Lord Stark e di permettergli di entrare nei Guardiani della Notte, in modo da evitare l'inasprirsi della guerra. Quando il giovane sovrano chiede comunque un capro espiatorio per la morte del padre, Varys gli consiglia di far ricadere la colpa su Barristan Selmy per ila suo fallimento nel proteggere il re.[14]
Tiene la sua prima corte di giustizia nella Sala del Trono, incaricando il Gran Maestro Pycelle di annunciare punizioni e ricompense. Quando viene comunicata la deposizione di Ser Barristan Selmy dalla Guardia Reale, Joffrey accusa l'anziano cavaliere di essere troppo vecchio per proteggerlo e ride quando Petyr Baelish lo prende in giro con una battuta sarcastica. Sentendo le parole ostili pronunciate da Ser Barristan prima di allontanarsi, si insospettisce e ordina che venga imprigionato e interrogato. Poi insieme a Cersei offre il posto vacante nella Guardia Reale al Mastino, il quale accetta la carica. Alla fine, quando Sansa si presenta per invocare il perdono reale per suo padre Eddard, Joffrey si mostra attento e disposto ad ascoltarla. Si dichiara commosso dalle sue parole e promette clemenza per Lord Stark se questi ammetterà le proprie colpe.[9]
Tempo dopo, quando Eddard viene portato al cospetto del popolo nella piazza del Grande Tempio di Baelor, ascolta la confessione in cui Lord Stark lo riconosce come legittimo Re dei Sette Regni e si dichiara colpevole di tradimento. Dopo che l'Alto Septon giudica l'accusato degno del perdono dei Sette Dei Joffrey commenta che anche Cersei e Sansa hanno chiesto clemenza, quindi, dopo aver rivolto un sorriso alla promessa sposa, si volta verso la folla e conclude che, fino a quando lui sarà il re, il tradimento non resterà mai impunito e condanna Eddard Stark alla decapitazione, che viene eseguita immediatamente.[20]
Un giovane tiranno
"È stato catturato dagli Stark e abbiamo perso Delta delle Acque, e adesso quello stupido fratello di Sansa si fa chiamare re," il nano fece una smorfia che doveva essere un sorriso: "Di questi tempi, c'è un mucchio di gente stupida che si fa chiamare re". | |
Joffrey fa collocare la testa di Lord Eddard su una picca insieme a quelle di tutte le persone uccise che erano al servizio di Casa Stark. Predispone inoltre due picche vuote per gli zii Stannis e Renly Baratheon, colpevoli di contestare la sua sovranità[16], e ordina che la testa di Lord Stark non venga tolta fino a quando non saranno collocate accanto ad essa anche quelle degli altri nemici[14]. Esprime inoltre il proprio desiderio di marciare in guerra contro Robb Stark e ucciderlo, ma Cersei insiste affinché il figlio rimanga ad Approdo del Re.[16]
Qualche giorno dopo visita Sansa nelle sue stanze e le ordina di prepararsi per raggiungerlo a corte nel pomeriggio. La ragazza è ancora sconvolta per la morte del padre e cerca di ribellarsi, ma Joffrey ordina a Sandor di tirarla fuori dal letto a forza. Alle accuse di Sansa di non aver mantenuto le sue promesse di clemenza risponde di averlo fatto concedendo a Eddard una morte rapida e poi, quando la ragazza dichiara di odiarlo, comanda a Ser Meryn Trant di colpirla. Quello stesso giorno tiene un'altra corte di giustizia nella Sala del Trono. Si annoia davanti a gran parte delle questioni affrontate, ma approfitta di alcune occasioni per esercitare la propria crudeltà. Al termine della seduta raggiunge Sansa e la invita a passeggiare con lui. La umilia verbalmente, definendola stupida e dicendole di aver intenzione di metterla incinta appena sarà possibile, sostenendo che la farà uccidere se gli darà un figlio altrettanto sciocco. Poi le ordina di salire in cima agli spalti dove sono disposte le teste sulle picche e la obbliga a guardare quella di suo padre. Deluso dell'imperturbabilità che la ragazza riesce a mostrare, le fa vedere anche la testa di Septa Mordane, definendo anch'essa una traditrice. Le promette poi di regalarle la testa di Robb e, quando Sansa gli risponde che forse sarà suo fratello a ucciderlo, ordina a Ser Meryn di colpirla di nuovo.[16]
Fa percuotere Sansa in diverse altre occasioni, affidando questo compito a tutti i cavalieri della Guardia Reale presenti eccetto il Mastino. Si astiene da tali abusi solo in presenza di Cersei.[1]
Il giorno del suo tredicesimo compleanno, nella capitale viene indetto un torneo per festeggiare l'evento. Joffrey siede accanto a Sansa, alla quale comunica compiaciuto la notizia della morte truculenta di Viserys Targaryen. Lo svolgimento del torneo non entusiasma il giovane sovrano, data la mediocrità dei partecipanti; il suo umore peggiora sempre di più, fino ad arrivare al momento in cui Ser Dontos Hollard, presentandosi ubriaco, non riesce nemmeno a montare in sella. Joffrey decide allora di intrattenersi facendo annegare l'uomo in un barile di vino, ma alla fine si lascia persuadere da Sansa a risparmiarlo e limitarsi a spogliarlo del titolo di cavaliere per renderlo un giullare. Vorrebbe a quel punto decretare la fine del torneo, ma cede alle insistenze di Tommen concedendogli di giostrare contro un pupazzo imbottito di paglia, deridendo poi il fratello minore per la caduta da cavallo.[1]
Prima che l'esibizione abbia termine, nel cortile della Fortezza Rossa fa il suo ingresso Tyrion Lannister insieme a Bronn e ai membri dei Clan delle Montagne della Luna. Joffrey accoglie lo zio con freddezza, e reagisce con indifferenza quando questi gli porge le condoglianze per la morte del padre. Dopo aver incassato alcune battute sarcastiche ed essersi lamentato per l'andamento negativo della guerra, si congeda insieme ai fratelli.[1]
Nelle settimane successive Stannis Baratheon fa diffondere in ogni luogo dei Sette Regni lettere che denunciano l'illegittimità di Joffrey, accusandolo apertamente di essere frutto dell'incesto tra la Regina Cersei ed il fratello Jaime.[30] Nel frattempo, mentre Tyrion e il Concilio Ristretto si occupano delle questioni di governo, il giovane sovrano trascorre il proprio tempo in occupazioni crudeli. La notte in cui i popolani, sempre più allo stremo per la penuria di cibo dovuta alla guerra[13], insorgono dopo aver saputo dei preparativi per la festa di nozze di Tyrek Lannister, Joffrey guida insieme ai cavalieri della Guardia Reale una sortita fuori dalle mura della Fortezza Rossa.[31] In seguito, quando un'altra folla accorre sotto le mura chiedendo cibo, il giovane reagisce tempestandola di frecce, uccidendo quattro persone e invitando i rimanenti a nutrirsi dei cadaveri. Su insistenza di Tyrion, accetta però di sospendere qualsiasi festeggiamento fino alla fine della guerra.[32]
Dopo la sconfitta inflitta ai Lannister da Robb Stark a Oxcross, Joffrey sfoga la propria ira su Sansa. Dopo averla convocata al cospetto della corte, la accusa per le azioni di suo fratello e, nonostante la ragazza prenda le distanze dalla propria famiglia, ordina alla Guardia Reale lì presente di picchiarla, raccomandando però di evitare di colpirla in viso per non rovinarne l'aspetto. Dopo diverse percosse comanda inoltre a Ser Boros Blount di strapparle i vestiti in pubblico. La punizione viene interrotta dall'arrivo di Tyrion, che lo rimprovera per la mancanza di rispetto verso l'onore della promessa sposa e lo avvisa che con la brutalità non otterrà il consenso dei sudditi. Joffrey replica che preferisce suscitare timore piuttosto che amore, ma non reagisce quando il Folletto conduce via Sansa, non desiderando che Cersei venga a conoscenza della faccenda.[33]
Alla ricerca di nuovi alleati per la guerra in corso, il Concilio Ristretto valuta la possibilità di rompere il fidanzamento di Joffrey con Sansa Stark per rimpiazzare quest'ultima con Margaery Tyrell.[34]
Il giorno in cui la sorella Myrcella parte per Dorne, Joffrey si reca al porto ad accompagnarla insieme ad un nutrito seguito. Dopo la partenza della flotta, il sovrano ed i suoi cortigiani riprendono la via della Fortezza Rossa, facendosi strada tra la popolazione ostile per la fame. Ad un certo punto una donna si para davanti al corteo, presentando alla loro vista il corpo esanime di un neonato. Su suggerimento di Sansa, Joffrey getta alcuni dragoni d'oro alla donna, ma lei ignora il gesto e poco dopo qualcuno dalla folla inizia a lanciare dello sterco contro i nobili, colpendo in pieno viso il re. Questi, adirato, ordina al Mastino di catturare il colpevole, ma ciò accentua ancora di più il clima di tensione, spingendo i popolani ad una vera e propria rivolta. Diversi ribelli cercano di afferrare Joffrey, ma lui viene protetto dalla Guardia Reale e alla fine riesce a rifugiarsi nella Fortezza Rossa. Mentre inveisce contro i traditori, Tyrion lo insulta per aver esasperato la situazione e lo aggredisce, per poi essere bloccato da Ser Mandon Moore.[35]
Qualche tempo dopo, a causa della morte di Ser Preston Greenfield nella rivolta e della destituzione di Ser Boros Bount per codardia, il giovane sovrano celebra la cerimonia di investitura dei nuovi cavalieri della Guardia Reale, Ser Balon Swann e Ser Osmund Kettleblack.[22]
La grande battaglia
Joffrey balzò in piedi: "Sono io il re! Uccidetelo! Uccidetelo! Lo comando!" e assestò un pugno sul bracciolo, con un gesto impulsivo, pieno di rabbia... dalle sue labbra carnose sfuggì un latrato di dolore: uno degli affilati rostri d'acciaio dello scranno appartenuto ad Aegon il Conquestatore lo aveva tagliato. In un attimo, il soffice tessuto color porpora della sua manica assunse una tonalità rosso cupo, inzuppandosi di sangue. Joffrey invocò: "Mammaaaa!" | |
In vista dell'imminente attacco di Stannis Baratheon ad Approdo del Re, su desiderio di Tyrion a Joffrey viene assegnata una posizione sulle mura della città, in modo da lasciarlo al riparo delle mura e protetto dalle Cappe Dorate ma al tempo stesso essere ben visibile dai suoi soldati così da infondere loro coraggio.[36]
Poco prima della battaglia, ha un breve incontro con Sansa, in cui le mostra la sua nuova spada Divoratrice di Cuori e la costringe a baciarla come gesto di benedizione. Le ribadisce inoltre le proprie intenzioni di uccidere suo zio Stannis e in seguito anche Robb Stark.[11] Giunto al posto assegnatogli per la battaglia, Joffrey osserva lo svolgimento del combattimento dalle mura della città, lamentandosi col Folletto nel vedere numerose navi della flotta reale avvolte dalle fiamme dell'altofuoco insieme a quelle nemiche. Poi, quando Tyrion impartisce degli ordini sulla rotazione delle Tre Puttane, Joffrey insiste nel poter prenderne il comando per scagliare gli Uomini Cervo; il Folletto lo accontenta, permettendogli di dirigersi verso le catapulte insieme alla Guardia Reale.[37] Tuttavia, quando la parte dell'esercito di Stannis sopravvissuta all'incendio inizia a dare l'assalto alla Porta del Fango, Cersei ordina che Joffrey venga portato al sicuro nel castello.[38]
La battaglia si conclude infine con la vittoria dei Lannister, che riescono a mantenere il controllo di Approdo del Re grazie al provvidenziale intervento degli eserciti congiunti di Lord Tywin Lannister e dei Tyrell.[39]
Seduto sul Trono di Spade, Joffrey celebra la vittoria nella Sala dal Trono. Riceve il nonno Tywin con tutti gli onori, proclamandolo salvatore della capitale e Primo Cavaliere; quindi ringrazia i Tyrell concedendo a Lord Mace Tyrell un posto nel Concilio Ristretto e acconsentendo alla richiesta del figlio Ser Loras di entrare nella Guardia Reale. Quando poi Ser Garlan, come precedentemente concordato, gli offre la mano della sua giovane sorella Margaery Tyrell, dapprima Joffrey si finge sorpreso e riluttante a rompere il patto di fidanzamento con Sansa, ma poi, dopo che Cersei rileva l'inopportunità di rimanere legato alla figlia di un traditore e l'Alto Septon fa decadere la sacralità di quella promessa, accetta dichiarandosi finalmente libero di seguire il proprio cuore.[21]
Dopo una serie di ricompense ad altri alleati, ormai stanco della lunga cerimonia, per Joffrey giunge il momento di ricevere i prigionieri di guerra. A quelli che decidono di giurare fedeltà alla corona o che hanno già cambiato la propria alleanza nel corso della battaglia, viene concesso il perdono reale. Alcuni nemici rimangono tuttavia fedeli fino all'ultimo a Stannis e iniziano a insultare e minacciare Joffrey. Adirato, il giovane assesta un pugno sul bracciolo del Trono di Spade, ferendosi con una delle lame, cosa che viene indicata da uno dei prigionieri come segno della sua inadeguatezza al trono. Mentre questi viene subito giustiziato, Joffrey viene assistito da Cersei e da alcuni maestri e portato via dalla sala.[21]
Famiglia e genealogia
Tywin Lannister | Joanna Lannister | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Robert I Baratheon | Cersei Lannister | Jaime Lannister | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
Joffrey Baratheon | Myrcella Baratheon | Tommen Baratheon | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
Titoli
Predecessore | File:St Baratheon.png Re dei Sette Regni File:St Baratheon.png | Successore |
Robert I Baratheon | Joffrey Baratheon 298-??? | ??? |
Note
- ↑ 1,00 1,01 1,02 1,03 1,04 1,05 1,06 1,07 1,08 1,09 1,10 ACOK02
- ↑ AGOT - Appendice A
- ↑ 3,0 3,1 3,2 AGOT45
- ↑ 4,0 4,1 AGOT49
- ↑ AGOT04
- ↑ 6,0 6,1 6,2 6,3 6,4 AGOT07
- ↑ 7,0 7,1 AGOT05
- ↑ 8,0 8,1 AGOT29
- ↑ 9,0 9,1 AGOT57
- ↑ 10,0 10,1 10,2 10,3 10,4 10,5 AGOT15
- ↑ 11,0 11,1 11,2 ACOK57
- ↑ 12,0 12,1 12,2 AGOT09
- ↑ 13,0 13,1 ACOK17
- ↑ 14,0 14,1 14,2 14,3 ACOK03
- ↑ 15,0 15,1 AGOT16
- ↑ 16,0 16,1 16,2 16,3 16,4 AGOT67
- ↑ 17,0 17,1 AGOT44
- ↑ AGOT47
- ↑ 19,0 19,1 19,2 ACOK52
- ↑ 20,0 20,1 AGOT65
- ↑ 21,0 21,1 21,2 ACOK65
- ↑ 22,0 22,1 ACOK49
- ↑ AGOT25
- ↑ AGOT02
- ↑ AGOT06
- ↑ AGOT08
- ↑ AGOT14
- ↑ AGOT20
- ↑ AGOT56
- ↑ ACOK10
- ↑ ACOK18
- ↑ ACOK20
- ↑ ACOK32
- ↑ ACOK36
- ↑ ACOK41
- ↑ ACOK54
- ↑ ACOK59
- ↑ ACOK60
- ↑ ACOK62