AGOT - Uscita 14

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A Game of Thrones - N° 14 è la quattordicesima uscita dell'edizione a fumetti di A Game of Thrones.

A GAME OF THRONES - USCITA 14
Copertina dell'uscita 14 di A Game of Thrones
Informazioni editoriali
978-88-6546-176-1
maggio 2013
Dynamite Entertainement
ottobre 2013
Italycomics
Daniel Abraham
Tommy Patterson
Paolo Accolti Gil
Dettagli
32
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Sinossi

Continente Occidentale, Approdo del Re

Sedendo sul Trono di Spade, Eddard soffre per la scomodità di quel seggio e maledice il Re Robert Baratheon per essere andato a caccia nel Bosco del Re, scaricando su di lui tutte le faccende politiche. Nella sala, oltre ai membri del Concilio Ristretto Varys, Pycelle e Ditocorto, sono presenti alcuni nobili delle Terre dei Fiumi: Raymun Darry, Karyl Vance e Marq Piper. Sono venuti a denunciare gli assalti ai loro territori, portando come testimoni i pochi sopravvissuti di Sherrer, Mummer's Ford e Wendish Town. Vengono raccontati episodi di stupri, stermini e incendi, tutto compiuto da aggressori completamente disinteressati al saccheggio e desiderosi solo di distruggere. I lord delle Terre dei Fiumi sono convinti che non si trattasse di briganti, bensì di uomini al servizio dei Lannister, guidati da Gregor Clegane: anche se non c'era alcun emblema a rivelarne l'identità, la sua enorme corporatura non è passata inosservata, ed è difficile credere che nei Sette Regni ci siano altri uomini di dimensioni simili. Inoltre, gli assalitori erano fin troppo ben equipaggiati per dei comuni criminali.

Maestro Pycelle interviene a difesa della Casa Lannister, sostenendo che non ci sono prove valide per accusare Lord Tywin, che oltretutto è il padre della regina Cersei. Eddard capisce che probabilmente tutto questo rientrava nella strategia di Tywin, che in questo modo ha privato Edmure di una parte delle sue spade. Raymun Darry e Marq Piper spiegano infine di essere venuti a chiedere che Gregor Clegane paghi per le azioni che ha commesso.

A dispetto delle proteste di Pycelle, Eddard decide di esercitare la giustizia del re e affida a Beric Dondarrion, Thoros di Myr, Gladden Wylde e Lothar Mallery la missione di punire Ser Gregor e i suoi complici. Anche Loras Tyrell vuole partecipare, ma Eddard gli nega il permesso e dichiara la fine della riunione. Poco dopo, Varys gli si avvicina e gli dice sottovoce che non è saggio deludere il giovane Tyrell; gli fa inoltre notare che a Ser Ilyn Payne è stata tolta l'occasione di esercitare il suo mestiere, cosa che non ha fatto piacere al boia di corte.

Continente Occidentale, Approdo del Re

Sansa lascia la Sala del Trono in compagnia di Septa Mordane, e commenta con lei le decisioni del padre. Le sue parole vengono udite da Lord Baelish, che le chiede come mai avrebbe ritenuto migliore la decisione di inviare Loras Tyrell a punire Gregor Clegane per i suoi crimini contro la gente delle Terre dei Fiumi. Sansa ritiene Loras bello e valoroso e crede che affidargli quella missione sarebbe stato come trasformare una ballata in realtà, ma Ditocorto le risponde che la vita non è una canzone e che lei un giorno lo avrebbe imparato a sue spese.

Quella sera racconta a Jeyne gli eventi di corte della giornata, mentre l'amica le riferisce di aver visto Arya camminare sulle mani nelle stalle. Poi le due vanno in cucina in cerca di dolci continuando a parlare di pettegolezzi.

Al mattino seguente, Sansa fa colazione con Arya e Septa Mordane. Si parla di nuovo degli uomini mandati a punire Gregor Clegane e Arya commenta che anche Sandor Clegane dovrebbe pagare per aver ucciso Mycah. Sansa difende il Mastino, rispondendo che Mycah aveva attaccato il principe. Ne segue un litigio, in cui Arya finisce per tirare un'arancia addosso alla sorella, rovinandole il vestito donato dalla regina. Sansa urla che Arya sarebbe dovuta morire al posto di Lady, andando a chiudersi nella sua stanza prima di scoppiare in lacrime.

A mezzogiorno, Eddard Stark manda a chiamare entrambe e comunica di aver intenzione di rimandarle a Grande Inverno per la loro sicurezza. Arya vuole portare con sé Syrio Forel, e il padre acconsente. Sansa è disperata: adora la vita di corte, giura di amare Joffrey e vuole sposarlo. Nel parlarne, paragona il principe a un leone Lannister invece che a un cervo Baratheon, sostenendo che sia diverso da quell'ubriacone di Robert. A queste parole, Eddard sembra rendersi conto di qualcosa, tuttavia respinge le richieste di Sansa e congeda entrambe le figlie.

Continente Occidentale, Montagne della Luna

Durante il viaggio di ritorno da Nido dell'Aquila, Tyrion e Bronn fanno una sosta lungo la strada alta e parlano dei loro piani per sopravvivere a quella pericolosa traversata. Il mercenario vorrebbe fare tutto il possibile per non attirare l'attenzione dei Clan delle Montagne, spostandosi solo di notte ed evitando di fare fumo. Tyrion però è di ben altro parere: cavalcare al buio sulla strada rocciosa è rischioso e in ogni caso cercare di nascondersi è inutile. Preferisce viaggiare comodo e propone quindi al compagno di accendere un fuoco per riscaldarsi. Stupito dalla temerarietà del Folletto, Bronn è tentato di lasciarlo lì da solo e proseguire senza di lui, dicendogli poi di non illudersi di poter contare sulla sua amicizia. Tyrion risponde di essere ben consapevole che, nel verdetto per singolar tenzone, il mercenario lo ha salvato solo perché sperava in una ricompensa futura, e che questo è l'unico motivo che lo spinge tuttora a restare al suo fianco. Gli promette quindi di ripagarlo adeguatamente per ogni aiuto passato e futuro, se riuscirà a farlo sopravvivere.

Dopo essersi sfamati, i due continuano a conversare e Tyrion gli confida la dolorosa storia del suo primo amore. La donna si chiamava Tysha e il Folletto l'ha incontrata durante un viaggio insieme al fratello Jaime, mentre veniva aggredita da dei briganti. Una volta messa in salvo, Tyrion ha portato la fanciulla in una locanda, dove si sono conosciuti e innamorati. Si sono sposati il giorno seguente, ma poco dopo Lord Tywin l'ha scoperto e, contrario all'idea che un Lannister sposasse una popolana, ha costretto Jaime e rivelare a Tyrion che Tysha in realtà era una prostituta, facendola poi violentare dai suoi soldati per impartire una lezione al figlio.

Improvvisamente i due vengono circondati da un nutrito contingente di guerrieri dei Clan delle Montagne, che dichiarano la loro intenzione di derubarli e ucciderli. Dopo aver divertito i nemici con il suo solito umorismo, Tyrion decide di ricorrere di nuovo all'astuzia. Prende in giro i guerrieri dei clan per le loro armi primitive e per la loro incapacità di affrontare i meglio equipaggiati cavalieri della Valle. Promette quindi che, se accetteranno di lasciare in vita lui e Bronn, li rifornirà di armi e armature di ottima fattura, che permetteranno loro di dominare sulla Valle di Arryn.

Continente Occidentale, Approdo del Re

Eddard si lamenta con Ditocorto del dolore alla gamba e, chiedendogli quando Robert tornerà dalla sua battuta di caccia, apprende che il re è intento a inseguire un grosso cinghiale e non ritornerà a corte finché non lo avrà ucciso. Prima di uscire dalla stanza, Ditocorto nota sul tavolo il libro sulle discendenze dinastiche che Eddard ha consultato nelle indagini, ma simula indifferenza nell'apprendere che Jon Arryn lo stava leggendo prima di ammalarsi. Eddard rimane di nuovo solo, demoralizzato dall'assenza di amici a corte con cui potersi confidare e soprattutto dubbioso su come agire ora che ha scoperto la verità. Da un lato, il senso del dovere gli impone di raccontare tutto a Robert il prima possibile; dall'altro, Eddard ricorda l'orribile sorte dei piccoli Rhaenys e Aegon Targaryen e teme che lo scenario si ripeta. Sa infatti che Robert è spietato contro i tradimenti compiuti alle sue spalle e che la rivelazione provocherebbe la morte non solo dei colpevoli, ma probabilmente anche dei loro figli.

Alla fine, si reca al Parco degli Dei e fa convocare Cersei in persona per parlarle in privato, al cospetto delle divinità. La donna si fa viva al tramonto, esibendo sul volto il livido provocato da Robert nel recente litigio. Eddard le rivela di conoscere la verità sul suo rapporto incestuoso con il fratello Jaime e sulla caduta di Bran, spinto dalla finestra per esserne stato accidentalmente testimone. Cersei insinua di averlo fatto per tutelare i propri figli, cosa che porta Eddard a chiedersi a cosa sarebbe disposto lui per salvare i suoi. La regina gli parla del suo profondo legame con Jaime e gli conferma che Joffrey, Myrcella e Tommen sono nati da lui, motivo per il quale hanno i capelli biondi e non color carbone come i vari bastardi di Robert. Gli racconta poi del suo odio per Robert, iniziato già nella loro prima notte di nozze, in cui il re ha sussurrato il nome di Lyanna al posto del suo. Cerca poi di persuadere Eddard con le buone a tacere su ciò che ha scoperto, arrivando addirittura ad offrirsi a lui. Dopo il rifiuto di Lord Stark, diventa più aggressiva e lo accusa di ipocrisia nel suo attaccamento all'onore, visto che anche lui ha generato un bastardo. Eddard le dice di voler raccontare tutto a Robert, ma di averla avvertita prima per darle la possibilità di fuggire dal continente, salvando sé stessa e i suoi figli dalla furia del re. Cersei lo invita a non sottovalutarla e gli ricorda, mentre si allontana, che nel gioco del trono o si vince o si muore.

Prime apparizioni

Conn - Gunthor - Jaggot - Joss - Karyl Vance - Raymun Darry - Shagga - Torrek