Stevron Frey
Stevron Frey | |
Dati personali | |
Nascita | 234 |
Morte | 299 |
Titoli | Ser |
Casata | Nobile Casa Frey |
Apparizioni | |
A Game of Thrones | |
Serie TV | |
Attore | Colin Carnegie |
Apparizioni | Prima stagione |
Ser Stevron Frey è il primogenito ed erede di Lord Walder Frey delle Torri Gemelle.[1]
Descrizione fisica
Ha l'aspetto di un furetto stanco e invecchiato, con lacrimosi occhi grigi.[2]
Dice spesso di essere stanco.[3]
Descrizione psicologica
È di temperamento abbastanza cordiale, e rimprovera spesso suo padre Lord Walder per i suoi modi bruschi e scortesi. Sul finire del terzo secolo dalla Conquista è ormai troppo vecchio per partecipare ai tornei e secondo suo padre è da circa quarant'anni che aspetta la sua morte per diventare Lord del Guado.[2]
È un uomo cauto e attendista.[4]
Resoconto biografico
Nel 298, quando allo scoppio della Guerra dei Cinque Re l'esercito del Nord si presenta dinanzi alle Torri Gemelle Stevron guida una dozzina di cavalieri per parlamentare, e a nome di suo padre Walder invita Robb all'interno del castello per spiegare lo scopo della sua presenza sul Tridente. Di fronte al disappunto degli alfieri Stark, che temono una trappola ai danni di Robb, è sua madre Catelyn a chiedere di essere ricevuta dal Lord del Guado. Stevron le dice che suo padre sarebbe stato contento di parlarle e la scorta quindi da Lord Walder dopo aver lasciato suo fratello Perwyn con gli uomini del Nord a testimonianza delle buone intenzioni della Casa Frey.[2]
Lord Walder concede il passaggio all'esercito di Robb e, dopo aver stabilito con Catelyn le condizioni del pedaggio, decide di allearsi con gli uomini del Nord unendo così le forze della Casa Frey a quelle della Casa Stark nella guerra contro i Lannister. Stevron cavalca quindi alla testa dell'esercito con Robb, Catelyn e Brynden e conduce attraverso il ponte la parte della truppa che marcerà in direzione di Delta delle Acque una volta superate le Torri Gemelle, mentre lascia sulla sponda orientale il resto degli uomini che per ordine di [Robb Stark|Robb]] si dirigerà invece a sud lungo la Strada del Re.[2]
La cavalleria dell'esercito del Nord guidata da Robb supera così la Forca Verde marciando verso Delta delle Acque. La roccaforte dei Tully è assediata dall'esercito Lannister sotto il comando di Jaime che, a causa della particolare posizione del castello, è stato costretto a separare i suoi uomini in tre accampamenti separati dalla Forca Rossa e dal Tumblestone. Lo Sterminatore di Re non è a conoscenza della presenza del nemico perchè gli uomini Stark hanno mascherato le loro mosse e viene fatto prigioniero nella Battaglia del Bosco dei Sussurri dopo essere caduto in una trappola pianificata da Brynden Tully.[5] L'esercito del Nord coglie poi di sorpresa il resto dell'esercito Lannister e lo sconfigge nella Battaglia degli Accampamenti liberando così il castello dall'assedio.[6]
Liberata Delta delle Acque Stevron partecipa ad un consiglio di guerra assieme ad altri alfieri della Casa Stark e della Casa Tully. Interviene dicendo che secondo lui è più conveniente mantenere un atteggiamento cauto, proponendo di non prendere posizione e di attendere che Joffrey e Renly si scontrino tra loro e di scegliere solo in seguito se giurare fedeltà o se opporsi al vincitore una volta terminato il conflitto tra i due.[4] Continua dicendo che, visto l'andamento della guerra, Tywin gradirebbe una tregua e la resitituzione di Jaime catturato nel Bosco dei Sussurri. Chiede quindi ai lord presenti il permesso di raggiungere Tywin ad Harrenhal e di patteggiare con lui condizioni e riscatti, ma le sue parole vengono interrotte dalle voci oltraggiate dei presenti perché nessuno è d'accordo con la sua proposta. Il consiglio di guerra si conclude con gli alfieri di Grande Inverno e di Delta delle Acque che giurano fedeltà a Robb Stark proclamandolo Re del Nord.[4]
Successivamente, Stevron segue Robb Stark nella campagna verso ovest e rimane ferito nella Battaglia di Oxcross. Inizialmente la ferita non sembra grave, ma tre giorni dopo muore durante il sonno.[3]
Famiglia e genealogia
Note