Draghi

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I draghi sono rettili volanti originari di Essos.[1] Considerati fuoco incarnato, hanno il potere di potenziare la magia legata alle fiamme nelle loro vicinanze.[2]

Un drago a tre teste è il sigillo della Nobile Casa Targaryen.[3]


Descrizione

I draghi sono animali di grandi dimensioni, dotati di quattro arti, due zampe e due ali membranose che consentono loro di volare[4], artigli[2], una lunga coda e una testa sormontata da corna[5]. Sono inoltre in grado di sputare fuoco.[1]

Appena usciti dalle uova hanno le dimensioni di un gatto, e sono pressoché inermi e incapaci di volare. In questa fase della loro vita le ali sono traslucide, e hanno un'apertura di circa tre volte la lunghezza del corpo dell'animale. Non sono inoltre ancora in grado di sputare fuoco, limitandosi ad emettere sbuffi di vapore dalle narici.[5]

Un drago pienamente sviluppato ha al contrario proporzioni colossali, ed è dotato di zanne lunghe e ricurve grandi come spade.[1] Il suo fiato è in grado di fondere il metallo.[5]

Sono animali carnivori, tuttavia mangiano la carne solo se cotta.[5]

Hanno ossa invulnerabili al fuoco, resistenti, flessibili e leggere, talmente lucide da brillare alla luce. Il loro elevato contenuto di ferro conferisce ad esse una colorazione nera. Le ossa di drago vengono usate dagli umani per gli scopi più svariati: sono infatti considerate un materiale di grande valore per la fabbricazione di archi, che risultano dotati di una precisione e di una gittata superiori a qualsiasi arco di legno, e per questo vengono apprezzati in particolare dai Dothraki.[1] Si usano inoltre per fabbricare anche oggetti ornamentali come spille[6] o impugnature di pugnali.[7]

I loro corpi emettono un forte calore.[5]

Le uova di drago, anch'esse di grandi dimensioni, sono ricoperte di piccole scaglie, con una colorazione che varia da uovo a uovo.[8] Il colore del corpo del drago e del fuoco che emette coincidono generalmente con quello dell'uovo da cui si è schiuso.[5] Le uova non schiuse col trascorrere del tempo possono pietrificarsi; sono oggetti molto belli esteticamente e considerati di inestimabile valore.[8]

Di indole irrequieta e temperamento distruttivo[2], i draghi possono essere addestrati e cavalcati dagli uomini, che si servono con grande efficacia della loro abilità di volare e sputare fuoco soprattutto per scopi militari[1]. Tradizionalmente queste creature hanno una forte affinità con il popolo di Valyria e successivamente con i membri di Casa Targaryen, che si riferiscono a sé stessi come “sangue di drago”.[3]

Distribuzione geografica

File:Map D4.jpg
Mappa di The Lands of Ice and Fire rielaborata by Grazia Borreggine©

Sul Continente Occidentale i draghi si estinguono circa centocinquanta anni dopo la Conquista.[1]

Nella parte occidentale di Essos i draghi scompaiono in concomitanza con il Disastro di Valyria[9]; solo nel 299, con la nascita di Viserion, Rhaegal e Drogon, fanno la loro ricomparsa.[4]

Al contrario, Bran Stark nel 298 li vede muoversi nelle giungle presso Asshai nei sogni indotti dal suo stato di coma.[10]

Storia

Secondo le leggende, i draghi giungono a Westeros dalla Terra delle Ombre oltre Asshai e dalle isole nel Mare di Giada.[9]

Il Disastro di Valyria provoca l'estinzione dei draghi dalla parte occidentale di Essos.[9] Durante la Conquista, Aegon Targaryen e le sue sorelle Visenya e Rhaenys impiegano i loro tre draghi, Balerion, Vhagar e Meraxes, per sconfiggere più facilmente i loro nemici, avvantaggiandosi del fatto di essere gli unici a disporre di queste creature. Tuttavia l'unica occasione in cui i draghi vengono scatenati in contemporanea è la Battaglia del Campo di Fuoco, in cui inceneriscono le truppe di Mern Gardner e Loren Lannister uccidendo in tutto più di quattromila uomini.[1]

Di generazione in generazione, nel Continente Occidentale i draghi assumono dimensioni sempre più piccole, tanto che le ultime creature non raggiungono nemmeno la metà di quelli arrivati ai tempi della Conquista. Si estinguono dal continente a metà del secondo secolo[1]: l'ultimo esemplare, una femmina verde gracile e rachitica[11], muore nel 157 sotto il regno di Aegon III. Si racconta che sia stato proprio il re a uccidere il drago per vendicare la morte della madre Rhaenyra.[3]

I teschi dei draghi deceduti vengono usati dai Targaryen per ornare la Sala del Trono della Fortezza Rossa fino alla fine della dinastia. In seguito, dopo aver vinto la guerra di ribellione, il nuovo sovrano Robert Baratheon fa togliere i teschi dalla sala e li fa deporre nei sotterranei del castello.[1]

Nel 297, in occasione del suo matrimonio, Daenerys Targaryen riceve in dono da Illyrio Mopatis tre uova di drago, in apparenza semplici pietre prive di vita al loro interno.[8] Tuttavia circa un anno dopo a Lhazar, alla morte di suo marito Drogo la ragazza allestisce una pira funeraria in cui brucia il corpo del consorte, lo stallone migliore di quest'ultimo e la maegi Mirri Maz Duur. Nel corso di questo rituale le tre uova di schiudono e nascono tre cuccioli di drago, Drogon, Rhaegal e Viserion.[4] Nei primi tempi della loro vita i tre animali vengono allattati al seno da Daenerys.[5]

Dopo aver attraversato la Desolazione Rossa al seguito di Daenerys[5], i tre draghi giungono a Qarth, dove la notizia della loro esistenza spinge i suoi abitanti ad accorrere per ammirarli e trascina Daenerys in un vortice di manovre politiche ordite dai potenti della città per guadagnarsi il suo favore e acquisire così il controllo sui tre animali.[2] Nel corso della permanenza in città Drogon si rende protagonista della distruzione della Casa degli Eterni.[12]

Esponenti

Balerion (Terrore Nero)  •  Drogon  •  Meraxes (Drago)  •  Rhaegal  •  Vhagar (Drago)  •  Viserion

Note