AGOT45

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AGOT45 - EDDARD
Il grande inverno
(Mondadori)
Eddard Stark
La Fortezza Rossa
1x07 - Il gioco dei troni
AGOT - Uscita 14
AGOT43
EDDARD XI

AGOT44
SANSA III
AGOT45
EDDARD XII
AGOT46
DAENERYS V

AGOT47
EDDARD XIII

AGOT45 è il quarantacinquesimo capitolo de A Game of Thrones e il decimo de Il grande inverno.

È il terzo capitolo dedicato a Eddard Stark de Il grande inverno e il dodicesimo de A Game of Thrones e de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.


Sinossi

"Quando si gioca al gioco del trono, o si vince o si muore. Non esistono terre di nessuno."


Eddard si lamenta con Pycelle del dolore alla gamba rotta e il maestro, dopo aver invano tentato di persuaderlo a bere altro latte di papavero, lo informa dell'ultima lettera ricevuta da Cersei, in cui Lord Tywin esprime il proprio malcontento per i soldati mandati contro il suo vassallo Gregor Clegane. Eddard però sa che in realtà Pycelle è al servizio della regina e che non gli ha fornito questa informazione come favore, bensì come velata minaccia. Dopo che il maestro si è allontanato, ripensa a come le parole di Sansa sulla diversità tra Re Robert e il Principe Joffrey gli abbiano finalmente permesso di vedere con chiarezza il segreto per cui Jon Arryn è morto.

Convoca Ditocorto e, chiedendogli quando Robert tornerà dalla sua battuta di caccia, apprende che il re è intento a inseguire un grosso cinghiale e non ritornerà a corte finché non lo avrà ucciso. Prima di uscire dalla stanza, Ditocorto nota sul tavolo il libro sulle discendenze dinastiche che Eddard ha consultato nelle indagini, ma simula indifferenza nell'apprendere che Jon Arryn lo stava leggendo prima di ammalarsi. Eddard rimane di nuovo solo, demoralizzato dall'assenza di amici a corte con cui potersi confidare e soprattutto dubbioso su come agire ora che ha scoperto la verità. Da un lato, il senso del dovere gli impone di raccontare tutto a Robert il prima possibile; dall'altro, Eddard ricorda l'orribile sorte dei piccoli Rhaenys e Aegon Targaryen e teme che lo scenario si ripeta. Sa infatti che Robert è spietato contro i tradimenti compiuti alle sue spalle e che la rivelazione provocherebbe la morte non solo dei colpevoli, ma probabilmente anche dei loro figli.

Alla fine, decide di farsi portare al Parco degli Dei e di convocare Cersei in persona per parlarle in privato, al cospetto delle divinità. La donna si fa viva al tramonto, esibendo sul volto il livido provocato da Robert nel recente litigio. Eddard le rivela di conoscere la verità sul suo rapporto incestuoso con il fratello Jaime e sulla caduta di Bran, spinto dalla finestra per esserne stato accidentalmente testimone. Cersei insinua di averlo fatto per tutelare i propri figli, cosa che porta Eddard a chiedersi a cosa sarebbe disposto lui per salvare i suoi. La regina gli parla del suo profondo legame con Jaime e gli conferma che Joffrey, Myrcella e Tommen sono nati da lui, motivo per il quale hanno i capelli biondi e non color carbone come i vari bastardi di Robert. Gli racconta poi del suo odio per Robert, iniziato già nella loro prima notte di nozze, in cui il re ha sussurrato il nome di Lyanna al posto del suo. Cerca poi di persuadere Eddard con le buone a tacere su ciò che ha scoperto, arrivando addirittura ad offrirsi a lui. Dopo il rifiuto di Lord Stark, diventa più aggressiva e lo accusa di ipocrisia nel suo attaccamento all'onore, visto che anche lui ha generato un bastardo. Eddard le dice di voler raccontare tutto a Robert, ma di averla avvertita prima per darle la possibilità di fuggire dal continente, salvando sé stessa e i suoi figli dalla furia del re. Cersei lo invita a non sottovalutarla e gli ricorda, mentre si allontana, che nel gioco del trono o si vince o si muore.

Prime apparizioni

In questo capitolo non appare nessun nuovo personaggio.


Paginazione


Per approfondire la paginazione di A Game of Thrones, vedi la voce dedicata


  • - A Game of Thrones, edizione hardcover, Bantam Spectra, ISBN 978-0-553-10354-0, 1996, pagg. 401-408
  • - Il grande inverno, edizione hardcover, Mondadori, ISBN 978-88-04-47802-7, 2000, pagg. 103-111