Jon Snow: differenze tra le versioni

Da La Barriera Wiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 6: Riga 6:
| Organizzazioni = [[Guardiani della Notte]]
| Organizzazioni = [[Guardiani della Notte]]
| Apparizioni = [[A Game of Thrones]]
| Apparizioni = [[A Game of Thrones]]
| Attore = [[Kit Harington]]
| Attore = [[Christopher Catesby Harington]]
| Doppiatore = Daniele Giuliani
| Doppiatore = Daniele Giuliani
| Stagioni = [[Prima stagione]]
| Stagioni = [[Prima stagione]]

Versione delle 20:44, 23 gen 2015

 Jon Snow 
Dati personali
283
Guardiani della Notte
Apparizioni
A Game of Thrones
Serie TV
Christopher Catesby Harington
Daniele Giuliani
Prima stagione

Jon Snow è il figlio illeggitimo di Eddard Stark, Lord di Grande Inverno.[1]


Descrizione fisica

Ha la carnagione scura, occhi grigi tendenti al nero[2] e capelli castani[3]. Ha il volto allungato e solenne tipico degli Stark e, assieme ad Arya, è il solo dei figli di Eddard Stark ad assomigliare al padre.[4]

È snello, rapido ed aggraziato.[2]

Dopo che Jeor Mormont gliene fa dono, inizia a portare e utilizare la spada in Acciaio di Valyria Lungo Artiglio.[5]

Descrizione psicologica

Sebbene sia un figlio illegittimo, Jon viene allevato come uno Stark, assorbendone i valori: l'attaccamento alla famiglia, il senso della giustizia e soprattutto la salvaguardia dell'onore. Quest'ultimo è per lui imprescindibile al punto da influenzare buona parte delle sue scelte di vita, seppur spesso creando in lui profonde conflittualità interiori.[5] Jon ha infatti ambizione e coraggio tali da fargli desiderare di perseguire le orme di Daeron Targaryen, uno dei suoi eroi di bambino, ma d'altro canto il suo senso del dovere gli impone di non assecondare le sue più naturali ambizioni.[3]

Molto del modo di pensare ed agire di Jon è influenzato dalla consapevolezza del suo stato di bastardo e dalla sofferenza che questo gli provoca. Spesso si trova a considerare il fatto che, per via delle sue origini illegittime, non ci sia un posto per lui nel mondo degli Stark. Anche per questo sceglie di unirsi ai Guardiani della Notte, dove anche uno come lui può arrivare in alto.[6] La sofferenza dovuta al suo essere bastardo è anche alla base della sua ferma volontà di non trovarsi a generare, a sua volta, figli illegittimi.[3] Jon non hai mai conosciuto sua madre e suo padre non ha mai voluto rivelargliene l'identità, cosa che lo addolora particolarmente perché teme che Eddard si vergogni lei.[7] Nutre comunque profondo affetto ed ammirazione per il padre.[2]

Jon è molto legato ai suoi fratelli ed alle sue sorelle. Considera Robb il suo rivale e allo stesso tempo il suo migliore amico. Nutre un profondo affetto sia per Bran che per Rickon, ed è particolarmente affezionato ad Arya, di cui ammira la fierezza e forza interiore e che riesce sempre a farlo sorridere.[8] È inoltre molto affezionato a suo zio Benjen, fattore che influenza la sua decisione di recarsi alla Barriera.[3] Il suo rapporto con Sansa è invece piuttosto freddo[8] Sebbene siano cresciuti insieme, Jon non ama Theon Greyjoy, il protetto di Lord Stark.[2]

È un ragazzo introverso e riflessivo, nonché un attento osservatore.[2] Mette il massimo impegno in tutto quello che fa[2], ha la sicurezza tipica dell'adolescenza[9] e, in quanto bastardo, crede di essere maturato più velocemente dei suoi fratellastri[3]. Quando giunge alla Barriera il suo carisma e la sua intraprendenza lo portano a tenere un atteggiamento arrogante verso i suoi confratelli, ma pian piano Jon inizia ad aprirsi e a legare con alcuni compagni, in particolare Grenn, Pyp e Sam.[8]

È compassionevole verso quelli che ritiene più deboli e pronto ad intervenire in difesa di chi ritiene stia subendo un'ingiustizia, come avviene nel caso di Sam.[10]

È abile con la spada e, secondo Hullen, è il miglior cavallerizzo di Grande Inverno.[3]

Resoconto biografico

L'infanzia a Grande Inverno

"Il metalupo corre sul vessillo di Casa Stark", rispose Jon. "Io non sono uno Stark, padre."


Jon viene concepito da Eddard Stark durante la Ribellione di Robert Baratheon, e nasce alla fine della guerra. Non sa chi sia sua madre e Lord Stark rifiuta fin dall'inizio di rivelare il nome della donna.[4] Al termine del conflitto Eddard Stark torna a Grande Inverno portando con sé Jon e, nonostante la manifesta avversione della moglie, decide di crescerlo ed educarlo insieme ai suoi figli legittimi.[3]

Col passare del tempo Jon inizia ad assomigliare a Ned più dei suoi fratelli e sorelle, ad eccezione di Arya che, temendo di essere anche lei una bastarda, confida le proprie preoccupazioni a Jon; questi però la rassicura sulla loro infondatezza.[11]

All'età di circa dodici anni, con la complicità di Robb, Jon organizza uno scherzo ai danni dei fratelli più piccoli. Robb accompagna Arya, Bran e Sansa nelle cripte di Grande Inverno e racconta loro che i sotterranei sono infestati dagli spiriti. Improvvisamente Jon emerge da una tomba coperto di farina nel tentativo di imitare un fantasma. Sansa e Bran si spaventano, mentre Arya gli tira un pugno e lo rimprovera per aver messo paura al fratellino. Quando però lui e Robb scoppiano a ridere, anche Arya e Bran fanno lo stesso.[12] In seguito, tutti insieme tornano di frequente a giocare nelle cripte.[13]

Un giorno, accompagnati da Jory Cassel, Jon, Robb e Bran vanno fino ad un ruscello nella Foresta del Lupo per pescare delle trote. Bran non riesce a prendere nulla e quindi Jon sulla via del ritorno gli dona il pesce che ha preso.[14]

Un giorno, all'inizio del 298, Jon assiste insieme a Robb e Bran all'esecuzione di Gared, un disertore dei Guardiani della Notte. Durante il viaggio di ritorno Robb e Jon si sfidano in una gara di velocità a cavallo e si allontanano dal resto del gruppo. Si imbattono quindi nel cadavere di una femmina di metalupo che, poco prima di morire, ha partorito. Jon torna quindi indietro per richiamare l'attenzione del padre e degli altri componenti del gruppo, e poi, nonostante le perplessità di Lord Eddard, riesce a convincerlo a non uccidere i cuccioli facendogli notare che, poiché il metalupo è il simbolo della Casa Stark e gli animali sono cinque, proprio come i suoi figli legittimi, quel ritrovamento è da interpretare come un segno del destino. Consapevole del suo status di bastardo, Jon non include se stesso tra gli Stark a cui sono destinati i cuccioli. Tuttavia, subito dopo aver ripreso la strada verso Grande Inverno, Jon si accorge di un sesto cucciolo un po' distante dagli altri e decide quindi di tenerlo con sé[2] e chiamarlo Spettro[3].

Durante il banchetto organizzato in occasione della visita di Re Robert Baratheon a Grande Inverno, a Jon non è permesso di mangiare insieme agli altri membri della famiglia Stark. Siede quindi nei banchi in fondo alla sala, insieme agli scudieri ed ai signorotti di campagna, e gradisce la sistemazione: la compagnia è divertente, può bere quanto vuole ed inoltre lui solo ha avuto il permesso di portare il suo metalupo nella sala.[3]

Ad un certo punto della cena viene raggiunto da Benjen Stark, e i due iniziano una conversazione in cui Jon chiede allo zio di portarlo con sé alla Barriera per poter diventare anche lui Guardiano della Notte. Quando Benjen gli risponde che è troppo giovane per comprendere quanto grandi siano le rinunce che una simile scelta comporta e gli consiglia di mettere al mondo qualche bastardo prima di prendere una decisione, Jon si adira ed esce dalla sala, trovando insopportabile tale insinuazione. All'esterno incontra Tyrion Lannister, che si rivolge a lui chiamandolo "bastardo" e, vedendo il fastidio di Jon nel sentirsi apostrofare in quel modo, gli consiglia di di trasformare gli aspetti per cui viene deriso nella sua forza.[3]

Nei giorni successivi Benjen riferisce a Maestro Luwin il desiderio espresso da Jon, ed è quindi Luwin a parlarne con Lord Stark. Questi, anche in seguito alle insistenze di Catelyn, si convince a lasciarlo partire per la Barriera.[3]

Alcuni giorni più tardi, mentre Jon osserva in compagnia di Spettro una sessione di addestramento, sopraggiunge Arya, che si ferma assieme a lui. I due guardano Bran sconfiggere Tommen e il successivo alterco tra Robb e Joffrey. Quando la sorella gli chiede perché non si allena insieme agli altri, Jon le spiega che un bastardo non è permesso colpire un principe. Quando il cortile degli addestramenti si svuota Jon invita la sorella a ritornare quanto prima da Septa Mordane per evitare di incorrere in spiacevoli punizioni.[11]

Quindici giorni prima della partenza, Lord Stark comunica a Jon che potrà partire con Benjen per la Barriera e diventare un Guardiano della Notte.[4]

L'addio di Jon a Grande Inverno viene rimandato dalla tragedia incorsa a Bran, ma quando il ragazzo deve infine partire per la Barriera va a far visita al fratellino, che giace in coma nel suo letto. Qui incontra Lady Stark, che lo tratta con l'abituale disprezzo e gli ordina di andarsene. Ignorando la richiesta, Jon si avvicina al letto di Bran e con le lacrime agli occhi supplica il fratello di non morire. Mentre sta uscendo Jon per la prima volta in vita sua si sente chiamare da Catelyn per nome, ma solo per sentirsi dire che doveva essere lui a precipitare al posto del figlio.[15]

Uscito in cortile Jon incontra Robb e mente al fratello dicendogli che Catelyn è stata gentile con lui. I due si salutano con un abbraccio e poi Jon si reca nella stanza di Arya per portarle il suo regalo d'addio: una spada fatta forgiare appositamente per lei. Le raccomanda di non mostrarla a nessuno e di allenarsi tutti i giorni. Le suggerisce infine il nome della spada: Ago. I due si salutano con grande affetto e Jon prevede già di sentire molto la mancanza della sorellina.[15]

In viaggio verso la Barriera

"Sei un tipo troppo sveglio per credere ad una frottola del genere. I Guardiani della Notte sono il ricettacolo per la peggiore feccia del regno."


Jon parte per la Barriera insieme a Benjen Stark e a Tyrion Lannister, quest'ultimo desideroso di visitare la leggendaria muraglia di ghiaccio. Quando il gruppo sosta in un fortino nella Foresta del Lupo, si unisce a loro un altro confratello, Yoren, insieme a due reclute provenienti dalle Dita. La loro vista delude e spaventa Jon, trattandosi di criminali dall'aspetto poco raccomandabile.[9]

Qualche sera dopo, Jon si trova a chiacchierare con Tyrion, che suggerisce al ragazzo il fatto che essere nei Guardiani della Notte non sia una condizione così fortunata e che forse la sua famiglia ha acconsentito a mandarlo alla Barriera per liberarsi di lui. Il Folletto prosegue dicendo a Jon che lo ritiene troppo intelligente per non accorgersi che i Guardiani della Notte raccolgono tutta la feccia del regno e risponde con sarcasmo quando il ragazzo protesta difendendo l'onore della confraternita. Percependo il furore del padrone, Spettro assale il Folletto, ritirandosi solo su ordine di Jon. Tyrion si scusa con il ragazzo, che dopo l'iniziale rabbia riconosce la verità delle parole dell'altro.[9]

Recluta al Castello Nero

"Sulla Barriera, un uomo ottiene solo ciò che guadagna. Tu non sei un ranger, Jon. Sei un ragazzino inesperto che puzza ancora d'estate."


Giunto al Castello Nero Jon si rende conto che Tyrion è stato l'unico ad avergli detto la verità sulle difficili condizioni che avrebbe trovato alla Barriera. L'idea che suo padre lo abbia lasciato partire, sapendo a cosa andava in contro, lo fa particolarmente soffrire. Lo stesso zio Benjen ha un atteggiamento distaccato nei suoi confronti e il pensiero di rimanere a vita sulla Barriera aumenta la sua amarezza. Si isola dai suoi compagni di addestramento, che non ritiene al suo livello.[8]

Come gli spiega lo stesso Benjen, il fatto di avere sangue Stark non concede a Jon alcun privilegio. Durante il primo giorno di addestramento il maestro d'armi Ser Alliser Thorne gli affibbia il soprannome "Lord Snow" e le altre reclute iniziano a chiamarlo così in segno di disprezzo.[8] Sebbene Jon sia il migliore tra le reclute, Ser Alliser prova una forte antipatia nei suoi confronti e lo sottopone ad allenamenti molto duri.[10]

Qualche giorno dopo il suo arrivo al Castello Nero Jon scopre che Benjen sta per andare in pattuglia nella Foresta Stregata. Chiede quindi allo zio di poterlo seguire, ma questi gli risponde che è ancora un ragazzino inesperto e non un ranger. Prima di partire però gli promette che ritornerà entro il suo ormai prossimo quindicesimo compleanno e che allora parleranno.[8]

Un giorno Jon sconfigge e umilia durante un allenamento un'altra recluta, di nome Grenn, che poco dopo lo raggiunge in armeria insieme a Todder e altri due compagni con l'intenzione di fargliela pagare. Dopo ripetuti insulti Todder lo deride per la sua condizione di bastardo e insinua che sua madre fosse una prostituta e Jon lo aggredisce fisicamente. Inizia così una rissa che solo l'intervento di Donal Noye riesce a placare. Rimasto solo con Jon, l'armaiolo lo spinge a riflettere sulla sua arroganza, facendogli notare che le sue maggiori abilità con la spada derivano dalla fortuna di aver avuto un addestramento adeguato a Grande Inverno, e consigliandogli di cambiare atteggiamento se ci tiene a sopravvivere. Jon si rende conto dei suoi errori e si vergogna del suo comportamento.[8]

Più tardi incontra Tyrion Lannister, e i due parlano della Barriera e di quello che c'è al di là di essa. Il Folletto suggerisce a Jon di accettare il soprannome affibbiatogli, così che non possa più essere usato per ferirlo. I due vanno quindi insieme a mangiare nella sala comune, sedendosi lontano dalle altre reclute. Jon è costretto ad interrompere la cena quando il comandante Jeor Mormont lo convoca nelle sue stanze per fornirgli notizie da Grande Inverno riguardo a Brandon Stark, che si è svegliato dal coma pur avendo perso per sempre l'uso delle gambe. Felice per la notizia ricevuta, Jon torna nella sala comune e cerca di appacificarsi con Grenn, proponendogli di insegnargli a combattere meglio e inimicandosi così ulteriormente il maestro d'armi.[8]

Nei giorni successivi Jon comincia ad addestrare Grenn e Pyp separatamente dagli altri, iniziando così a costruire con loro un legame di amicizia.[16]

La sera prima della partenza di Tyrion Jon è di guardia sulla sommità della Barriera. Il Folletto lo raggiunge ed i due passeggiano e conversano. Jon gli chiede di portare alcuni messaggi da parte sua a Robb e Rickon, e di aiutare Bran con le sue parole, così come ha fatto con lui, quando passerà di nuovo per Grande Inverno. Il Folletto accetta e i due si salutano da amici.[16]

Un paio di mesi più tardi giunge al Castello Nero una nuova recluta, Samwell Tarly, il ragazzo più grasso e impacciato che Jon abbia mai visto. Sam viene subito preso di mira da Ser Alliser, che al primo addestramento lo fa combattere e poi picchiare da Halder. Jon interviene allora in difesa di Sam, provocando l'ira di Thorne che gli manda contro anche Rast e Albett. Grazie anche all'intervento di Grenn e Pyp lo scontro si risolve in favore di Jon.[10]

Quella sera Jon ha una lunga conversazione con Sam in cui i due si scambiano confidenze e si raccontano le loro storie. Jon propone quindi ai compagni di evitare di colpire duramente Sam durante le prossime esercitazioni con Ser Alliser Thorne, riuscendo a persuadere tutti tranne Rast. Per convincerlo, quella stessa notte, Jon va con Pyp, Grenn e Spettro nell'alloggio di Rast e lo minaccia di ucciderlo nel sonno.[10]

Con l'ormai prossimo arrivo di nuove reclute, Ser Alliser decide di promuovere Jon ed altri sette ragazzi a Guardiani della Notte, e quella sera a cena Dareon dice a Jon che sicuramente lui finirà nei ranger, perché è il migliore tra loro sia con la spada che a cavallo. Jon è però preoccupato per Sam, che non essendo stato promosso dovrà proseguire gli addestramenti senza l'aiuto degli amici. Quella notte decide quindi di andare a caccia con Spettro per riflettere sul futuro; per un attimo è tentato di cavalcare verso Grande Inverno, ma poi sceglie di tornare al Castello Nero; sulla via del ritorno comprende che c'è ancora un modo in cui può aiutare Sam. Si reca quindi da Maestro Aemon per convincerlo a chiedere a Mormont di valutare di promuovere Samwell ad attendente, ruolo in cui potrebbe mettere a frutto le sue capacità.[7] Nei giorni successivi scopre che il vecchio maestro ha accolto la sua richiesta, ma finge con Sam di non avere avuto alcuna parte nella vicenda.[6]

Confratello in nero

"Così, Jon Snow, tu ora sai che io capisco e poiché capisco non ti dirò né di restare né di andare. Devi scegliere da solo, e convivere con la tua scelta fino alla fine dei tuoi giorni. Come ho fatto io."


Il giorno del giuramento Jon viene convocato insieme agli altri nel tempio. Quando vengono comunicate le diverse assegnazioni, Jon scopre di essere stato scelto per diventare attendente; crede che sia una forma di vendetta da parte di Thorne, ma Bowen Marsh gli spiega che è invece lo stesso Mormont ad averlo personalmente richiesto al suo servizio. Jon è deluso e arrabbiato, ma Samwell gli fa notare che invece forse quello è il modo in cui Mormont pensa di prepararlo al comando.[6]

Credendo negli Antichi Dei, Jon si reca insieme a Samwell, con la scorta di Bowen Marsh ed altri confratelli, nella Foresta Stregata per prestare il giuramento dinanzi ad un boschetto di alberi-diga. Al termine della cerimonia vengono raggiunti da Spettro, che tiene tra le fauci una mano Jafer Flowers.[6]Il mattino dopo torna nella Foresta Stregata insieme a Sam Tarly, al Lord Comandante Mormont e ad alcuni ranger, e seguendo il metalupo, il gruppo rinviene i cadaveri di Othor e Jafer Flowers. Ser Jaremy pensa che la loro morte possa essere opera di Mance Rayder, ma Jon sospetta che sia dovuta agli Estranei e crede che anche altri lo stiano pensando, ma nessuno osi dirlo apertamente. Jon nota che i due cadaveri hanno occhi azzurri, sebbene né JaferOthor avessero in vita gli occhi di quel colore.[17]

Ritornato alla Barriera, Jon apprende che Re Robert Baratheon è morto e che suo padre è accusato di complotto ai danni di Joffrey. Non appena entra nella sala comune viene insultato per questo da Alliser Thorne e lo aggredisce, ma viene fermato e confinato nella sua cella. Quella notte, allarmato anche dall'inquietudine di Spettro, sente dei rumori provenire dagli alloggi del Comandante; forza la porta della sua cella ed entra nei quartieri di Lord Mormont, ma viene aggredito dal cadavere rianimato di Othor, contro il quale sia i colpi di spada che i morsi di Spettro si rivelano inefficaci. Quando Jon gli mozza un braccio, esso continua a muoversi sul pavimento. Proprio quando Othor sembra sul punto di avere il sopravvento e strangolare Jon con il braccio rimastogli, il Lord Comandante appare sulla soglia; Jon coglie l'attimo di distrazione della creatura per spingerla via e incendiarla con le fiamme di una lanterna, riuscendo finalmente a ucciderla.[17]

Lo scontro con Othor lascia a Jon una dolorosa ustione alla mano destra e gli provoca degli incubi. Da sveglio il ragazzo è invece preoccupato per Robb, che sta marciando verso sud per affrontare l'esercito Lannister, ed è combattuto tra l'amore per il fratello e la fedeltà ai Guardiani della Notte.[17]

Come ricompensa per avergli salvato la vita, Mormont regala a Jon Lungo Artiglio, la spada in acciaio di Valyria della sua casata, sulla cui elsa ha fatto sostituire la testa d'orso dei Mormont con una di lupo. I compagni di Jon si congratulano con lui per l'onore concessogli dal Lord Comandante, ma lui è ancora troppo immerso nelle sue preoccupazioni per prestare loro attenzione. Più tardi viene convocato da Maestro Aemon che, intuendo la sua tentazione di fuggire, gli illustra la complessità della vita nei Guardiani della Notte e tutte le rinunce che essa comporta, invitandolo a fare un scelta definitiva e a imparare a conviverci per tutta la vita. Maestro Aemon gli rivela quindi di essere Aemon Targaryen, prozio del defunto Aerys, il Re Folle, facendogli così capire che anche lui in gioventù ha avuto i suoi stessi dilemmi.[5]

Quando arriva al Castello Nero la notizia della decapitazione di Eddard Stark Jon decide di disertare e raggiungere suo fratello, preferendo morire combattendo come uno Stark. A dispetto dei tentativi di Sam di fermarlo, fugge nella notte e cavalca fino a Città della Talpa. Lì viene però raggiunto da Halder, Pyp, Grenn, Todder e Matthar, che lo convincono a rientrare con loro. In cuor suo Jon pensa già a un nuovo piano di fuga, ma il giorno seguente il Lord Comandante lo convoca lasciando intendere di sapere della sua uscita della notte precedente. Quando Jon prova a giustificarsi, il Lord Comandante gli spiega che quando i morti tornano a camminare nel buio non ha nessuna importanza chi siede sul Trono di Spade. Poi gli rivela di voler andare in esplorazione oltre la Barriera e di voler portare con sè Jon come suo scudiero, a patto che questi gli garantista la serietà del proprio impegno nella confraternita. Jon comprende il discorso del comandante e promette che non scapperà più, lasciandosi definitivamente il proprio passato alle spalle.[18]

Famiglia e genealogia

Rickard Stark?????????
Eddard StarkWylla
Jon Snow

Capitoli

AGOT05  •  AGOT10  •  AGOT19  •  AGOT26  •  AGOT41  •  AGOT48  •  AGOT60  •  AGOT70  •  AGOT52

Note