Chett

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Chett è un confratello dei Guardiani della Notte che presta servizio come attendente, inizialmente assistendo Maestro Aemon al Castello Nero[1] e poi badando ai cani.[2]

Chett
Dati personali
Guardiani della Notte
Apparizioni
A Game of Thrones - A Clash of Kings


Descrizione fisica

È di brutto aspetto. Sul collo ha una verruca grossa quanto un uovo di piccione e la faccia rossa butterata, che prende un colorito ancora più acceso quando Chett si infuria.[1]

Descrizione psicologica

Ha un atteggiamento scortese e sembra sempre arrabbiato. È analfabeta.[1]

Ritiene che alla Barriera non ci sia posto per i più deboli e che quindi non valga la pena di aiutarli.[1]

Ha l'abitudine di insultare e minacciare i cani di cui si occupa, strattonandoli per il guinzaglio e dando loro calci.[3]

Dopo aver perso il proprio incarico di assistente presso Maestro Aemon, inizia a nutrire un forte rancore verso Jon Snow, artefice del suo cambio di mansione.[4]

Resoconto biografico

Si arruola nei Guardiani della Notte e diventa attendente, lavorando insieme a Clydas al servizio di Maestro Aemon, con cui condivide l'alloggio in un austero fortino di legno posto sotto l'uccelliera.[1]

Nel 298, in occasione della visita notturna di Jon Snow a Maestro Aemon, è Chett ad aprire la porta. Dice a Jon che il maestro è a letto e che non è avvezzo ad essere disturbato nel cuore della notte, ma vedendo la determinazione del ragazzo decide malvolentieri di lasciarlo entrare. Gli dice quindi di aspettare nella biblioteca e di accendere il fuoco, in modo che il maestro non prenda freddo per causa sua. Accompagna Maestro Aemon nella biblioteca, lo fa accomodare vicino al fuoco mettendogli una pelliccia sulle gambe e poi si mette in piedi vicino alla porta.[1]

Quando Jon chiede ad Aemon di togliere Samwell Tarly dall'addestramento e di farlo accettare tra i Guardiani della Notte Chett si oppone, prima dicendo che non è una questione che riguarda il maestro e poi definendo Sam un codardo senza futuro. Quando Aemon, sentite le sue parole, gli chiede che cosa farebbe con una recluta simile, Chett gli risponde che lo lascerebbe al suo destino e agli addestramenti di Alliser Thorne, che lo porteranno a indurirsi o a morire. Sentendo la proposta di Jon di rendere Sam un attendente, Chett si arrabbia prendendolo come un insulto alla sua carica, che lui ritiene inadatta ai deboli, e fa presente che Sam non sarebbe in grado di svolgere molte delle mansioni fisiche che essa comporta.[1]

Qualche giorno dopo, in concomitanza col giuramento dei nuovi Guardiani della Notte, Chett viene assegnato ai canili per occuparsi dei mastini. Il suo posto di attendente presso Maestro Aemon e il suo alloggio vengono assegnati a Sam.[2]

Il giorno in cui vengono trovati i cadaveri di Othor e Jafer Flowers oltre la Barriera, Chett fa parte della pattuglia guidata da Lord Mormont che si reca sul posto a vederli, con il compito di condurre cani. Vedendo Sam impressionato alla vista dei corpi, Chett pensa che abbia paura e lo deride per questo. Il Lord Comandante gli ordina di portare i mastini vicino ai cadaveri e Chett ci prova invano, imprecando e tirando calci. Quando cerca di trascinarne uno, il cane finisce per saltargli addosso, costringendolo a lasciare il guinzaglio.[3]

In seguito Chett viene coinvolto nella spedizione oltre la Barriera guidata da Lord Mormont, col compito di condurre i cani in cerca di tracce dei Bruti nei villaggi che perlustrano.[5]

Durante la sosta alla Fortezza di Craster Chett è tra i confratelli che accorrono alle grida di Gilly, spaventata da Spettro. Insieme a Lark delle Sorelle deride Jon, che cerca di tranquillizzare la ragazza, per le sua origini di figlio illegittimo e si diverte nel far credere a Gilly che il metalupo intende mangiarla, facendola fuggire. Quando Jon biasima entrambi per averla spaventata, Chett lo accusa di atteggiarsi a duro solo grazie alla presenza del suo metalupo. Nonostante la provocazione, Jon risponde che non intende battersi con un confratello oltre la Barriera.[4]

Durante i giorni trascorsi sul Pugno dei Primi Uomini in attesa dell'arrivo dei rinforzi di Qhorin il Monco, gli uomini della spedizione cominciano ad innervosirsi per il loro ritardo. In una conversazione attorno al fuoco con altri cinque o sei confratelli, Chett sostiene che sarebbero già dovuti tornare indietro e che l'intera spedizione è una pazzia che li condurrà solo alla morte; conclude dichiarandosi quindi determinato a non proseguire. Quando Lark gli fa notare che il Lord Comandante non gli lascerà scelta, Chett risponde che forse saranno loro a non lasciargliela.[6]

Note