Jon Snow
Jon Snow | |
Dati personali | |
Nascita | 283 |
Soprannomi | Lord Snow |
Organizzazioni: | Guardiani della Notte |
Apparizioni | |
A Game of Thrones - A Clash of Kings | |
Serie TV | |
Attore | Christopher Catesby Harington |
Doppiatore | Daniele Giuliani |
Apparizioni | Prima stagione - Seconda stagione |
Jon Snow è il figlio illegittimo di Eddard Stark, Lord di Grande Inverno[1], successivamente membro dei Guardiani della Notte[2].
Descrizione fisica
Ha la carnagione scura, occhi grigi tendenti al nero[3] e capelli castani[4]. Ha il volto allungato e solenne tipico degli Stark e, assieme ad Arya, è il solo dei figli di Eddard Stark ad assomigliare al padre.[5]
È snello, rapido ed aggraziato.[3]
Durante il salvataggio di Jeor Mormont dall'attacco di alcuni non-morti riporta gravi ustioni alla mano destra che risalgono fino al gomito[6] e gli lasciano estese cicatrici lungo tutto l'avambraccio. Seguendo il consiglio di Maestro Aemon, prende l'abitudine di aprire e chiudere a pugno la mano per esercitare le dita.[7]
Dopo che Jeor Mormont gliene fa dono, inizia a portare e utilizzare la spada in acciaio di Valyria Lungo Artiglio.[6]
Descrizione psicologica
Sebbene sia un figlio illegittimo, Jon viene allevato come uno Stark, assorbendone i valori: l'attaccamento alla famiglia, il senso della giustizia e soprattutto la salvaguardia dell'onore. Quest'ultimo è per lui imprescindibile al punto da influenzare buona parte delle sue scelte di vita, seppur spesso creando in lui profonde conflittualità interiori.[6] Jon ha infatti ambizione e coraggio tali da fargli desiderare di perseguire le orme di Daeron I Targaryen, uno dei suoi eroi di bambino, ma d'altro canto il suo senso del dovere gli impone di non assecondare le sue più naturali ambizioni.[4]
Molto del modo di pensare ed agire di Jon è influenzato dalla consapevolezza del suo stato di bastardo e dalla sofferenza che questo gli provoca: di conseguenza, è talvolta permaloso e precipitoso nel vedere cattive intenzioni nel comportamento altrui.[8] Spesso si trova a considerare il fatto che, per via delle sue origini illegittime, non ci sia un posto per lui nel mondo degli Stark sebbene il suo trattamento e la sua educazione a Grande Inverno siano sostanzialmente uguali a quelli dei fratellastri. Anche per questo sceglie di unirsi ai Guardiani della Notte, dove anche uno come lui può arrivare in alto.[2] La sofferenza dovuta al suo essere bastardo è anche alla base della sua ferma volontà di non trovarsi a generare, a sua volta, figli illegittimi.[4] Jon non hai mai conosciuto sua madre e suo padre non ha mai voluto rivelargliene l'identità, cosa che lo addolora particolarmente perché teme che Eddard si vergogni di lei.[9] Nutre comunque profondo affetto ed ammirazione per il padre.[3] Al contrario, il rapporto con la madre adottiva Catelyn è molto burrascoso e tormentato, faticando lei ad accettare la presenza del giovane a Grande Inverno e vedendo come un insulto personale la sua forte somiglianza fisica con Lord Eddard.[10]
Jon è molto legato ai suoi fratelli ed alle sue sorelle. Considera Robb il suo rivale e allo stesso tempo il suo migliore amico, sentimento che resta immutato anche dopo che questi diventa Re del Nord[7]; è protettivo verso i più piccoli Bran e Rickon[11], ed è particolarmente affezionato ad Arya, di cui ammira la fierezza e forza interiore e che riesce sempre a farlo sorridere. Il suo rapporto con l'altra sorella Sansa è invece piuttosto freddo.[12] È inoltre molto legato a suo zio Benjen, fattore che influenza la sua decisione di recarsi alla Barriera.[4] Sebbene siano cresciuti insieme, Jon non ama Theon Greyjoy, il protetto di Lord Stark.[3]
È un ragazzo introverso e riflessivo, nonché un attento osservatore. Mette il massimo impegno in tutto quello che fa[3], ha la sicurezza tipica dell'adolescenza[13] e, in quanto bastardo, crede di essere maturato più velocemente dei suoi fratellastri[4]. Si dimostra allievo attento alle lezioni impartite[9], seppure non sia in grado di apprezzare appieno il valore della conoscenza[7]. Quando giunge alla Barriera il suo carisma e la sua formazione nobiliare lo portano a tenere un atteggiamento arrogante verso i suoi confratelli, ma pian piano Jon inizia ad aprirsi e a legare con alcuni compagni, in particolare Grenn, Pyp e Sam.[12]
È compassionevole verso quelli che ritiene più deboli e pronto ad intervenire in difesa di chi ritiene stia subendo un'ingiustizia, come avviene nel caso di Sam.[14]
È abile con la spada e, secondo Hullen, è il miglior cavallerizzo di Grande Inverno.[4]
Resoconto biografico
L'infanzia a Grande Inverno
"Il metalupo corre sul vessillo di Casa Stark", rispose Jon. "Io non sono uno Stark, padre." | |
Jon viene concepito da Eddard Stark durante la Ribellione di Robert Baratheon, e nasce alla fine della guerra nel 283. Al termine del conflitto Eddard Stark torna a Grande Inverno portando con sé Jon e, nonostante la manifesta avversione della moglie Catelyn, decide di crescerlo ed educarlo insieme ai suoi figli legittimi.[4]
Cresce fianco a fianco al fratellastro Robb, da cui è separato appena da qualche mese, condividendo con lui le tappe di passaggio dall'infanzia all'adolescenza.[7] Viene istruito da Maestro Luwin e addestrato all'uso delle armi da Ser Rodrik Cassel al pari dei figli legittimi di Lord Eddard.[9]
Col passare del tempo Jon inizia ad assomigliare a Ned più dei suoi fratelli e sorelle, ad eccezione di Arya che, temendo di essere anche lei una bastarda, confida le proprie preoccupazioni a Jon; questi però la rassicura sulla loro infondatezza.[15]
All'età di circa dodici anni, con la complicità di Robb, Jon organizza uno scherzo ai danni dei fratelli più piccoli. Robb accompagna Arya, Bran e Sansa nelle cripte di Grande Inverno e racconta loro che i sotterranei sono infestati dagli spiriti. Improvvisamente Jon emerge da una tomba coperto di farina nel tentativo di imitare un fantasma. Sansa e Bran si spaventano, mentre Arya gli tira un pugno e lo rimprovera per aver messo paura al fratellino. Quando però lui e Robb scoppiano a ridere, anche Arya e Bran fanno lo stesso.[16] In seguito, tutti insieme tornano di frequente a giocare nelle cripte.[17]
Un giorno, all'inizio del 298, Jon assiste insieme a Robb e Bran all'esecuzione di Gared, un disertore dei Guardiani della Notte. Durante il viaggio di ritorno Robb e Jon si sfidano in una gara di velocità a cavallo e si allontanano dal resto del gruppo. Si imbattono quindi nel cadavere di una femmina di metalupo che, poco prima di morire, ha partorito. Jon torna quindi indietro per richiamare l'attenzione del padre e degli altri componenti del gruppo, e poi, nonostante le perplessità di Lord Eddard, riesce a convincerlo a non uccidere i cuccioli facendogli notare che, poiché il metalupo è il simbolo della Casa Stark e gli animali sono cinque, proprio come i suoi figli legittimi, quel ritrovamento è da interpretare come un segno del destino. Consapevole del suo status di bastardo, Jon non include se stesso tra gli Stark a cui sono destinati i cuccioli. Tuttavia, subito dopo aver ripreso la strada verso Grande Inverno, Jon si accorge di un sesto cucciolo un po' distante dagli altri e decide quindi di tenerlo con sé[3] e chiamarlo Spettro[4].
Tempo dopo, Re Robert Baratheon giunge a Grande Inverno per proporre a Eddard Stark di diventare suo Primo Cavaliere in seguito al decesso di Jon Arryn.[18] Durante il banchetto organizzato in occasione dell'arrivo del sovrano e del suo seguito al castello, a Jon non è permesso di mangiare insieme agli altri membri della famiglia Stark in quanto bastardo. Siede quindi nei tavoli in fondo alla Sala Grande, insieme agli scudieri ed ai signorotti di campagna, e gradisce la sistemazione: la compagnia è divertente, può bere quanto vuole ed inoltre lui solo ha avuto il permesso di portare il suo metalupo nella sala. Durante la cena viene raggiunto da Benjen Stark; i due iniziano una conversazione in cui Jon chiede allo zio di portarlo con sé alla Barriera per poter diventare anche lui Guardiano della Notte. Benjen lo considera troppo immaturo per fare una simile scelta e Jon, trovando insopportabile tale insinuazione, si adira ed esce dalla sala. All'esterno incontra Tyrion Lannister, che si rivolge a lui chiamandolo "bastardo" e, vedendo il fastidio di Jon nel sentirsi apostrofare in quel modo, gli consiglia di trasformare gli aspetti per cui viene deriso nella sua forza.[4]
Nei giorni successivi Benjen riferisce a Maestro Luwin il desiderio espresso da Jon, ed è quindi Luwin a parlarne con Lord Stark. Questi, anche in seguito alle insistenze di Catelyn che non vuole Jon a Grande Inverno in assenza del marito e consapevole che prendendo il nero il ragazzo automaticamente rinuncerebbe a qualsiasi possibile pretesa su Grande Inverno, si convince a lasciarlo partire per la Barriera.[4]
L'addio di Jon a Grande Inverno viene rimandato dalla tragedia incorsa a Bran, ma quando il ragazzo deve infine partire per la Barriera va a far visita al fratellino, che giace in coma nel suo letto. Qui incontra Lady Stark, che lo tratta con l'abituale disprezzo e gli ordina di andarsene. Ignorando la richiesta, Jon si avvicina al letto di Bran e con le lacrime agli occhi supplica il fratello di non morire. Mentre sta uscendo Jon per la prima volta in vita sua si sente chiamare da Catelyn per nome, ma solo per sentirsi dire che doveva essere lui a precipitare al posto del figlio. Uscito in cortile, Jon incontra Robb e mente al fratello dicendogli che Catelyn è stata gentile con lui. I due si salutano con un abbraccio e poi Jon si reca nella stanza di Arya per portarle il suo regalo d'addio: una spada, Ago, fatta forgiare appositamente per lei.[10]
In viaggio verso la Barriera
"Sei un tipo troppo sveglio per credere ad una frottola del genere. I Guardiani della Notte sono il ricettacolo per la peggiore feccia del regno." | |
Accompagnato da Spettro, Jon parte per la Barriera insieme a Benjen Stark e a Tyrion Lannister, quest'ultimo desideroso di visitare la leggendaria muraglia di ghiaccio. Quando il gruppo sosta in un fortino nella Foresta del Lupo, si unisce a loro un altro confratello, Yoren, insieme a due reclute provenienti dalle Dita. La loro vista delude e spaventa Jon, trattandosi di criminali dall'aspetto poco raccomandabile, incrinando le illusioni che nutriva sulla confraternita.[13]
Qualche sera dopo, Jon si trova a chiacchierare con Tyrion, che suggerisce al ragazzo il fatto che essere nei Guardiani della Notte non sia una condizione così fortunata e che forse la sua famiglia ha acconsentito a mandarlo alla Barriera per liberarsi di lui. Il Folletto prosegue dicendo a Jon che lo ritiene troppo intelligente per non accorgersi che i Guardiani della Notte raccolgono tutta la feccia del regno e risponde con sarcasmo quando il ragazzo protesta difendendo l'onore della confraternita. Percependo il furore del padrone, Spettro assale il Folletto, ritirandosi solo su ordine di Jon. Tyrion si scusa poi con il ragazzo, che dopo l'iniziale rabbia riconosce però la verità delle parole dell'altro.[13]
Recluta al Castello Nero
"Sulla Barriera, un uomo ottiene solo ciò che guadagna. Tu non sei un ranger, Jon. Sei un ragazzino inesperto che puzza ancora d'estate." | |
Giunto al Castello Nero Jon si rende conto che Tyrion è stato l'unico ad avergli detto la verità sulle difficili condizioni che avrebbe trovato alla Barriera. Lo stesso zio Benjen appare distaccato nei suoi confronti, spiegandogli apertamente che il fatto di avere sangue Stark non concede a Jon alcun privilegio. Durante il primo giorno di addestramento il maestro d'armi Ser Alliser Thorne gli affibbia il soprannome "Lord Snow" e le altre reclute iniziano a chiamarlo così in segno di disprezzo per il suo atteggiamento. Il sentimento è ricambiato da Jon, che si isola dai suoi compagni non ritenendoli al suo livello.[12] Sebbene Jon sia il migliore tra le reclute, Ser Alliser prova una forte antipatia nei suoi confronti e lo sottopone ad allenamenti molto duri.[14]
Qualche giorno dopo il suo arrivo al Castello Nero Jon scopre che Benjen sta per partire in pattuglia nella Foresta Stregata, ma non gli viene concesso di seguirlo per via della sua inesperienza. Lo zio gli promette comunque di tornare entro il suo quindicesimo compleanno.[12]
Un giorno Jon sconfigge e umilia durante un allenamento un'altra recluta, Grenn, che poco dopo lo raggiunge in armeria insieme a Todder e altri due compagni per vendicarsi. Inizia così una rissa che solo l'intervento di Donal Noye riesce a placare. Rimasto solo con Jon, l'armaiolo lo spinge a riflettere sulla sua arroganza, facendogli notare che le sue maggiori abilità con la spada derivano dalla fortuna di aver avuto un addestramento adeguato a Grande Inverno, e consigliandogli di cambiare atteggiamento se ci tiene a sopravvivere. Jon si rende allora conto dei suoi errori, vergognandosi del suo comportamento.[12]
Più tardi incontra Tyrion Lannister, e i due parlano della Barriera e di quello che c'è al di là di essa. Il Folletto suggerisce a Jon di accettare il soprannome affibbiatogli, così che non possa più essere usato per ferirlo. Quella stessa sera il Lord Comandante Jeor Mormont convoca Jon nelle sue stanze per informarlo che il fratellastro Bran si è svegliato dal coma pur avendo perso per sempre l'uso delle gambe. Felice per la notizia ricevuta, Jon torna nella sala comune e cerca di appacificarsi con Grenn, proponendogli di insegnargli a combattere meglio e inimicandosi così ulteriormente il maestro d'armi.[12]
Nei giorni successivi Jon comincia ad addestrare Grenn e Pyp iniziando così a costruire con loro un legame di amicizia[19] e guadagnandosi il rispetto degli altri compagni.[14]
La sera prima della partenza di Tyrion, Jon ha un'ultima conversazione con lui sulla sommità della Barriera. Gli chiede di portare alcuni messaggi da parte sua a Robb e Rickon, e di aiutare Bran con le sue parole, così come ha fatto con lui, quando passerà di nuovo per Grande Inverno. Il Folletto accetta e i due si salutano da amici.[19]
Un paio di mesi più tardi giunge al Castello Nero una nuova recluta, Samwell Tarly, che colpisce Jon per il suo aspetto estremamente grasso e impacciato. Il ragazzo viene subito preso di mira da Ser Alliser, che al primo addestramento lo fa combattere e poi picchiare da Halder. Jon interviene allora in difesa di Sam, provocando l'ira del maestro d'armi che ordina ad Halder, Rast e Albett di attaccarlo tutti insieme. Grazie anche all'intervento di Grenn e Pyp lo scontro si risolve in favore di Jon.[14]
Quella sera Jon ha una lunga conversazione con Sam in cui i due si scambiano confidenze e si raccontano le loro storie. Desideroso di aiutare il nuovo amico, Jon propone quindi ai compagni di evitare di colpire duramente Sam durante le prossime esercitazioni con Ser Alliser Thorne, riuscendo a persuadere tutti tranne Rast. Per convincerlo, quella stessa notte, Jon va con Pyp, Grenn e Spettro nell'alloggio di Rast e lo minaccia di ucciderlo nel sonno.[14]
Con l'ormai prossimo arrivo di nuove reclute, Ser Alliser decide di promuovere Jon ed altri sette ragazzi a Guardiani della Notte. Jon è però preoccupato per Sam, che non essendo stato promosso dovrà proseguire gli addestramenti senza l'aiuto degli amici. Si reca quindi da Maestro Aemon per convincerlo a chiedere a Lord Mormont di valutare di promuovere Samwell ad attendente, ruolo in cui potrebbe mettere a frutto le sue capacità di scrittura, lettura e matematica.[9] Nei giorni successivi scopre che il vecchio maestro ha accolto la sua richiesta, ma finge con Sam di non avere avuto alcuna parte nella vicenda.[2]
Confratello in nero
"Perciò voglio una risposta da te, lord Snow, adesso. Sei un confratello dei Guardiani della Notte... o sei solo un ragazzino bastardo che vuole giocare alla guerra?" | |
Il giorno del giuramento Jon viene convocato insieme agli altri nel tempio del Castello Nero. Il ragazzo si aspetta di essere assegnato ai ranger, ma quando vengono comunicate le diverse assegnazioni, Jon scopre di essere stato scelto per diventare attendente. Deluso e arrabbiato, si convince che la decisione sia una forma di vendetta da parte di Thorne, ma Bowen Marsh gli spiega che è invece lo stesso Lord Mormont ad averlo personalmente richiesto al suo servizio e Samwell gli fa notare che forse quello è il modo in cui Mormont pensa di prepararlo al comando.[2]
Credendo negli Antichi Dei, Jon si reca insieme a Samwell, con la scorta di Bowen Marsh ed altri confratelli, nella Foresta Stregata per prestare il giuramento dinanzi ad un boschetto di alberi-diga. Al termine della cerimonia vengono raggiunti da Spettro, che tiene tra le fauci una mano.[2]
Il mattino dopo Jon torna nella Foresta Stregata insieme a Sam, al Lord Comandante Mormont e ad alcuni ranger, e seguendo il metalupo il gruppo rinviene i cadaveri di Othor e Jafer Flowers, entrambi ranger scomparsi insieme a Benjen Stark. Jon sospetta che la loro morte sia dovuta agli Estranei e crede che anche altri condividano tale pensiero, pur non osando dirlo apertamente: infatti i due cadaveri hanno occhi azzurri, sebbene né Jafer né Othor avessero in vita gli occhi di quel colore.[20]
Ritornato al Castello Nero, Jon apprende che Re Robert Baratheon è morto e che suo padre è stato arrestato per tradimento ai danni di Joffrey. Non appena entra nella sala comune viene insultato per questo da Alliser Thorne e reagisce aggredendolo, venendo per questo fermato e confinato nella sua cella. Quella notte, svegliato da un freddo glaciale e allarmato dall'inquietudine di Spettro, sente dei rumori provenire dagli alloggi del Comandante; forzata la porta della sua cella vede che la guardia postavi davanti è stata uccisa. Entra quindi nei quartieri di Lord Mormont, ma viene attaccato dal cadavere rianimato di Othor, contro il quale sia i colpi di spada che i morsi di Spettro si rivelano inefficaci. Alla fine, riesce ad avere la meglio solo incendiando il non-morto con le fiamme di una lanterna, scoprendo in questo modo il punto debole della creatura.[20]
Come ricompensa per avergli salvato la vita, Mormont regala a Jon Lungo Artiglio, la spada in acciaio di Valyria della sua casata, sulla cui elsa ha fatto sostituire la testa d'orso dei Mormont con una di lupo. I compagni di Jon si congratulano con lui per l'onore concessogli dal Lord Comandante, ma lui è ancora troppo immerso nelle sue preoccupazioni per la sua situazione famigliare, consapevole delle pesanti responsabilità che attendono il fratello Robb in guerra contro i Lannister. Più tardi viene convocato da Maestro Aemon che, intuendo la sua tentazione di fuggire, gli illustra la complessità della vita nei Guardiani della Notte e tutte le rinunce che essa comporta, invitandolo a fare una scelta definitiva e a imparare a conviverci per tutta la vita. Maestro Aemon gli rivela quindi di essere Aemon Targaryen, prozio del defunto Aerys, il Re Folle, facendogli così capire che anche lui in gioventù ha avuto i suoi stessi dilemmi.[6]
Quando arriva al Castello Nero la notizia della decapitazione di Eddard Stark Jon decide di disertare e raggiungere suo fratello Robb, preferendo morire combattendo come uno Stark. A dispetto dei tentativi di Sam di fermarlo, fugge nella notte e cavalca fino a Città della Talpa. Lì viene però raggiunto da Halder, Pyp, Grenn, Todder e Matthar, che lo convincono a rientrare con loro. In cuor suo Jon pensa già a un nuovo piano di fuga, ma il giorno seguente il Lord Comandante lo convoca lasciando intendere di sapere della sua uscita della notte precedente. Gli annuncia quindi l'intenzione di guidare una grande spedizione oltre la Barriera per scoprire quali siano i piani dei Bruti e cercare Benjen Stark e di voler portare con sé Jon come suo scudiero, a patto che questi gli garantista la serietà del proprio impegno nella confraternita. Jon comprende il discorso del comandante e promette che non scapperà più, lasciandosi definitivamente il proprio passato alle spalle.[21]
Mentre fervono i preparativi per la spedizione, arriva al Castello Nero la notizia dell'incoronazione di Robb Stark quale Re del Nord, ed il nuovo status del fratellastro turba Jon, diviso tra sentimenti contrastanti.[7]
Il giorno successivo Jon si reca alla biblioteca del castello per accompagnare Samwell Tarly, impegnato nella ricerca di mappe utili delle Terre oltre la Barriera, al cospetto di Lord Mormont. Dopo aver esaminato bruscamente le mappe rinvenute da Sam e averlo congedato, Jeor rimane solo con Jon e cerca di appurare una volta di più la fermezza dei voti del ragazzo. Spintolo ad ammettere di essere turbato dall’avere come fratello un re mentre lui resterà sconosciuto a tutti, Jon conferma però che manterrà fede al suo giuramento. Anche quando Pyp, Todder e Halder si offrono di accompagnarlo al bordello di Città della Talpa, Jon rifiuta non essendo interessato e dicendo loro che intende rispettare i suoi voti.[7]
La spedizione di Lord Mormont
La luce era mutata. Jon valutò di aver dormito quattro, forse cinque ore. La testa gli doleva e il collo, là dove gli artigli avevano scavato, era in fiamme. "Ma questo è stato nel sogno..." "Dimmi quello che ricordi," insisté Qhorin il Monco. "Dal principio alla fine." Jon era confuso: "Ma era soltanto un sogno..." "Un sogno di lupo." disse il Monco. | |
La colonna dei Guardiani della Notte lascia la Barriera per inoltrarsi nella Foresta Stregata; nei giorni successivi la spedizione attraversa diversi villaggi dei Bruti, trovandoli abbandonati, e persino la cacciagione sembra essere scomparsa. L'assenza di segni di vita umana o animale fiacca ben presto il morale degli uomini. Dopo aver visitato il villaggio di Whitetree, Lord Mormont decide di raggiungere un lago nelle vicinanze per accamparsi.[22]
Procedendo verso nord, la spedizione di Mormont giunge alla Fortezza di Craster, dove riceve riparo, ospitalità e informazioni. Malgrado il divieto assoluto di avvicinare le mogli di Craster la giovane Gilly, su suggerimento di Sam Tarly, avvicina Jon domandandogli protezione per sé e per il bambino che aspetta, temendo che, se fosse maschio, Craster decida di sacrificarlo agli Estranei. Seppur dispiaciuto, il ragazzo le dice di non poterla aiutare e rimprovera poi Sam per averle dato false speranze. Il giorno successivo Jon ha una conversazione su Craster con Lord Mormont, in cui il Lord Comandante gli spiega di quante vite di Guardiani della Notte Craster abbia salvato negli anni, e di come questo gli abbia valso una certa tolleranza verso le sue abitudini brutali. Mormont rivela poi al ragazzo di aver appreso che Mance Rayder, il Re oltre la Barriera, ha radunato l'intero Popolo Libero agli Artigli del Gelo, e che con la Barriera sguarnita e Grande Inverno impegnata in guerra a sud, l'unico modo per evitare una sanguinosa invasione dei Sette Regni è sventarla sul nascere.[23]
Lasciata la Fortezza di Craster il drappello si dirige verso nord-ovest per attestarsi al Pugno dei Primi Uomini, dove Lord Mormont intende attendere l'arrivo dei rinforzi dalla Torre delle Ombre guidati da Qhorin il Monco, nonché rendersi visibile da eventuali ranger smarriti. Guidato da Spettro, Jon rinviene, in un tumulo nelle vicinanze, un antico corno da guerra e diverse armi in ossidiana, avvolti in un mantello nero che potrebbe essere appartenuto ad un Guardiano della Notte.[24] Jon tiene per sé un pugnale, ne dona uno a Lord Mormont e distribuisce il resto delle armi ai suoi amici, mentre il corno, rivelatosi inutilizzabile, finisce a Sam, amante dei manufatti antichi.[25]
Durante l'attesa di Qhorin e dei suoi uomini, il malcontento inizia a serpeggiare nella spedizione, e una sera Jon ascolta propositi di ammutinamento da parte di Chett e Lark.[25]
Quando infine gli uomini della Torre delle Ombre giungono al Pugno dei Primi Uomini, Qhorin si riunisce in consiglio con il Lord Comandante. Per scoprire quali siano i piani dei Bruti, il Monco propone di inviare tre pattuglie in esplorazione verso ovest, riservando per sé stesso il compito di guidare quella destinata al Passo Skirling e scegliendo tra gli altri Jon come membro della sua pattuglia.[25]
Il piccolo drappello attraversa quindi la valle del Fiumelatte e inizia l'ascesa al Passo Skirling, nella catena degli Artigli del Gelo. Appurata l'esistenza di una postazione di sentinelle del Popolo Libero, Qhorin comanda a Jon e Stonesnake di occuparsi di loro. Il ranger guida Jon in una pericolosa scalata che porta i due in posizione più elevata rispetto ai Bruti, in modo da coglierli di sorpresa. Quando viene il momento dell'attacco, Jon e Stonesnake uccidono un uomo ciascuno, ma al momento di occuparsi dell'ultima sentinella il ragazzo si rifiuta di ucciderla quando si rende conto che si tratta di una ragazza, decidendo invece di prenderla prigioniera.[26]
Nell'attesa dell'arrivo di Qhorin e degli altri, Jon ha modo di conversare con la prigioniera, Ygritte, svelandole la sua identità di figlio bastardo di Lord Stark. Lei gli racconta allora la leggenda di Bael il Bardo, insinuando che tramite lui gli Stark abbiano nelle vene sangue del Popolo Libero.[26]
Quando infine Qhorin fa la sua apparizione, Ygritte lo riconosce e afferma che a parti invertite lo avrebbero ucciso anche se si fosse arreso. L'intero gruppetto di Guardiani della Notte reclama la morte della ragazza, e Qhorin lascia solo Jon per eseguire il compito. Ygritte gli propone allora la diserzione e Jon, incapace tanto di tradire i suoi voti quanto di vibrare il colpo mortale, decide di lasciarla fuggire prima di riunirsi ai suoi compagni.[26] Rientrato nel gruppo, Jon racconta a Qhorin che secondo la prigioniera Mance Rayder lo accetterebbe tra i suoi ranghi, e il ranger conferma la cosa, svelandogli che il Re oltre la Barriera era in passato egli stesso un confratello. Il veterano intuisce poi che Jon non ha realmente ucciso Ygritte, mostrandosi comunque comprensivo e dicendogli che questa scelta gli ha consentito di conoscerlo meglio.[27]
Quella notte Jon fa un sogno di lupo: attraverso gli occhi di Spettro si ritrova in una foresta, e viene attirato da una voce presso un albero-diga, il cui volto scavato nel legno assomiglia a quello del suo fratellastro Bran. Questi gli dice di non aver paura e che deve aprire gli occhi, quindi lo tocca con un ramo e improvvisamente Jon, sempre attraverso Spettro, si ritrova in cima alla montagna, e dall'alto scorge l'accampamento di Mance Rayder, forte di migliaia di uomini, nonché di giganti e mammut. Improvvisamente un'aquila appare nel cielo e lo attacca, e Jon si sveglia urlando.[27]
Il ragazzo racconta il sogno ai compagni, che riconoscono in Jon abilità da metamorfo. Il drappello riprende la marcia al tramonto, ma il ritrovamento di Spettro, ferito in modo compatibile con quanto avvenuto nel sogno, e l'apparizione nel cielo di un'aquila, ormai ritenuta da tutti un altro metamorfo usato come sentinella, convincono Qhorin della necessità di tornare quanto prima al Pugno dei Primi Uomini. Ben presto i Guardiani della Notte hanno la certezza di avere inseguitori alle loro spalle, e pertanto Qhorin, giunti nel luogo dove era stata catturata Ygritte, decide di lasciare lì Dalbridge a coprire la ritirata agli altri[27]; poi, sotto la costante sorveglianza dell'aquila, capovolge la strategia e invia Ebben e Stonesnake in direzioni diverse verso il Pugno dei Primi Uomini, restando solo con Jon[28].
Quella sera Qhorin spiega a Jon il suo piano: il ragazzo dovrà infiltrarsi tra i Bruti, apprendere i loro piani e le loro mosse, e poi tornare a riferire al Lord Comandante; per conquistarsene la fiducia dovrà arrendersi a loro, e non esitare qualsiasi cosa gli chiedano. Titubante di fronte a tale impresa, Jon gli chiede almeno di riferire a Jeor Mormont che lui non ha realmente disertato.[28]
Ben presto i due vengono raggiunti dagli inseguitori, una pattuglia di Bruti al comando del Lord delle Ossa, di cui fa parte anche Ygritte. Fedele al piano Jon si arrende, e Rattleshirt gli chiede allora di uccidere Qhorin per provare la sua nuova lealtà al Popolo Libero. Malgrado l'ordine ricevuto da Qhorin, Jon fatica ad accettare l'idea di doverlo sacrificare solo per potersi far accettare dai Bruti; infine affronta il suo compagno in duello, riuscendo a ucciderlo solo grazie all'intervento di Spettro. Malgrado la prova compiuta Rattleshirt non si fida ancora della lealtà di Jon, ma il resto del suo gruppo lo obbliga ad accettarlo tra loro. Ygritte gli spiega poi che nell'aquila che l'ha seguito sorvegliandolo vive una parte di Orell, l'uomo da lui ucciso al Passo Skirling.[28]
Jon, assieme al gruppo di Bruti, inizia quindi la marcia verso la valle del Fiumelatte, dove è radunato l'esercito di Mance Rayder.[28]
Famiglia e genealogia
Rickard Stark | ??? | ??? | ??? | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Eddard Stark | Wylla | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Jon Snow | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitoli
Note
- ↑ AGOT - Appendice B
- ↑ 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 AGOT48
- ↑ 3,0 3,1 3,2 3,3 3,4 3,5 AGOT01
- ↑ 4,0 4,1 4,2 4,3 4,4 4,5 4,6 4,7 4,8 4,9 AGOT05
- ↑ AGOT06
- ↑ 6,0 6,1 6,2 6,3 AGOT60
- ↑ 7,0 7,1 7,2 7,3 7,4 7,5 ACOK06
- ↑ ACOK11
- ↑ 9,0 9,1 9,2 9,3 AGOT41
- ↑ 10,0 10,1 AGOT10
- ↑ AGOT37
- ↑ 12,0 12,1 12,2 12,3 12,4 12,5 AGOT19
- ↑ 13,0 13,1 13,2 AGOT13
- ↑ 14,0 14,1 14,2 14,3 14,4 AGOT26
- ↑ AGOT07
- ↑ AGOT50
- ↑ AGOT66
- ↑ AGOT02
- ↑ 19,0 19,1 AGOT21
- ↑ 20,0 20,1 AGOT52
- ↑ AGOT70
- ↑ ACOK13
- ↑ ACOK23
- ↑ ACOK34
- ↑ 25,0 25,1 25,2 ACOK43
- ↑ 26,0 26,1 26,2 ACOK51
- ↑ 27,0 27,1 27,2 ACOK53
- ↑ 28,0 28,1 28,2 28,3 ACOK68