Bryce Caron
Bryce Caron è un lord della Marca Dorniana[1], successivamente membro della Guardia Arcobaleno di Re Renly Baratheon[2].
Bryce Caron | |
Dati personali | |
Morte | 299 |
Soprannomi | Bryce l'Arancione |
Casata | Nobile Casa Caron |
Organizzazioni: | Guardia Arcobaleno |
Apparizioni | |
A Game of Thrones - A Clash of Kings | |
Descrizione psicologica
Lord Bryce Caron ripone la propria fedeltà verso i signori di Capo Tempesta, e per tale ragione non si considera un voltagabbana per la sua decisione di sostenere la pretesa al trono di Stannis Baratheon dopo la morte di Renly.[3]
Resoconto biografico
Nel 298 partecipa al Torneo del Primo Cavaliere, ma viene disarcionato da Ser Jaime Lannister nella seconda giostra.[1]
Nella prima corte di giustizia tenuta da Re Joffrey Baratheon dopo la sua ascesa al Trono di Spade, Bryce viene convocato ad Approdo del Re per giurare fedeltà alla corona, altrimenti verrà dichiarato traditore e spogliato dei suoi titoli e delle sue terre.[4] Tuttavia lui non raccoglie l’invito e decide di schierarsi con Renly Baratheon, appoggiando la sua pretesa al trono ed entrando nella sua Guardia Arcobaleno con il colore arancione.[2].
Marcia quindi verso Approdo del Re insieme al vasto esercito di Renly e partecipa al banchetto che si tiene dopo la Mischia di Ponte Amaro, durante il quale sfida Ser Robar Royce in una prestazione di giocoliere con i pugnali.[5]
Fa parte del quarto di esercito di Renly che lo segue a Capo Tempesta, cinta d’assedio dal pretendente rivale Stannis Baratheon. Dopo il colloquio tra i due fratelli Baratheon, attende il suo sovrano nel padiglione reale e al consiglio di guerra che vi si tiene viene incaricato di comandare l’ala sinistra nell'imminente battaglia contro l’esercito assediante.[6]
Dopo l’improvvisa morte di Renly, Bryce sceglie di passare dalla parte di Stannis e lo segue nel colloquio con Cortnay Penrose, che continua a tenere Capo Tempesta. Ser Cortnay lo definisce un traditore, ma Bryce respinge tale accusa sostenendo invece la legittimità della pretesa di Stannis Baratheon. Il discorso vira poi sulla morte di Renly, e Bryce, convinto in merito dalle ultime parole del morente Emmon Cuy, sostiene che Brienne Tarth sia la colpevole del suo omicidio. Quando Ser Cortnay lancia a Stannis la sua sfida a duello, Bryce appoggia l’idea di accettarla, facendo notare la gloria che deriverebbe dal prendere Capo Tempesta con un solo scontro e offrendosi come duellante.[3]
Prima della Battaglia delle Acque Nere, Bryce è uno degli alfieri che contribuiscono a dissuadere Stannis dal far assistere Melisandre allo scontro. Gli fa infatti notare che in tal caso la vittoria sarebbe attribuita più ai sortilegi della Sacerdotessa Rossa che al valore del sovrano stesso.[7] Durante la battaglia si scontra in un duello con Ser Philip Foote, da cui viene ucciso.[8]
Note