Dalbridge

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Dalbridge è un confratello dei Guardiani della Notte che presta servizio come ranger presso la Torre delle Ombre.[1]

Dalbridge
Dati personali
299
Scudiero Dalbridge
Guardiani della Notte
Apparizioni
A Clash of Kings


Descrizione fisica

È dotato di una vista eccellente e nel 299 viene reputato l'uomo degli occhi più acuti dell’intera confraternita dei Guardiani della Notte.[2]

È armato di arco lungo.[2]

Descrizione psicologica

Dalbridge è un ottimo arciere.[2]

Spesso i suoi sogni sono popolati da donne graziose, ragione per cui vorrebbe sognare più di frequente.[2]

Resoconto biografico

In giovane età Dalbridge presta servizio come scudiero di un re, guadagnandosi in questo modo il suo soprannome.[3]

Successivamente entra nella confraternita dei Guardiani della Notte. Nel 299 partecipa alla grande spedizione nelle Terre oltre la Barriera organizzata dal Lord Comandante Jeor Mormont, e insieme al resto del contingente della Torre delle Ombre incontra i confratelli provenienti dal Castello Nero al Pugno dei Primi Uomini. Da lì parte insieme al piccolo gruppo comandato da Qhorin il Monco per un'esplorazione nel territorio degli Artigli del Gelo, finalizzata a scoprire le intenzioni dei Bruti.[4]

Giunto nei pressi del Passo Skirling insieme al resto del gruppo, Dalbridge avvista in lontananza, sul fianco della montagna, un fuoco acceso e ipotizza la presenza di alcune sentinelle. Mentre Stonesnake e Jon Snow compiono la scalata per eliminare quei nemici, Dalbridge e i restanti membri del gruppo rimangono ad attenderli. Dopo aver visto che Jon Snow ha preso prigioniera la bruta Ygritte invece di ucciderla, gli fa notare il rischio corso dicendo che basterebbe un solo grido della ragazza a farli scoprire.[3]

In seguito i confratelli evitano di cavalcare alla luce del giorno per paura di essere avvistati dai Bruti. Una volta giunti in cima al Passo Skirling Qhorin decide che si accamperanno lì fino al tramonto.[2]

Dopo che I Guardiani della Notte si sono rimessi in marcia, ad un certo punto Dalbridge fa notare ai compagni la presenza di un'aquila intenta ad osservarli, in realtà usata dal metamorfo dei Bruti Orell. Insospettito, Ebben tende il suo arco per colpirla, ma Dalbridge lo ferma dicendo che è troppo lontana e che così facendo sprecherebbe solo una buona freccia. Dopo essere andati avanti ulteriormente si imbattono in Spettro, ferito dall'aquila; Qhorin decide a quel punto che devono tornare al Pugno dei Primi Uomini, essendo ormai stati avvistati e prevedendo pertanto un inseguimento.[2]

Quando i confratelli si avvicinano di nuovo al punto in cui sono state uccise le sentinelle dei Bruti, Qhorin allude alla possibilità che un abile arciere possa sfruttare quella posizione per eliminare un gran numero di nemici. Capendo il significato di quelle parole, Dalbridge accetta di rimanere indietro da solo a sacrificarsi per rallentare gli inseguitori. Come ultimo desiderio chiede ai compagni di ricompensare il suo cavallo con una mela e promette di abbattere l'aquila nel caso gli si presenti la possibilità.[2]

Note