James Cosmo
| James Cosmo | |
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| Dati biografici | |
| Nascita | 24/05/1948, Clydebank (GB) |
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| Game of Thrones | |
| Personaggio | Jeor Mormont |
| Doppiatore | Michele Gammino |
| Prima apparizione | 01x03 - Lord Snow |
James Cosmo interpreta il ruolo di Jeor Mormont nella serie TV Game of Thrones.
Biografia
James Cosmo è un attore scozzese nato il 24 maggio 1948 a Clydebank.[1] Lascia la scuola a 15 anni per lavorare in cantiere come demolitore di navi, ma il lavoro si rivela troppo pesante per lui e decide di lasciarlo.[2]
Figlio d'arte di James Copeland, cresce circondato da attori del calibro di Peter O'Toole e giocando a cricket con Sean Connery.[2] Decide così di intraprendere anche lui la strada della recitazione e si iscrive alla Royal Scottish Academy of Music and Dramatic Art e alla Bristol Old Vic Drama School. Partecipa fin dagli anni '60 a diverse serie TV e film, ma diventa conosciuto a livello internazionale solo negli anni '80 con il ruolo di Angus MacLeod nel film Highlander. Il successo e la fama di Hollywood arrivano negli anni '90, quando viene scelto da Mel Gibson per il ruolo di Campbell in Braveheart. Successivamente recita in altri film come Trainspotting, Troy e Le Cronache di Narnia: il leone, la strega e l'armadio.[1]
Game of Thrones
Il 16 luglio 2010 viene ufficializzato dalla HBO il suo casting per il ruolo di Jeor Mormont e lo stesso giorno G. R. R. Martin conferma la notizia con un post sul suo blog.[3]
In un'intervista James dichiara di aver saputo fin dall'inizio, informato dai suoi amici lettori della saga, che il suo personaggio sarebbe morto all'inizio del terzo libro e che quindi la sua esperienza sarebbe durata solo per tre stagioni: il tempo perfetto per immedesimarsi in un personaggio e interpretarlo. Ha girato la scena della sua morte nei set interni di Belfast, ma l'ultima scena da lui girata in ordine cronologico ha avuto luogo, cosa di cui è molto felice, negli esterni in Islanda. Per il suo ruolo ha dovuto indossare strati e strati di pelli e pellicce molto pesanti e racconta come lui, abituato ad abiti di scena così impegnativi dopo quasi cinquant'anni di esperienza, sul set guardava con un pochino di pietà gli attori più giovani ancora inesperti in queste cose.[4]
Note