Tyrion Lannister (Folletto)
Tyrion Lannister, soprannominato "Folletto", è il figlio più giovane di Lord Tywin Lannister di Castel Granito.[1]
Tyrion Lannister | |
Dati personali | |
Nascita | 273 |
Soprannomi | Folletto Mezzo Uomo |
Casata | Nobile Casa Lannister |
Apparizioni | |
A Game of Thrones - A Clash of Kings | |
Serie TV | |
Attore | Peter Dinklage |
Doppiatore | Gaetano Varcasia |
Apparizioni | Prima stagione - Seconda stagione |
Descrizione fisica
Tyrion è affetto una forma lieve di acondroplasia, le cui manifestazioni più evidenti sono nanismo.[1] e macrocefalia[2]. Non supera i cinque piedi di statura[3] e la sua testa è sproporzionatamente grossa rispetto al corpo. Il volto ha lineamenti brutali e rincagnati, ed è quasi tenuto in ombra da un'arcata sopraccigliare sporgente. Ha occhi asimmetrici e di colori diversi, uno nero e l'altro verde, seminascosti da un ciuffo di capelli biondi, così chiari da sembrare quasi bianchi.[2]
Le gambe arcuate rendono la sua andatura goffa e ondeggiante,[4] e gli rendono faticoso salire le scale procurandogli dolore.[3] A dispetto di questo, è però capace di alcune acrobazie[5] grazie a braccia corte ma piuttosto forti.[4]
Nel 299 si fa crescere la barba[6], e successivamente rimane sfigurato, perdendo il naso e parte del volto.[7]
Descrizione psicologica
L'intera esistenza di Tyrion è condizionata dal fatto di essere un nano. A causa di questa condizione viene chiamato da tutti "Folletto"[1], soprannome che odia ma che col tempo impara ad accettare[8].
La sua deformità lo abitua a subire umiliazioni[9], ma allo stesso tempo gli permette di essere più schietto nell'esprimere i propri pensieri, senza curarsi troppo della cortesia e della propria reputazione[5]. Fa spesso uso di ironia e di sarcasmo[9], talvolta a sproposito ed ignorandone deliberatamente le possibili conseguenze[10], senza risparmiare neppure sé stesso da tale trattamento. Non ama infatti prendersi troppo sul serio[11], in quanto preferisce, in generale, accettare la dura verità, magari scherzando a riguardo, piuttosto che ignorarla.[9] Lo scherno e le umiliazioni a cui è sottoposto lo portano ad essere piuttosto sospettoso e a non concedere facilmente la propria fiducia, ma d'altro canto lo rendono particolarmente protettivo con chi invece gli è caro e gli dimostra affetto.[12]
Pur essendo perfettamente consapevole della propria bruttezza[4], Tyrion ritiene che tale carenza di qualità estetiche sia compensata dall'abbondanza di capacità intellettuali[9]: è infatti molto orgoglioso della propria astuzia, che considera l'unico vero dono che gli sia stato concesso, e per questa ragione mal sopporta l'idea che qualcuno possa batterlo in questo ambito[13]. È inoltre particolarmente curioso, e per allenare la mente legge molto, in particolare di notte, dal momento che soffre di insonnia. Fin dall'infanzia è affascinato dai draghi e dalle vicende che li riguardano[4], e sogna spesso di possederne uno.[9]
Ha un rapporto conflittuale con il padre Tywin, che non ha mai accettato le sue deformità e lo ritiene responsabile della morte della moglie Joanna, e con la sorella Cersei, che lo tratta con disprezzo. Contraccambia i sentimenti verso entrambi e spesso fantastica di vendicarsi su di loro, arrivando durante l'adolescenza a sognare di vederli inceneriti da un drago.[9] Con il tempo estende tale difficoltà di rapporti anche al nipote Joffrey.[6] È d'altra parte molto legato a suo fratello Jaime, l'unico della famiglia ad avergli mai dimostrato affetto. Per queste ragioni, è sempre propenso ad essere indulgente nei confronti del fratello maggiore.[4]
Ha un certo senso della giustizia[3], e sa essere coraggioso in battaglia.[14] Nutre empatia e solidarietà verso coloro che condividono la sua condizione di emarginato, come bastardi[5] e storpi. Talvolta si impegna ad aiutarli e consigliarli, pur senza rinunciare alla sua solita schiettezza[15] e cercando anzi di insegnare anche a loro ad accettare la propria condizione e diventare impermeabili alle offese subite dalla società[5]. Al tempo stesso ha una visione della vita piuttosto disincantata e, quando necessario, non esita a ricorrere ad una cinica astuzia per tirarsi fuori dai guai.[16]
Pur essendo disprezzato dalla maggior parte della sua famiglia, gode dei vantaggi che derivano dal fatto di essere un Lannister, sfruttando il prestigio e la ricchezza della casata per i propri scopi[16]; inoltre, non disdegna esercitare il potere.[17]
Conduce uno stile di vita dissoluto: ama bere[5], andare a prostitute[4], di cui a volte si innamora[3], e giocare d'azzardo[10]. Non si fa problemi ad usare un linguaggio anche piuttosto volgare.[4]
Resoconto biografico
L'infanzia e l'adolescenza
"Agli occhi dei loro padri, tutti i nani sono bastardi." | |
Tyrion Lannister nasce nel 273[13], nel cuore dell'inverno[11]. Sua madre Joanna muore nel darlo alla luce, e per quella ragione suo padre Tywin Lannister inizia a disprezzarlo.[5]
Nel 284 si reca per la prima volta ad Approdo del Re, dove vede per la prima volta i teschi di drago stipati nei sotterranei della Fortezza Rossa, restandone incantato.[4]
All'età di tredici anni, insieme a suo fratello Jaime, interviene in soccorso di Tysha, una ragazza inseguita da due uomini presso Lannisport. Mentre Jaime insegue i malviventi, Tyrion rimane a prendersi cura della fanciulla, innamorandosi di lei dopo averla portata in una locanda e averci passato la notte insieme. Paga quindi un septon ubriaco affinché li sposi in segreto. Per circa una settimana Tyrion riesce a tenere nascosta Tysha in una casetta, ma alla fine è lo stesso septon ad andare a rivelare l'accaduto a Lord Tywin. Quest'ultimo, oltre ad annullare le nozze, spinge Jaime a raccontare a Tyrion che l'incontro con Tysha è stato in realtà una messinscena e che la ragazza è una prostituta pagata dallo stesso Jaime per far perdere la verginità al fratello minore. Affinché Tyrion impari la lezione, Lord Tywin concede Tysha alle sue guardie, costringendo il figlio a guardare ed alla fine a partecipare lui stesso. Per ciascuna guardia, la ragazza riceve una moneta d'argento, più una d'oro da Tyrion perché, come spiega Lord Tywin, un Lannister vale più degli altri uomini.[16]
Durante l'adolescenza viene a sapere che i suoi fratelli hanno abitualmente rapporti sessuali tra loro.[3]
In visita nel Nord
"Io penso che Lord Tyrion sia un uomo molto grande," disse Maestro Aemon dall'estremo opposto del tavolo. Aveva parlato con voce calma, controllata. Tuttavia il silenzio scese sui cavalieri in nero, perché quando quella voce parlava tutti ascoltavano. "Penso che sia un gigante venuto tra noi fino a questo nostro ultimo confine del mondo." | |
In quanto fratello di Cersei, divenuta intanto regina, nel 298 si reca in visita ufficiale a Grande Inverno come parte del seguito di Re Robert Baratheon quando questi decide di offrire la carica di Primo Cavaliere a Lord Eddard Stark.[2]
La sera del banchetto di benvenuto offerto da Lord Eddard si ubriaca, e per non rischiare di vomitare addosso agli altri ospiti decide di uscire a prendere aria nel cortile. Lì incontra Jon Snow e il suo metalupo Spettro e inizia a conversare con il ragazzo. Nel sentirsi chiamare "bastardo" Jon si irrigidisce; Tyrion allora si scusa, ma gli consiglia di non offendersi nel sentirsi ricordare la sua condizione e di trasformarla piuttosto in un'armatura in modo che non possa essere usata contro di lui. Aggiunge che, a modo suo, riesce a comprendere come si possa sentire il ragazzo, raccontandogli del suo tormentato rapporto con il padre.[5]
Alcune settimane più tardi partecipa ad un battuta di caccia con il sovrano, e durante la loro assenza Brandon Stark cade dai tetti della Prima Fortezza restando in coma[18] e ritardando la ripartenza per Approdo del Re della comitiva reale. Tyrion saltuariamente si reca alla camera del bambino, informandosi delle sue condizioni di salute.[4]
Diversi giorni dopo l'incidente Tyrion, dopo una notte insonne passata a leggere nella biblioteca di Grande Inverno, si imbatte nel nipote Joffrey e lo rimprovera per non essere ancora andato a presentare il proprio cordoglio a Lord Eddard e sua moglie per quanto avvenuto a loro figlio. Alle risposte sprezzanti di Joffrey in merito, Tyrion lo schiaffeggia, incurante delle minacce di Sandor Clegane. Si reca quindi a fare colazione, incontrando i fratelli. Quando comunica la notizia che Brandon Stark potrebbe sopravvivere i due gli appaiono turbati. Il Folletto annuncia quindi di volersi recare alla Barriera invece di tornare subito ad Approdo del Re con il resto della famiglia, irritando Cersei con un'espressione volgare. Rimasto solo con Jaime, Tyrion si dice curioso di sentire cosa potrebbe raccontare Bran al suo risveglio, ma rassicura Jaime sul proprio amore per la sua famiglia.[4]
Alcuni giorni più tardi Tyrion parte alla volta della Barriera insieme a Benjen Stark e a Jon Snow. Non abituato a un clima così freddo, trova il viaggio piuttosto duro, ma evita di lamentarsene per non dare soddisfazione a Benjen, che non gradisce la sua presenza. Accetta tuttavia la pelliccia che il Primo Ranger gli offre, in modo da fargli capire che un Lannister non rifiuta mai ciò che gli è utile.[9]
Di sera, mentre gli altri preparano la cena, prende l'abitudine di sedersi in disparte e leggere. In una di quelle occasioni viene raggiunto da Jon Snow; i due si mettono a conversare e Tyrion gli confida la propria passione per i libri e per i draghi. Inizia poi a fare del sarcasmo sui Guardiani della Notte e sulla triste sorte a cui il ragazzo è destinato, mandando su tutte le furie Jon e provocando un'immediata reazione di Spettro, che assale il Folletto e si ritira solo quando è Jon ad ordinarglielo. A quel punto Tyrion si scusa, ma ribadisce la verità sulla confraternita, in gran parte composta da uomini poco raccomandabili, convincendo alla fine Jon ad accettarla.[9]
Al Castello Nero è accolto dal Lord Comandante Jeor Mormont come un ospite d'onore e viene invitato ogni sera a mangiare al suo tavolo. Un giorno incontra Jon Snow vicino all'armeria. I due si trovano di nuovo a conversare e Tyrion gli consiglia di accettare il suo nuovo soprannome, "Lord Snow", affibbiatogli dalle altre reclute.[8]
Quando, diverso tempo dopo, Tyrion si appresta a lasciare la Barriera, Mormont organizza una cena in suo onore, durante la quale il Folletto stuzzica Alliser Thorne provocando l'ilarità dei confratelli presenti. In seguito il Lord Comandante chiede a Tyrion di farsi portavoce presso Re Robert della precaria situazione della confraternita, a corto di uomini e minacciata dai numerosi pericoli delle Terre oltre la Barriera. Tyrion promette di farlo, pur consapevole che la corte lo ignorerà.[8]
Quella stessa sera, prima di andare a dormire, decide di salire in cima alla Barriera, dove si ritrova ancora una volta a chiacchierare con Jon Snow, di guardia quella notte. Tyrion lo informa della sua partenza e gli dice che farà sosta a Grande Inverno. Jon lo prega di aiutare Bran, rimasto invalido, e Tyrion promette di fare del suo meglio. Cerca quindi di confortare il ragazzo sulla sorte dello zio Benjen, non ancora rientrato da una missione oltre la Barriera, e si commuove nel sentire Jon definirlo un amico.[11]
Nel corso del viaggio di ritorno ad Approdo del Re Tyrion sosta nuovamente a Grande Inverno, dove però viene accolto con evidente ostilità da Robb Stark, che sospetta i Lannister dell'attentato al fratello malato. Nonostante questo mantiene la promessa fatta a Jon e propone a Bran una sella da lui disegnata che gli permetterebbe di tornare a cavalcare malgrado la paralisi alle gambe, motivando il suo gesto con la simpatia che prova per le persone sfortunate per nascita o affette da infermità fisica. Rifiuta quindi la proposta di ospitalità di Robb Stark, che riconosce essere tardiva e interessata, preferendo recarsi in una locanda di Città dell'Inverno.[15]
Il rapimento
"C'è una grossa falla nella storiella di Ditocorto. Qualsiasi cosa tu creda di me, Lady Stark, puoi stare certa di questo: io non scommetto mai contro la mia famiglia." | |
Alcuni giorni più tardi, insieme a Yoren, arriva nei pressi del Tridente e decide di fermarsi alla Locanda dell'Incrocio. Quando il cantastorie Marillion gli propone di cantare per lui si accorge della presenza di Lady Catelyn Stark, anche lei fermatasi nel locale. A sorpresa quest'ultima lo accusa di aver cospirato nell'attentato contro suo figlio Bran ed ordina ai molti soldati lì presenti, al servizio degli alfieri delle Terre dei Fiumi, di catturarlo per condurlo a Grande Inverno.[19]
Tyrion spera che qualcuno tra coloro rimasti neutrali durante la sua cattura sia corso a diffondere la notizia, permettendo ad armigeri della Casa Lannister di raggiungerli e liberarlo, ma giunto sulle Montagne della Luna si rende conto che la sua destinazione non è Grande Inverno e che in realtà Catelyn Tully lo sta conducendo a Nido dell'Aquila, da sua sorella Lysa.[13]
Durante il tragitto Tyrion cerca più volte di difendersi dalle accuse di Catelyn, sostenendo che il pugnale utilizzato per l'attentato a Bran non gli appartiene. La donna sembra avere un attimo di esitazione allorché Tyrion le dice che solo uno stolto metterebbe il proprio pugnale in mano ad un sicario, ma respinge l'idea che Petyr Baelish possa averle mentito in merito, e Tyrion le fa allora notare quanto Ditocorto sia egoista e inaffidabile. La discussione viene interrotta da un attacco di alcuni uomini dei Clan delle Montagne della Luna. Il gruppo si arma a difesa e lo stesso Tyrion viene liberato affinché possa combattere. Il Folletto partecipa così alla prima battaglia della sua vita, uccidendo uno dei guerrieri dei clan. Quando i nemici infine si ritirano il gruppo dei sopravvissuti si rimette subito in marcia. Tyrion e Catelyn riprendono la conversazione interrotta, e il Folletto continua la sua opera di persuasione mettendo in risalto le incongruenze nel racconto di Petyr Baelish.[13].
Nel prosieguo del viaggio il gruppo viene attaccato una seconda volta. Per questa ragione, sebbene prigioniero, a Tyrion viene in seguito concesso di viaggiare armato di ascia e pugnale. Spesso cavalca fianco a fianco con il mercenario Bronn, con cui inizia a entrare in sintonia.[20]
I sopravvissuti del gruppo di Catelyn Tully arrivano infine nella Valle di Arryn, e proseguono sotto la scorta di Brynden Tully verso le Porte della Luna, piazzaforte di Lord Nestor Royce. Il gruppo si ferma lì per passare la notte, e Tyrion viene condotto in una cella della torre.[20]
Il giorno dopo il gruppo intraprende la salita per Nido dell'Aquila; Tyrion crolla dalla fatica prima dell'ultimo tratto dell'ascesa e viene portato in spalla al castello da Bronn. Al cospetto di Lysa Tully, che gli imputa non solo l'attentato alla vita di Brandon Stark, ma anche l'assassinio di suo marito, Jon Arryn, il Folletto non riesce a tenere a freno la lingua e risponde alle accuse con battute sarcastiche. Viene così rinchiuso in una delle celle del cielo, direttamente affacciate sui precipizi che circondano il castello e dotate di un pavimento leggermente inclinato verso l'abisso, dove trascorre alcuni giorni di tormento, non osando nemmeno addormentarsi per il timore di rotolare giù nel sonno. Durante la prigionia viene inoltre vessato dal carceriere Mord, che lo percuote e lo affama. Non essendo sicuro di un rapido intervento da parte della sua famiglia per liberarlo, e non sapendo per quanto ancora potrà essere in grado di sopravvivere in quella situazione, Tyrion decide di ricorrere all'astuzia: chiama Mord e gli promette la borsa piena d'oro che gli è stata sottratta al suo arrivo se andrà a riferire a Lady Arryn la sua intenzione di confessare i suoi crimini.[20]
Condotto al cospetto di Lord Robert Arryn, sua madre Lysa e diversi nobili, Tyrion nota tra il pubblico anche il mercenario Bronn. Inizia quindi la confessione di tutti i suoi crimini, elencando le piccole malefatte compiute fin dall'infanzia, ma si dichiara innocente sia rispetto all'attentato a Bran che all'assassinio di Jon Arryn. Chiede dunque di essere giudicato in un regolare processo per i reati che gli vengono imputati, e Lysa Tully propone allora di sottoporlo al giudizio di suo figlio Robert. Tyrion chiede invece un verdetto per singolare tenzone, scegliendo suo fratello Jaime come campione, ma Lysa, pur accogliendo la sua richiesta, risponde che non c'è tempo per aspettare che quest'ultimo li raggiunga. Sceglie Vardis Egen quale suo rappresentante e con sarcasmo invita Tyrion a fare la sua scelta, convinta che nessuno accetterà di schierarsi in sua difesa. Tuttavia, dopo un lungo silenzio, il Folletto vede farsi avanti Bronn.[10]
Il giorno del duello Tyrion viene condotto dal septon di Nido dell'Aquila al centro del Parco degli Dei e poi assiste al duello da un balcone. Sfruttando l'astuzia e la maggiore agilità, Bronn riesce a sconfiggere il suo avversario, con grande sgomento dei nobili presenti, e questa vittoria dona a Tyrion la libertà. Lysa Tully ordina quindi alle sue guardie di scortare lui e Bronn fino alla Porta Insanguinata e quindi di lasciarli liberi di tornare indietro per la strada alta, convinta che i due non sopravvivranno al pericoloso tragitto.[21]
In guerra nelle Terre dei Fiumi
"Perché io?" Il Folletto inclinò il capo. "Perché non mio zio? Oppure Ser Addam, Ser Flement, Lord Serrett? Perché non un uomo... più grande?" Lord Tywin si alzò di scatto. "Sei mio figlio." | |
Durante il viaggio lungo la strada alta Tyrion convince il mercenario a fare una sosta e conversa con lui sulle loro possibilità di sopravvivenza. Consapevole di non doversi fare illusioni sulla sua amicizia, lo persuade a continuare comunque a servirlo, promettendogli grandi ricompense per il suo aiuto passato e futuro. Lo avverte quindi che, se mai un giorno fosse tentato di venderlo a qualcun altro, lui sarà sempre pronto a rilanciare. Quella stessa sera si lascia inoltre andare con Bronn ad alcune confidenze sul suo passato con Tysha e sul suo rapporto con il padre. I due si addormentano, ma vengono svegliati dall'arrivo di alcuni barbari dei Clan delle Montagne della Luna, intenzionati a derubarli e ucciderli; Tyrion però li convince a risparmiarli e promette loro armi ed armature per conquistare la Valle di Arryn se li scorteranno fino alle Terre dei Fiumi.[21]
Tyrion raggiunge l'accampamento militare dei Lannister nelle Terre dei Fiumi, comandato da suo padre Tywin. Accompagnato da Bronn e dai capi clan, che temono una sua fuga se venisse perso di vista, entra nel campo e si dirige verso il quartier generale, posto da Lord Tywin nella Locanda dell'Incrocio. Lì Tyrion incontra suo padre, che si trova insieme a suo zio Kevan e accoglie freddamente la notizia della sua sopravvivenza. Dopo aver aggiornato il figlio sull'andamento della guerra, lo informa della morte di Re Robert Baratheon, della successione di suo figlio Joffrey e della prigionia di Eddard Stark, accusato di tradimento.[22]
Mentre Tywin sta parlando col figlio, nella stanza irrompono i capiclan dei barbari delle Montagne della Luna, pretendendo di partecipare al consiglio di guerra. Tyrion li presenta al padre e il Lord di Castel Granito, con abile dialettica, li convince a combattere per i Lannister. La conversazione viene interrotta dall'annuncio dell'avvicinamento di Robb Stark, cui Lord Tywin decide di andare incontro certo di poterlo liquidare in fretta. I capiclan accettano di schierarsi assieme ai Lannister in battaglia, pretendendo però che Tyrion combatta assieme a loro.[22]
Dopo un giorno di marcia con l'esercito, Tyrion raggiunge il padre nel suo padiglione per cena, presentandosi in ritardo e venendo per questo schernito. In quel momento è in corso una discussione sull'imminente scontro con l'armata di Robb Stark e Ser Kevan gli comunica la pericolosa posizione che dovrà tenere nello schieramento: nell'avanguardia dell'ala sinistra dell'esercito, sotto il comando di Ser Gregor Clegane. Amareggiato dalla notizia, il Folletto abbandona il padiglione. Davanti alla sua tenda, insieme agli uomini al suo servizio, trova un'avvenente prostituta procuratagli da Bronn, che si presenta come Shae. Tyrion la conduce nella tenda, restandone colpito dall'aspetto e dall'arguzia, e le promette ricche ricompense in cambio della sua devozione e fedeltà nel periodo in cui staranno insieme. I due consumano quindi un rapporto sessuale, e quando Shae si addormenta Tyrion esce dalla tenda e parla con Bronn, chiedendogli di aiutarlo a sopravvivere e venendo rassicurato dal mercenario a riguardo.[23]
All'alba il Folletto viene svegliato dal suono delle trombe e informato da Bronn che l'esercito di Robb Stark li ha prevenuti: avanzando nella notte lungo la Strada del Re, è ora a meno di un miglio dal loro accampamento. Shae e il suo nuovo scudiero, Podrick, lo aiutano ad indossare l'armatura. Quando esce dalla tenda gli uomini dei Clan delle Montagne, ognuno dietro al proprio condottiero, lo seguono fino all'ala sinistra dello schieramento nel punto a loro assegnato per il combattimento da Ser Gregor.[23]
Nel corso dello scontro, da subito favorevole ai Lannister, Tyrion si trova ad un certo punto ferito ad un braccio e costretto a combattere per la propria vita, fino al momento in cui l'arrivo delle truppe di rinforzo guidate da Kevan Lannister costringe i soldati del Nord alla ritirata. Lo zio si complimenta quindi con Tyrion per come hanno combattuto i barbari.[23]
Più tardi, nella tenda di Lord Tywin, Tyrion comprende con amarezza che quest'ultimo è piuttosto sorpreso dei risultati ottenuti dall'avanguardia guidata dal figlio che, nei suoi piani, sarebbe dovuta soccombere per attirare Robb Stark in una trappola. La discussione viene interrotta dalla notizia che al comando dell'esercito del Nord c'era Roose Bolton e non Robb Stark. Quest'ultimo ha infatti provocato la battaglia come diversivo e, assieme al grosso della sua cavalleria, ha invece superato il Tridente alle Torri Gemelle e sta marciando rapidamente verso Delta delle Acque, stretta dall'assedio di Jaime Lannister.[23]
Tywin Lannister impone allora ai suoi uomini una dura marcia verso la fortezza dei Tully. Giunti alla Locanda dell'Incrocio, arriva però la notizia dell'ormai avvenuta presa di Delta delle Acque da parte dell'esercito del Nord. Viene quindi convocato immediatamente un consiglio di guerra, durante il quale Tyrion ascolta il racconto della cattura di Jaime, della sconfitta subita ed i commenti dei vari lord. Lord Tywin, irritato per l'inconcludenza della discussione, fa uscire tutti ad eccezione di Tyrion e Kevan e li aggiorna sulle ultime mosse di Renly Baratheon, che si è proclamato Re dei Sette Regni e si è alleato ai Tyrelll, mentre Stannis Baratheon per il momento non prende iniziative. Comanda quindi a Tyrion di andare ad Approdo del Re per servire in sua vece come Primo Cavaliere, rimediando agli errori politici già compiuti da Joffrey e dal Concilio Ristretto. Gli ordina inoltre di non portare con sé Shae ma, rientrato nel suo alloggio, il Folletto confida alla ragazza di voler disobbedire al padre e condurla con sé nella capitale.[24]
Primo Cavaliere del Re
"Nano?" Tyrion avvampò di furore. "Avresti dovuto fermarti a Folletto. Io sono Tyrion della nobile Casa Lannister e verrà il giorno, nell'ipotesi che tu abbia in zucca almeno il buonsenso che gli dei hanno dato a un verme di mare, in cui crollerai in ginocchio al mio cospetto, grato per aver fatto i conti con me, e non con il lord mio padre. Ripeto, quanti figli hai, Slynt?" | |
Lungo la strada per Approdo del Re, Tyrion e i suoi uomini si imbattono in vari profughi in fuga dalle zone di combattimento.[3]
Arrivato nella capitale e nascosta Shae alla locanda Incudine Spezzata sotto la protezione delle Orecchie Nere[3], si dirige alla Fortezza Rossa. Lì giunto, dopo essere stato accolto con gioia dai nipoti Tommen e Myrcella, rende omaggio a Re Joffrey, porgendo a lui e a Sansa Stark le sue condoglianze per la perdita dei rispettivi padri.[6]
Si dirige quindi verso la Sala del Concilio Ristretto[6], in cui fa il suo ingresso dopo aver vinto con le minacce la resistenza di Ser Mandon Moore, lì stanziato di guardia. Presentata la lettera che lo nomina Primo Cavaliere in vece di Lord Tywin, gli altri consiglieri gli porgono il loro benvenuto, segnalandogli i pesanti problemi della città, mentre Cersei recrimina sulla sua nomina. Rimasto solo, su sua richiesta, con la sorella, il Folletto cerca di convincerla ad accettarlo come Primo Cavaliere, promettendole la liberazione di Jaime. Benché diffidente, la regina aggiorna il fratello sulla scomparsa di Arya Stark, riconosce la piena responsabilità di Joffrey nella decisione di far uccidere Lord Eddard, e l'influenza di Ditocorto e Varys nelle controverse decisioni di nominare Janos Slynt Lord di Harrenhal e licenziare Ser Barristan Selmy dalla Guardia Reale. Gli rivela infine di non aver avuto alcun ruolo nell'omicidio di Jon Arryn ma ammette di aver invece contribuito alla morte di Re Robert, schiaffeggiando il fratello quando questi le dice di sapere della sua relazione con Jaime. Visti i disastri del breve regno del nipote, Tyrion si ripromette di tenerlo sotto controllo.[3]
Dopo essere uscito dalla sala, Tyrion comanda a Vylarr di togliere le teste mozzate di Eddard Stark e dei suoi uomini dalle picche, contravvenendo all'ordine di Joffrey. Poi, dopo aver attraversato strade piene di gente affamata per via della guerra, va da Shae. Lì giunto, trova la prostituta in compagnia di Varys, già venuto a conoscenza della sua presenza in città, e si rende ben presto conto che in questo modo l'eunuco intende mandargli un'implicita minaccia. Rimasti soli, Tyrion e Shae vanno in una camera e fanno l'amore. Il Folletto intuisce che il coinvolgimento manifestato dalla prostituta è solo una finzione, ma al tempo stesso fatica a smettere di illudersi. Di fronte alle domande della donna su cosa lui intenda fare ora che è al governo, si ripromette di fare giustizia nella capitale.[3]
Nei giorni successivi, dopo aver trasferito Shae in una magione sorvegliata dai suoi uomini, ordina a Bronn di cercare di reclutare dei mercenari per formare una sua guardia privata, e sviluppa un rapporto di fiducia con Varys pur non illudendosi sulla sua lealtà. Su suo suggerimento, individua in Ser Jacelyn Bywater il nuovo comandante della Guardia Cittadina. Prima di rendere pubblica la sua scelta, convoca Janos Slynt nei propri quartieri per una cena; nell'occasione, cercando di farlo ubriacare e rimanendo nel contempo abbastanza lucido, lo interroga sull'uomo da scegliere come suo successore. Il suo interlocutore gli raccomanda Allar Deem, lodando la sua capacità di eseguire qualsiasi ordine senza fare domande, e spiegando che è stato lui a uccidere Barra; rifiuta tuttavia di rivelargli il nome del mandante dell'omicidio, vantandosi della propria capacità di mantenere il silenzio. Al termine del pasto Tyrion accusa apertamente Janos di essersi fatto corrompere da Cersei e, a fronte dei suoi insulti, lo informa che quella sera stessa partirà per la Barriera. L'altro vorrebbe rifiutarsi, ma l'ingresso di Ser Jacelyn e di sei Cappe Dorate al suo comando lo fa desistere. Tyrion ordina a Bywater di far imbarcare anche Allar Deem e di sbarazzarsi di lui durante il tragitto.[25]
Qualche tempo dopo, giunge ad Approdo del Re la lettera con cui Stannis Baratheon denuncia l'incesto di Jaime e Cersei e proclama l'illegittimità di Joffrey al Trono di Spade. Durante una riunione del Concilio Ristretto, la regina sfoga con gli altri consiglieri la sua rabbia e propone che le lettere vengano bruciate e che venga tagliata la lingua a chiunque contribuisca alla diffusione del contenuto; Tyrion, però, ritiene inefficaci tali provvedimenti, e con sua sorpresa viene appoggiato da Ditocorto, che propone invece di contrattaccare spargendo la voce di un'origine ancora più grottesca e ridicola per la figlia di Stannis in modo da far scivolare l'intera questione nel ridicolo. Successivamente Tyrion riceve alcuni mastri armaioli, ai quali chiede di produrre un migliaio di enormi anelli d'acciaio per costruire una catena gigantesca, dando a questo compito la massima priorità anche rispetto alle armi e armature per la Guardia Cittadina richieste da Cersei. Finito il colloquio lascia la Fortezza Rossa, e con la scorta di Bronn e di alcune Orecchie Nere si fa accompagnare al bordello di Chataya, luogo suggeritogli da Varys come copertura per raggiungere segretamente la magione di Shae grazie ad un passaggio segreto lì situato.[26]
Successivamente, Tyrion decide di fare i conti con i principali consiglieri del Re per verificarne l'affidabilità. A questo scopo, scrive al Principe Doran Martell una lettera con cui gli offre la mano di Myrcella per suo figlio Trystane, oltre alla testa dell'uccisore della sorella Elia ed un posto nel Concilio Ristretto. Si reca quindi dal Gran Maestro Pycelle e gli consegna la missiva da inviare tramite corvo, senza rivelargliene il contenuto. In un secondo momento, chiede a Lord Baelish di sfruttare la sua amicizia con Lysa Arryn per portare la Valle dalla loro parte, promettendo la mano di Myrcella per Lord Robert. Infine, racconta a Varys di aver offerto al Principe di Dorne un seggio nel Concilio Ristretto e la consegna degli assassini materiali di sua sorella Elia, aggiungendo di volergli mandare Tommen in qualità di protetto come clausola cautelare dell'accordo.[27] Tale piano dà buoni frutti quando Cersei si adira nei suoi confronti per aver deciso di mandare Myrcella a Dorne, svelandogli così implicitamente che è Pycelle ad averlo tradito.[28]
Qualche tempo dopo, penetra di notte negli appartamenti privati del Gran Maestro e lo arresta accusandolo di aver svelato alla regina il suo piano. Il vecchio proclama inutilmente la propria fedeltà ai Lannister, confessando tra l'altro la propria responsabilità nel saccheggio di Approdo del Re e la propria disponibilità ad uccidere Re Robert in caso le ferite infertegli dal cinghiale non fossero state sufficienti. Tyrion decide comunque di far rinchiudere Pycelle nelle segrete.[17]
Preparativi di guerra
"Andiamo, Varys, non dirmi che non vedi il lato divertente in tutto questo," Tyrion fece un cenno, indicando le strade vuote, le finestre sbarrate di Approdo del Re. "Capo Tempesta è caduta. Stannis Baratheon ci sta arrivando addosso con il ferro, il fuoco e gli dei solo sanno quali altri oscuri poteri. Ma tutta questa brava gente non ha Jaime a proteggerli. Così come non ha Robert, né Renly, né Rhaegar. Non ha nemmeno il suo prezioso Cavaliere di fiori e fiorellini. Hanno solo me, quello che odiano." Tyrion rise di nuovo. "Il nano, il malvagio consigliere, il piccolo, distorto demone-scimmia. Sono io l'unica cosa rimasta tra loro e il caos!" | |
Venuto a conoscenza che Cersei ha richiesto alla Gilda degli Alchimisti diecimila vasi di altofuoco, Tyrion si reca presso la loro sede per verificarne la produzione. Rassicurato da Sua Saggezza Hallyne sulle loro disponibilità, Tyrion chiede quindi la fornitura di una nutrita scorta di ampolle vuote per far esercitare i soldati della Guardia Cittadina e individuare così i più abili al compito di maneggiare la pericolosa sostanza.[28]
Lungo la strada del ritorno, Ser Jacelyn Bywater lo informa dell'arrivo di Ser Cleos Frey con le proposte di pace di Robb Stark, che giudica subito inaccettabili.[28] Poco dopo, fa visita alla regina nelle sue stanze e la informa sullo scontro che si sta per verificare tra Stannis e Renly nei pressi di Capo Tempesta. Mentre festeggiano la notizia, Tyrion lascia cadere nel calice di Cersei un debole veleno, allo scopo di indisporla e allontanarla dall'udienza pubblica nella quale si decideranno i termini della trattativa di pace.[17] Comanda quindi a Bronn di reclutare un gruppo di uomini per tentare la liberazione di Jaime, da infiltrare tra la scorta che dovrà riaccompagnare Ser Cleos a Delta delle Acque con la risposta alla proposta di pace di Robb Stark.[29]
Nel corso della corte di giustizia che presiede in qualità di Primo Cavaliere, dopo aver rigettato ufficialmente la proposta di Robb Stark, Tyrion rilancia con condizioni di pace altrettanto irricevibili, offrendo tuttavia come pegno di buona fede la salma di Lord Eddard e subordinando alla liberazione di Jaime il benessere e la sopravvivenza di Sansa e Arya Stark. Affida quindi a Vylarr il comando della scorta di soldati Lannister che riaccompagneranno Ser Cleos a Delta delle Acque. Nella stessa seduta si presenta Ser Alliser Thorne, che riferisce del ritrovamento dei cadaveri di Othor e Jafer Flowers e di come questi abbiano ripreso vita uccidendo diversi confratelli dei Guardiani della Notte. Tyrion, temendo di essere pubblicamente deriso, lo prende in giro, ma gli concede comunque la possibilità di prelevare dalle carceri uomini da condurre alla Barriera. Al termine dell’udienza, mentre Lord Baelish gli manifesta la propria irritazione per essere stato usato a riguardo del fidanzamento della Principessa Myrcella, Tyrion chiede a Varys di riferire alla regina del suo piano per la liberazione del fratello, in modo da farle accettare la perdita della sua guardia personale.[17]
Qualche tempo dopo riceve nel cuore della notte la visita di suo cugino Lancel, che chiede per conto di Cersei sia il rilascio di Pycelle che la rimozione di Jacelyn Bywater dall'incarico di Comandante della Guardia Cittadina per non averle obbedito. Tyrion rifiuta la richiesta, ed anzi ricatta il cugino minacciandolo a sua volta di rivelare a Re Joffrey la relazione tra lui e Cersei e convincendolo così a diventare la sua spia presso la regina. Acconsente comunque alla liberazione di Pycelle. Quella stessa sera si reca a trovare Shae, e dopo aver consumato con lei un rapporto sessuale riflette su quanto sia inebriato dal grande potere che detiene.[30]
In seguito Tyrion è costretto ad intervenire per impedire a Joffrey, furioso per la notizia della sconfitta di Oxcross ad opera di Robb Stark, di far picchiare a sangue Sansa davanti alla corte. Dopo aver fatto desistere il nipote minacciandolo di chiamare sua madre, conduce la ragazza nella Torre del Primo Cavaliere dove la fa medicare e cerca di rassicurarla.[31]
Quando Varys riporta al Concilio Ristretto la notizia della morte di Renly Baratheon, Tyrion, deluso nella speranza di uno scontro tra i fratelli Baratheon, propone di inviare un'ambasciata ai Tyrell per portare dalla loro parte tutti gli ex sostenitori di Renly che non si sono ancora schierati con Stannis. Si decide pertanto di proporre il matrimonio tra Joffrey e Margaery Tyrell, e di inviare come ambasciatore Petyr Baelish, benché il Folletto non si fidi di lui. Dopo la riunione, Tyrion si sofferma con Cersei, che si scusa per i dissidi passati e lo congeda con un bacio, insospettendolo.[32] Poco dopo viene infatti a sapere da Lancel che la sorella ha preso al suo servizio i fratelli Kettleblack, che ritiene a lei fedeli.[33]
Quando arriva il momento della partenza della Principessa Myrcella per Dorne, Tyrion decide di assegnarle come scorta Ser Arys Oakheart della Guardia Reale. Il viaggio della principessa viene benedetto al porto dall'Alto Septon. Lungo la strada di ritorno dal porto alla Fortezza Rossa, tuttavia, a causa delle intemperanze di Re Joffrey, il corteo reale viene aggredito dai popolani, già esasperati dalla fame, che scatenano una vera e propria rivolta nella quale alcuni membri del seguito reale finiscono assassinati.[33]
Dopo la partenza di Myrcella, Tyrion viene informato da Lancel che Cersei pianifica di far condurre segretamente Tommen a Rosby per sottrarlo ai pericoli e allontanarlo da lui.[12] Incarica quindi Ser Jacelyn di tendere un'imboscata alla compagnia di Lord Gyles Rosby, ma di portare comunque il Principe Tommen al castello di Rosby sotto il suo controllo.[34]
Successivamente Tyrion, dopo la morte dell'Alto Septon, ne fa nominare uno nuovo di suo gradimento e riesce a comprare la fedeltà di Ser Osmund Kettleblack, appena entrato nella Guardia Reale per sostituire il destituito Boros Blount, rendendolo suo informatore.[34]
Quando poco dopo Tyrion si reca alla magione di Shae, la trova in compagnia di un menestrello, Symon Lingua d'Argento, e la cosa lo preoccupa, temendo la poca discrezione dell'uomo. Anche Varys si reca lì, per avvertirlo che Stannis Baratheon si prepara a marciare su Approdo del Re. Tyrion, ancor più preoccupato, invita Shae a trovare rifugio alla Fortezza Rossa, nascosta tra gli sguatteri, ma lei si rifiuta; il Folletto dà in escandescenze, poi per convincerla le racconta la sua storia d'amore con Tysha e di come suo padre vi pose fine. Successivamente, Tyrion decide di ricoverare comunque la donna a corte, e grazie a Varys le trova una sistemazione come serva di Lollys Stokeworth.[12]
La Battaglia delle Acque Nere
E partirono di nuovo al galoppo. "Approdo del Re!" urlavano con voce roca i guerrieri. E anche: "Mezzo uomo! Mezzo uomo!" Tyrion si chiese chi glielo avesse insegnato. | |
In vista dell'arrivo delle truppe di Stannis Baratheon, Tyrion manda i clan delle Montagne della Luna nel Bosco del Re a razziare le colonne dei rifornimenti del nemico, convinto che in battaglia questi servirebbero a poco nella difesa della città, benché ciò lo lasci sfornito di uomini a lui fedeli. Ordina quindi a Bronn di bruciare le baracche in riva al fiume, per evitare che il nemico le usi per scalare le fortificazioni, e scopre poi che la produzione di altofuoco ha proceduto ben oltre le aspettative. Informato da Varys della congiura degli Uomini Cervo, che programmavano di consegnare la città a Stannis, li fa arrestare.[34] Infine, fa sequestrare le navi mercantili attraccate nel porto di Approdo del Re, per trasformarle in navi da guerra.[35]
Quando apprende la notizia della morte di Bran e Rickon Stark, Tyrion decide di riferirla personalmente a Cersei. La regina non sembra compiaciuta, e gli rivela che era stato Jaime a decidere autonomamente di gettare Bran dalla finestra. Entrambi temono tuttavia che Lady Catelyn possa uccidere il fratello per rappresaglia. In vista della battaglia, dopo una diatriba i due concordano che Joffrey deve essere visto dalle truppe, per infondere loro coraggio, e che Sandor Clegane e Ser Balon Swann guidino delle sortite per impedire all'esercito di Stannis di prendere il controllo del fiume. Come gesto di distensione, Tyrion promette alla regina di far rilasciare Lord Rosby e Ser Boros Blount. Nell'occasione scopre tuttavia che Cersei ha fatto catturare Alayaya, credendola la sua amante, e minaccia di farle del male se ne verrà fatto a Joffrey. Sollevato nel constatare che Cersei non sa di Shae, il Folletto freddamente ribalta le sorti dell’incontro minacciando la sorella che applicherà personalmente a Tommen qualsiasi angheria subita da Alayaya; le giura inoltre vendetta, promettendole che la colpirà in tutto ciò a cui tiene. Prendendo sul serio le sue minacce, la regina lo caccia dalla stanza.[36]
Quando infine le forze di Stannis Baratheon pongono Approdo del Re sotto attacco, Tyrion assiste dalle mura allo spettacolo della flotta nemica che risale la foce delle Rapide Nere e vi resta intrappolata grazie alla sua catena; sotto la tempesta di ampolle di altofuoco gettate dai suoi uomini gran parte delle navi di entrambe le flotte finisce in fiamme. Malgrado ciò parte delle imbarcazioni nemiche riesce comunque a sbarcare i propri uomini sulle due rive delle Rapide Nere. Dopo aver inviato Joffrey a prendere il comando delle Tre Puttane, decide di organizzare una sortita e, accompagnato da Podrick e da Ser Mandon Moore, si reca immediatamente verso la Porta del Re, dove un gruppo di nemici muniti d'ariete è pronto all'assalto. Dal momento che Sandor Clegane, spaventato dall'incendio, si rifiuta di uscire, Tyrion decide di prendere lui stesso il comando.[37]
Una volta dispersi i nemici che attaccano la Porta del Re, dopo una breve valutazione della situazione Tyrion decide di dirigersi con i suoi uomini verso la Porta del Fango. Lì uccide diversi avversari stanchi e feriti che escono dal fiume in fiamme, per poi unire il suo contingente a quello guidato da Ser Balon Swann. Durante il combattimento viene scaraventato in acqua, venendo aggredito a tradimento da Ser Mandon Moore, che lo colpisce in mezzo al volto con la spada. Prima di poterlo finire, tuttavia, il cavaliere viene scagliato contro la murata di una nave, e Tyrion, prima di perdere conoscenza per le ferite, intuisce di essere stato salvato da Podrick.[14]
Al suo risveglio, chi gli presta soccorso è Maestro Ballabar, che gli somministra ripetutamente latte di papavero per farlo dormire, ma Tyrion richiede di essere assistito da Maestro Frenken, di cui si fida. Apprende poi di essere rimasto sfigurato, e che la Battaglia delle Acque Nere è stata vinta grazie al provvidenziale arrivo degli eserciti congiunti dei Tyrell e di Lord Tywin Lannister, che è arrivato in città e ha preso il suo posto come Primo Cavaliere. Manda quindi a chiamare Podrick, da cui viene a sapere che Ser Mandon è morto e Bronn è stato nominato cavaliere.[7]
Famiglia e genealogia
Tytos Lannister | ??? | ??? | ??? | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tywin Lannister | Joanna Lannister | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Cersei Lannister | Jaime Lannister | Tyrion Lannister | Tysha | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitoli
Note
- ↑ 1,0 1,1 1,2 AGOT - Appendice C
- ↑ 2,0 2,1 2,2 AGOT04
- ↑ 3,0 3,1 3,2 3,3 3,4 3,5 3,6 3,7 3,8 ACOK03
- ↑ 4,0 4,1 4,2 4,3 4,4 4,5 4,6 4,7 4,8 4,9 AGOT09
- ↑ 5,0 5,1 5,2 5,3 5,4 5,5 5,6 AGOT05
- ↑ 6,0 6,1 6,2 6,3 ACOK02
- ↑ 7,0 7,1 ACOK67
- ↑ 8,0 8,1 8,2 AGOT19
- ↑ 9,0 9,1 9,2 9,3 9,4 9,5 9,6 9,7 AGOT13
- ↑ 10,0 10,1 10,2 AGOT38
- ↑ 11,0 11,1 11,2 AGOT21
- ↑ 12,0 12,1 12,2 ACOK44
- ↑ 13,0 13,1 13,2 13,3 AGOT31
- ↑ 14,0 14,1 ACOK61
- ↑ 15,0 15,1 AGOT24
- ↑ 16,0 16,1 16,2 AGOT42
- ↑ 17,0 17,1 17,2 17,3 ACOK25
- ↑ AGOT08
- ↑ AGOT28
- ↑ 20,0 20,1 20,2 AGOT34
- ↑ 21,0 21,1 AGOT40
- ↑ 22,0 22,1 AGOT56
- ↑ 23,0 23,1 23,2 23,3 AGOT62
- ↑ AGOT69
- ↑ ACOK08
- ↑ ACOK15
- ↑ ACOK17
- ↑ 28,0 28,1 28,2 ACOK20
- ↑ ACOK39
- ↑ ACOK29
- ↑ ACOK32
- ↑ ACOK36
- ↑ 33,0 33,1 ACOK41
- ↑ 34,0 34,1 34,2 ACOK49
- ↑ ACOK52
- ↑ ACOK54
- ↑ ACOK59